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QS Edizioni - giovedì 25 aprile 2024

Regioni e Asl - Piemonte

Carenza medici. Firmata intesa tra Regione e sindacati su assunzione medici non specializzati

immagine 16 settembre - “Offriamo ai neo laureati la possibilità di accedere ad un rinnovato corso di emergenza e, successivamente, alle Asl di assumere con contratti a tempo determinato tali medici, sia nei servizi di emergenza, sia negli ambulatori in Pronto Soccorso dedicati alle non urgenze”, spiega l’assessore in una nota. Nel giro di sei mesi – continua Icardi -, fatti salvi i  tempi tecnici per i bandi e l’espletamento dei corsi di 440 ore per i servizi di emergenza sanitaria, contiamo di mettere in campo quei 100-150 medici che potrebbero rianimare i Pronto soccorso in maggiore sofferenza”.
Nell'ambito delle iniziative volte all'inserimento di nuovi medici in Pronto Soccorso, l'assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, ha siglato negli scorsi giorni un protocollo d’intesa con la Direzione sanitaria regionale e le Organizzazioni sindacali dei medici di medicina generale per estendere ai medici neo laureati ed abilitati, l’accesso ai bandi per la gestione in Pronto Soccorso delle situazioni di non urgenza.

“La carenza di medici – spiega in una nota l’assessore Icardi – mette a rischio la sopravvivenza dei Pronto soccorso e le soluzioni concordate l’anno scorso con gli stessi medici non hanno purtroppo prodotto i risultati attesi, lasciando il problema irrisolto, sia per quanto riguarda la dotazione dei Servizi di Emergenza, sia per quanto riguarda gli ambulatori dei codici bianchi in Pronto Soccorso gestiti dalla medicina generale. Oggi offriamo ai neo laureati la possibilità di accedere ad un rinnovato corso di emergenza e, successivamente, alle Asl di assumere con contratti a tempo determinato tali medici, sia nei servizi di emergenza, sia negli ambulatori in Pronto Soccorso dedicati alle non urgenze”.

“Nel giro di sei mesi – continua Icardi -, fatti salvi i  tempi tecnici per i bandi e l’espletamento dei corsi di 440 ore per i servizi di emergenza sanitaria, contiamo di mettere in campo quei 100-150 medici che potrebbero rianimare i Pronto soccorso in maggiore sofferenza, tenendo anche conto che l’84 per cento dei pazienti che ricorrono a questo servizio rientra nei codici di bassa gravità”.

In particolare, i nuovi assunti, con contratto annuale, rinnovabile, potranno operare, oltre che nei servizi di emergenza territoriale, in “ambulatori delle non urgenze”, separati dal PS/DEA, a cui confluiranno, a seguito di Triage effettuato da parte dell’infermiere di Triage, le richieste non appropriate per la struttura di urgenza-emergenza, ma riconducibili alla presa in carico del medico di medicina generale, e definite esclusivamente da situazioni di non urgenza.

Effettuata la visita, il medico provvederà a dimettere il paziente al curante, oppure, se la situazione rilevata presenta caratteristiche di emergenza-urgenza, modificherà il codice di Triage, inserendo il paziente nel percorso del PS/DEA per la relativa presa incarico.

“Di fatto – conclude Icardi – i nuovi assunti collaboreranno alla gestione dei Pronto Soccorso, prendendo in carico i pazienti non urgenti e consentendo ai medici specialisti di concentrarsi sulla gestione dei casi di maggiore gravità. E’ un primo passo, a cui ne seguiranno altri, nella stessa direzione”.a
16 settembre 2019
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