Lettere al Direttore
Specialisti in medicina di comunità e delle cure primarie pronti ad assumere il ruolo di dirigenti medici che il Ssn chiede
di Fabio PignattiGentile direttore,
il recente documento delle Regioni al Ministro della Salute ha riacceso il dibattito sulla riforma della medicina territoriale, necessaria per rendere pienamente applicabile il DM 77/2022 e coerenti gli investimenti PNRR. In quest’ottica, il nodo della medicina generale diventa centrale.
Tra i temi affrontati vi è la proposta di istituire un percorso specialistico per la medicina generale. La Società Italiana di Medicina di Comunità e delle Cure Primarie (SIMCCP) intende però fare chiarezza: in Italia da quasi trent’anni esiste già uno specifico percorso universitario idoneo a formare i medici di medicina generale: la Scuola di Specializzazione in Medicina di Comunità e delle Cure Primarie (MCCP).
La Scuola MCCP, istituita con Decreto MURST 3 luglio 1996, forma specialisti per la medicina di famiglia e comunità nonché dirigenti medici per l’assistenza sanitaria primaria. Il Decreto Interministeriale n°68/2015 ne ha definito i tre ambiti di competenza: medicina generale, organizzazione dei servizi di cure primarie e cure palliative (queste ultime rese attuative col DM 11.8. 2020).
Lo specialista MCCP è pienamente formato per l’attività clinica della medicina generale, gestendo presa in carico globale, cronicità, prevenzione e continuità assistenziale, così come richiesto al Medico di Medicina Generale o Medico di Assistenza Primaria a Ruolo Unico (MAP). A queste competenze cliniche si affiancano skill organizzative fondamentali nei modelli territoriali delle Case della Comunità, Ospedali di Comunità, Distretti e reti sociosanitarie.
Tuttavia, nonostante i vari decreti normativi, manca ancora la modifica al Dlgs 368/99 e Dlgs 502/99 che consenta formalmente allo specialista MCCP di accedere come dirigente medico al ruolo di Medico di Medicina Generale, creando un paradosso tutto italiano.
Serve ora una norma chiara, immediata e urgente. La SIMCCP propone che la specializzazione MCCP sia riconosciuta fin da subito come titolo valido per l’esercizio della medicina generale. Ciò permetterebbe di:
Il nostro SSN sta già pagando il prezzo della mancata programmazione: nel 2024 circa il 15% delle borse del Corso Specifico di Medicina Generale e circa il 25% delle borse di specializzazione risultano non assegnate.
Rendere il titolo MCCP spendibile anche per la Medicina Generale richiede un semplice aggiornamento normativo, che valorizzi un percorso già istituito, accreditato e attivo in 11 Università italiane.
L’opportunità è concreta. Sono già in discussione proposte legislative per armonizzare i percorsi formativi, e costituire la scuola di specializzazione in Medicina Generale, di Comunità e delle Cure Primarie. La SIMCCP chiede di essere pienamente coinvolta nei tavoli istituzionali e nelle decisioni che il Ministero, il Parlamento e le Regioni intendono assumere, portando il proprio contributo tecnico e scientifico di chi da 30 anni forma specialisti nelle Cure Primarie. Il futuro dell’assistenza sanitaria primaria italiana ha già il suo specialista. Ora serve il coraggio di decidere.
Dott. Pignatti Fabio
Presidente SiMCCP