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QS Edizioni - giovedì 25 aprile 2024

Regioni e Asl - Lombardia

Funghi. In Lombardia 58 intossicati. Gallera: “Fate controllare gratis quelli raccolti”

immagine 4 novembre - Appello dell’assessore dopo i 58 casi dall’inizio dell’anno ad oggi, alcuni dei quali gravi. Nel 2018 le intossicazione in Lombardia da funghi sono state 106. “Il controllo tempestivo e accurato dei funghi raccolti può salvare la vita”, evidenzia Gallera ricordando che “i funghi devono essere portati all'Ispettorato micologico nel più breve tempo possibile dalla raccolta. E' importante che venga sottoposto alla visita l'intero quantitativo raccolto”.
“Il controllo tempestivo e accurato dei funghi raccolti può salvare la vita ed evitare danni al fegato, ai reni e al sistema nervoso centrale. Gli ispettorati micologici delle ATS rilasciano certificazioni di commestibilità gratuitamente”. E' questo l'appello lanciato in una nota dall'assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, a seguito di alcune gravi intossicazioni registrate in questi giorni che hanno colpito cittadini lombardi.

“Quest'anno abbiamo già registrato in Lombardia 58 intossicazioni - spiega Gallera - nel 2018 ben 106. Nei casi di raccolta 'fai da te' prima di assaporare uno dei piaceri della tavola in assoluta sicurezza, e' opportuno non improvvisarsi esperti o basarsi su metodi empirici privi di fondamento scientifico, ma rivolgersi a professionisti preparati che eseguono rapidamente esami e controlli adeguati".

Le intossicazioni da funghi possono essere di svariata natura, a seconda della tipologia consumata, con quadri clinici molto variabili, dalla semplice indigestione a danni gravissimi e addirittura alla morte della persona. “I primi sintomi - evidenzia la Regione in una nota - possono comparire anche diversi giorni dopo il consumo. Sono altresì frequenti casi in cui i funghi, definiti commestibili, provocano comunque intossicazioni poiché non sono state osservate opportune cautele in fase di preparazione e di cottura”.

“L’unico modo per stabilire la commestibilità di un fungo - aggiunge Gallera - è quello di determinarne la specie, e solo un esperto micologo è in grado di riconoscerla con assoluta certezza, basandosi sulle proprie conoscenze scientifiche e morfo-botaniche”.

Nelle ATS, un pool di esperti effettua il controllo gratuito dei funghi freschi spontanei raccolti da privati cittadini e destinati al consumo in proprio, rilasciando al termine della visita un certificato ufficiale ove sono indicati i nomi scientifici delle specie identificate, se ne attesta la commestibilita' e vengono fornite le indicazioni per il consumo in sicurezza.

“I funghi - osserva inoltre Gallera - devono essere portati all'Ispettorato micologico nel più breve tempo possibile dalla raccolta e devono essere interi, sommariamente puliti dal terriccio e posti in contenitori rigidi e forati. E' importante che venga sottoposto alla visita l'intero quantitativo raccolto”.

I funghi giudicati non commestibili o addirittura velenosi saranno immediatamente confiscati per la distruzione.

Gli Ispettorati micologici si occupano anche di controllo e certificazione dei funghi spontanei freschi destinati alla vendita presso mercati ortofrutticoli, esercizi di vendita e di ristorazione, di interventi di vigilanza ispettiva sulla coltivazione, importazione, produzione, lavorazione, confezionamento, commercializzazione, vendita e somministrazione dei funghi freschi, secchi e conservati e svolgono interventi formativi e informativi diretti alla popolazione e agli operatori del settore ortofrutticolo e della ristorazione e svolgono interventi in occasione di eventuali intossicazioni derivanti dal consumo di funghi posti in vendita presso privati o pubblici esercizi.
4 novembre 2019
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