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QS Edizioni - martedì 19 marzo 2024

Lettere al Direttore

Il medico, “principe della sanità”, pagato anche quando dorme

di Luciano Urbani
13 giugno - Gentile direttore,
mi permetta di cogliere spunto dall’articolo di QS del 12 giugno “Le notti insonni del medico di guardia”, per presentare una riflessione etica. Finalmente i medici confessano! Dormono in servizio e non si vergognano, mentre a Bologna hanno licenziato due infermieri e un oss che dormivano.
Proseguo con il titolo di Nurse Times dell’11 giugno: “Il medico di guardia ha il diritto di dormire sul lavoro? Un’autentica corbelleria”.
No, non è una corbelleria ... è semplicemente un diritto acquisito.
 
Il medico è il “Principe della sanità”, ha privilegi acquisiti da secoli e confermati anche oggi. Per esempio, è dirigente, senza aver studiato per la dirigenza; può fare il doppio lavoro in libera professione all’esterno o intramenia; ha il premio di esclusività per escludere il doppio lavoro; ha un contratto esclusivo pubblico e/o privato; ha un monte ore mensile per la formazione e infine se lavora di notte ha pure il letto per dormire (che non è previsto in nessun contratto) e anche la tv.
 
È forse tra i principi del Codice Deontologico del medico che egli possa dormire in servizio invece di preoccuparsi della salute dei pazienti ricoverati? Penso abbia più senso di responsabilità, di una recente pubblicità, quell’addetto di un supermercato, che preoccupato, si alza di notte per controllare la qualità dei prodotti.
 
Ho cominciato a lavorare in ospedale nel 1973, e da sempre ho visto il medico dormire la notte. Eppoi attendersi il caffè in camera al risveglio dagli infermieri che eseguivano per non essere sgridati dalla suora/caposala. Eppoi il personale ausiliario e infermieristico doveva pure rifargli il letto ogni mattina.
 
Molti anni fa, ad un paziente alle tre di notte dicevo: “Ecco vede, io sono qui che lavoro e il medico e nella sua stanza di guardia che dorme!”. E lui mi rispondeva: “Certo, ma lui ha studiato!”. Allora rispondevo: “Anch’io ho studiato, un poco, mi basta un letto più piccolo!”
Ma la risposta peggiore è quella che mi ha dato un cittadino: “ A me non importa se il medico dorme in servizio, l’importante è che mi curi bene!”
Allora rispondevo: “Quindi non deve importarti se anche l’infermiere dorme, l’importante è che ti assista bene!!”.
 
Eppoi col tempo le esigenze del medico si sono un po’ affievolite ma rimane sempre il privilegio indiscusso del letto. Ma fino ad oggi quante ore hanno rubato alla collettività dormendo invece di lavorare? Ma la società può permettersi di pagare un medico per dormire? Ma tutto ciò è ancora possibile per la sudditanza degli infermieri che accettano questa situazione.
 
Quindi: infermieri per essere veri professionisti, come lo sono i medici, pretendete un letto per dormire in servizio di notte!
Buona notte sanità.
 
Luciano Urbani
Post infermiere, cittadino, coordinatore Slow nursing
 
13 giugno 2019
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