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QS Edizioni - giovedì 25 aprile 2024

Lettere al Direttore

La Medicina generale necessita di investimenti…ma nella formazione

di Riccardo Lucis
9 novembre - Gentile Direttore,
si continua a discutere di finanziare la Medicina Generale, il territorio, le strutture convenzionate ma per lo più si tratta di finanziamenti fittizi: difficile pensare di trovare in tempi brevi soluzioni semplici a problemi complessi. La questione però è sempre la stessa: ci si dimentica della centralità del Medico di Medicina Generale, il Medico di famiglia o di base per molti.
 
Di base non perché le sue conoscenze siano basilari, ma perché è alla base del Servizio Sanitario Nazionale. È alla base del recepimento delle richieste di persone e famiglie e delle loro quotidiane esigenze di salute. È alla base della piramide delle cure primarie e territoriali e sarà ancora di più un importante pilastro dell’assistenza ai cittadini laddove è richiesta l’integrazione tra i servizi socio-sanitari e le cure mediche, siano esse fisiche, psichiche, sul cronico, preventive o ambientali.
 
Quello che invece è avvenuto in questi anni è l’aumento a dismisura della burocratizzazione inutile e fine a se stessa; si è limitata inoltre la formazione, che è rimasta ferma e in mano pochi, mentre il numero di medici nel territorio continuava e continua a calare. Come possiamo sopperire a tutto questo?
In alcune realtà territoriali italiane, un importante baluardo è rappresentato dalla Continuità Assistenziale (ex guardia medica), purtroppo utilizzata male e spesso non per i compiti (istituzionali) per cui è stato istituito il Servizio.
 
Molti Colleghi che lavorano sul territorio si assentano per problemi di salute spesso causati da burn-out per troppo lavoro, aggravato dal carico emotivo e burocratico.
 
Ma noi Medici di Medicina Generale, nonostante tutte le difficoltà, continuiamo a prenderci cura dei pazienti giorno dopo giorno, anche al loro domicilio.
 
E nonostante tutto questo molti giovani medici credono ancora nella Medicina Generale, vogliono formarsi e avere i titoli per poter aprire uno studio al servizio dei cittadini!
 
Però è necessario che a questi giovani Colleghi sia garantito un adeguato numero di posti nelle Scuole di Formazione (specifica) post-laurea!
 
Quale Servizio lo Stato può offrire ai cittadini se non formiamo adeguatamente i nostri medici, sostenendo il loro desiderio di migliorare e migliorarsi?
 
Come si fa a non capire l'importanza di costruire una solida formazione?!
 
Questi sono i veri investimenti necessari alla medicina generale! Investimenti per venire incontro alle esigenze dei cittadini ed alle richieste dei giovani Medici, sia in formazione che in attesa di formarsi, anche per la ristrutturazione di un corso lasciato spesso alle iniziative delle diverse regioni e talvolta in mano a pochi sempre quelli …
 
Come giovani medici, precari e non, già formati e non, desiderosi di una formazione che sia vera, reale, continua e di qualità, chiediamo un utilizzo appropriato di denaro pubblico per (ri)formare quel Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale, che deve avere un unico core curriculum, una valenza reale e spendibile in tutta Europa, una dignità economica (come si fa con una borsa di studio di circa 900 € lordi al mese per tre anni ?!) e soprattutto un numero adeguato di posti  riferito anche alle necessità del territorio.

Dott. Riccardo Lucis
Iscritto SNAMI, Friuli Venezia Giulia
9 novembre 2019
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