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QS Edizioni - giovedì 25 aprile 2024

Lettere al Direttore

Siamo certi che il Mes sia la soluzione giusta?

di Gianluigi Trianni
2 luglio - Gentile Direttore
do atto al suo giornale, tra i pochi in Italia, di aver informato l’opinione pubblica sulla reale struttura attuale del MES, avendone pubblicata la “Draft Template for the Response Plan pursuant to Articles 13(3) and 14(2) ESM Treaty”, il modulo di sottoscrizione del MES, ed il relativo allegato “Table to be reported by Member States when requesting precautionary financial assistance”, che indica le tipologie di spesa finanziabili con questo meccanismo. Non solo i suoi lettori ma anche coloro che sulle sue colonne intervengono, hanno avuto pertanto la possibilità di leggere che le tipologie di spesa finanziabili sono esclusivamente quelle attribuibili all’impatto dell’epidemia Covid-19 sul sistema sanitario, non altre.

Cito letteralmente:
“Healthcare, cure and prevention costs directly related to the COVID-19 pandemic Part of overall public healthcare spending estimated to be directly or indirectly attributed to addressing the impact of COVID-19 on the healthcare system Other indirect costs related to healthcare, cure and prevention due to the Covid-19 crisis”.

Se coloro che sono intervenuti sulle colonne del suo giornale hanno letto, anche i più accorti G. Profiti e G. Bollero, il modulo di sottoscrizione del MES, perché continuano a richiedere a gran voce il ricorso al MES presentandolo come fonte possibile di finanziamento dell’intero fabbisogno strutturale del Servizio sanitario nazionale a bassissimi interessi?

E’ loro sfuggito che il finanziamento previsto dal MES è esclusivamente quello delle spese sanitarie correlate alla pandemia Covid-19 previste per il 2020 ed il 2021, quindi quanto l’attuale governo ha già previsto di spendere con i  Decreti “Cura Italia”, 1,4 miliardi, e “Rilancio”, 3,2 miliardi, e quanto si prevederà di spendere nel 2021, (entrambe ovviamente da rendicondarsi)?

E poi è proprio vero che col MES, qualora insorgessero difficoltà e rimborsare il credito ricevuto non vi sia alcun rischio di riproposizione di politiche di austerity, quindi di ulteriori tagli al Servizo Sanitaro Nazionale?
Hanno per caso notizia che la diplomazia italiana abbia già ottenuto dal resto dei paesi europei e dalla tecnocrazia di Bruxelles l’autorizzazione a spendere per l’insieme degli interventi di cui il Servizio sanitario nazionale necessita, ben oltre l’impatto dell’epidemia Covid 19, che ne ha solo messo in evidenza parte della fragilità?

Hanno per caso notizia che un qualche vertice europeo abbia accolto la proposta di riforma del MES avanzata dalla commissione europea nel 2019, peraltro quale “strumento europeo di bilancio per la convergenza e la competitività e al completamento dell'Unione bancaria”, come riporta il report. n.187 del novembre 2019 dell’Uffico Studi del Senato, quindi comunque in una contestualizzazione contraddittoria con i principi solidarietà internazionale che la tutela della salute necessita in tutti i paesi del mondo, a cominciare dagli Usa e dai ricchi dell’ovest, Italia compresa, non solo del “terzo e quarto mondo”, e che una gestione non miope e inefficace della pandemia Covid-19 impone?

Se non hanno notizie di tal fatta e, immagino e spero, l’intenzione di assumersi l’onere di fare loro la politica economica in Italia, invece di pronunciarsi senza le necessarie verifiche di compatibilità, quindi incautamente per non pensar male, a favore della adesione al Mes, perché non fanno come la mia associazione, il Forum per il Diritto alla Salute, che non spaccia questo attuale MES come fonte di finaziamento contro l’evidenza delle sue norme in vigore?

Forum per il Diritto alla Salute si limita a chiedere a Governo e Parlamento una svolta radicale e decisa a potenziamento delle strutture pubbliche del Servizio Sanitario Nazionale, lasciando a Governo e Parlamento la responsabilità di politica e di politica economica di reperire le fonti per tale finanziamento nel Bilancio dello Stato e nel quadro delle relazioni con l’UE, quindi di decidere sul MES e/o sulle altre fonti di finaziamento.
A questo fine, insieme alle altre associazioni di scopo aderenti alla Campagna “Dico 32” si manifesterà il prossimo 4 luglio sotto al Ministero della Salute, cui proporremo interventi normativi ed economici, questi secondi  per almeno 40 miliardi nel prossimo quadriennio cui vanno aggiunti almeno 20 miliardi per la ricerca biomedica pubblica congiunta tra SSN e Università italiane (i dettagli nelle due sintesi in allegato).

Il momento non consente “giochi di ruolo” o strumentalizzazioni dei bisogni di potenziamento del Servizio Sanitario Nazionale, e dei correlati fabbisogni economici, ne di riproporre schemi concettuali e di intervento del recente fallimentare, irresponsabile passato, dalla sottostime alla spesa sanitaria pubblica da mancata programmazione sanitaria pubblica, alla balcanizzazione fallita già prima di Covid-19 del servizio sanitario nazionale con un regionalismo “differenziato” irresposabilmente autarchico, alla privatizzazione dell’assistenza e della ricerca sanitaria nelle varie forme già tutte negativamente sperimentate, alla riproposizione di fallite istanze neocorporative.

Gianluigi Trianni
Forum per il Diritto alla salute
2 luglio 2020
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