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QS Edizioni - venerdì 29 marzo 2024

Lettere al Direttore

In sanità più riforme e meno ideologia

di Bruno Biagi
17 giugno - Gentile Direttore,
è difficile immaginare se i cambiamenti dovuti alla Pandemia COVID19, che così duramente ha colpito il nostro modo di essere e ha messo in crisi molte nostre certezze date per scontate, dureranno 6 mesi, 6 anni o 60. Ma ad oggi, ragionando su come potrà essere il “Normale” post-COVID potremmo pensare a scelte che potremmo fare per, forse, disegnare un migliore servizio Sanitario Nazionale.
 
Mi ha particolarmente colpito un editoriale uscito recentemente su JAMA a firma di Donald M Berwick. L’autore individua 6 scelte che sull’esperienza vissuta a livello planetario dovrebbero essere fatte per un miglior e duraturo sistema di cura: tempo, standard, condizioni di lavoro, prossimità, preparazione ed equità. Ho cercato di reinterpretarle calandole nella nostra realtà.

Velocità di Apprendimento
Fino ad oggi tutti concordavano che un cambiamento favorevole in ambito sanitario aveva bisogno di anni per implementarsi, alcuni autorevoli studi stimavano questo tempo intorno a 17 anni. Ma oggi, abbiamo visto in differenti nazioni costruire Ospedali in poche settimane, definire linee guida e fattori di rischio in tempi brevissimi, università, start-up, aziende biomedicali impegnarsi nella ricerca di test diagnostici, vaccini, nuovi dispositivi in una corsa senza precedenti, il concetto di quanto tempo sia necessario al progresso sta rapidamente cambiando.

Standard
Questa pandemia ha imposto alla comunità medica la necessità di pratiche cliniche standardizzate, l’indispensabilità di conoscenze condivise di fronte a qualcosa di sconosciuto, ha reso i medici meno tolleranti di fronte a ingiustificati cambiamenti delle pratiche cliniche, l’importanza d’indicazioni comuni per affrontare problemi etici, ad esempio quali criteri  e su quali basi decidere come utilizzare risorse finite, esempio i ventilatori nel picco dell’epidemia, la necessità di poter contare su organisti autorevoli che evitino inutili, pericolosi e non scientifici cambiamenti negli standard di cura.

Condizioni di Lavoro
Quando il COVID 19 ha colpito eravamo completamente impreparati. La mancanza di attenzione e cultura di protezione nei confronti degli operatori ha antiche origini, l’inadeguatezza e l’incapacità di far fronte alla necessità di adeguate misure di protezione individuali per operatori e pazienti, sia nell’Ospedale che nel territorio ha determinato un inaccettabile prezzo in vite umane tra coloro che in prima linea hanno affrontato il flusso dei malati.
Il nuovo “Normale” porterà una maggiore consapevolezza in questo ambito.

La Medicina nell’epoca Digitale
Nel nuovo “Normale” le potenzialità delle nuove tecnologie saranno fortemente impattanti sul modo di fare Medicina, teleconsulto, consigli e cure prestate con maggiore comodità per il paziente, la possibilità di inviare on line al proprio medico parametri e dati biometrici permetteranno di fornire cure di maggior qualità, più tempestive e probabilmente a minor costo.   

Preparazione
Gli ultimi mesi hanno evidenziato i limiti di politiche sanitarie, che specialmente nel nostro Paese, hanno visto una lunga stagione di tagli lineari al Fondo Sanitario Nazionale, cercando risparmi in un settore strategico per il Paese. Ora, mantenendo ben saldi i principi fondanti del nostro SSN, Universalismo, Equità di accesso, Finanziamento prevalentemente basato sulla fiscalità generale, in un'organizzazione che vede la collaborazione e integrazione sinergica della componente Pubblica e Privata, si dovrà ripensare il SSN privilegiando l’efficacia delle cure e l’efficienza organizzativa delle diverse componenti con più pragmatismo di risultati che non di considerazioni ideologiche che, sicuramente, hanno contribuito a molti disastri.

Dovremo ripensare un Sistema, oggi diviso in due componenti Ospedale e Territorio troppo spesso separate e quasi in concorrenza, in un continuum che privilegi i percorsi di cura e la storia naturale della malattia che non la parcellizzazione delle singole procedure.

La centralità dell’Ospedale non è messa in discussione, ma il suo ruolo va sicuramente ripensato, concentrando maggiormente risorse umane e tecnologiche sulle patologie più gravi. Questa esperienza, impone, una revisione del layout degenze intraospedaliere, maggior utilizzo di chirurgia over night ad esempio. Probabilmente si dovrebbero rivedere in quest’ottica anche i requisiti di autorizzazione e accreditamento. Il maggior utilizzo di day-surgery dovrà prevedere una indispensabile rivisitazione dei meccanismi di remunerazione. Queste procedure per essere eseguite con tutte le sicurezze necessarie spesso richiedono l’utilizzo di presidi e tecnologie più sofisticate e costose, si dovranno rivedere gli attuali DRG che ad oggi scoraggiano questi modelli organizzativi.

Equità    
Il nuovo “Normale” imporrà ai decisori, politici e no, di preoccuparsi di garantire una maggiore equità, che tutta la popolazione improvvisamente ne ha preso atto. Garanzie per le fasce deboli, gli anziani spesso soli e con cronicità devono essere assicurate attraverso servizi efficaci ed efficienti specialmente in una società, quale la nostra dove per i prossimi anni vedremo un progressivo invecchia mento della popolazione a fronte di natalità sempre più basse.

Ridisegnare il nuovo “normale”
Dopo l’emergenza le persone si chiederanno “come è stato possibile che tutto questo sia accaduto”, “cosa deve essere fatto perché non accada più” a questo la politica dovrà rispondere analizzando i fatti in maniera critica senza bias ideologici o preconcetti per ridisegnare il “Nuovo Normale”. Questa emergenza ha messo in luce il problema dell’iniquità del nostro modo di vivere e dei sistemi che lo regolano, saremo in grado di affrontarlo e garantire alle nuove e vecchie fasce deboli della società le garanzie necessarie a garantire a tutti una vita onorevole in un mondo sempre più interconnesso nei vantaggi e come purtroppo abbiamo visto nelle tragedie.

Bruno Biagi
Presidente Aiop Emilia Romagna
e Vice presidente Aiop Nazionale
17 giugno 2020
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