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QS Edizioni - giovedì 28 marzo 2024

Regioni e Asl - Piemonte

Vaccini Covid. In Piemonte accordo integrativo con Mmg per incentivare l’adesione degli scettici

immagine 8 luglio - Premialità per i medici che, informando e sciogliendo i dubbi dei pazienti, contribuiranno ad aumentare la copertura vaccinale. Ai mmg che avranno almeno il 90% degli assistiti over 60 vaccinati entro il 15 settembre 2021 verrà riconosciuto un compenso aggiuntivo di 2 euro sulla quota capitaria annua dei loro assistiti e 1,50 euro se la copertura vaccinale csarò compresa  tra l’87 e l’89,99% Per gli assistiti over 16 anni il medico riceverà una integrazione di 0,50 euro se, al 31 ottobre 2021, i vaccinati saranno oltre il 75%.
Un accordo integrativo per incentivare l’adesione della popolazione alla campagna di vaccinazione contro il Covid-19 è stato siglato ieri sera in Piemonte tra l’assessorato alla Sanità regionale e i rappresentanti regionali delle organizzazioni sindacali dei Medici di medicina generale.

In particolare, spiega una nota della Regione, ai medici di medicina generale i cui assistiti over 60, entro il 15 settembre 2021, risulteranno vaccinati nella misura uguale o superiore al 90 per cento, verrà riconosciuto un compenso aggiuntivo di 2 euro calcolato sulla quota capitaria annua dei loro assistiti. Se la copertura vaccinale complessiva dei loro assistiti over 60 risulterà compresa tra l’87 e l’89,99 per cento, la remunerazione scenderà a 1,50 euro, sempre sulla quota capitaria annua complessiva.

Premialità anche per incentivare la vaccinazione dei più giovani. Se la copertura vaccinale complessiva raggiunta dagli assistiti con età superiore a 16 anni in carico al medico di medicina generale, al 31 ottobre 2021, sia superiore al target del 75 per cento, al compenso aggiuntivo verrà applicata una integrazione di 0,50 euro.

“La numerosità, la diffusione capillare sul territorio e il rapporto di fiducia con il proprio assistito - commenta nella nota l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi - sono caratteristiche che rendono il medico di medicina generale capace di favorire la più ampia partecipazione della popolazione al programma vaccinale. Fondamentale è sensibilizzare e informare i cittadini per incrementare il livello di adesione alla campagna vaccinale, soprattutto nei confronti dei soggetti ‘scettici’ e ‘non responder', verso i quali il medico di famiglia può svolgere un’attività di counseling di notevole efficacia, fornendo loro gli opportuni ragguagli sull’importanza della somministrazione del vaccino, sulla sua sicurezza e sulle controindicazioni temporanee alla somministrazione. Ringrazio i Medici di medicina generale per aver accolto questa ulteriore richiesta, aiutandoci a raggiungere il più presto possibile l’obiettivo dell’immunità di gregge”.
 
Al 6 luglio 2021, secondo i dati diffusi dalla Regione, i piemontesi con età superiore ai 16 anni che non hanno ancora espresso la volontà di aderire alla campagna vaccinale anti Covid-19 sono 976 mila. “Secondo l’indagine del Laboratorio Management e Sanità (MeS) della Scuola superiore Sant’Anna e dell’Agenzia nazionale per i Servizi sanitari regionali (Agenas) sulla propensione della popolazione italiana ad aderire alla campagna vaccinale, il 64,5% della popolazione piemontese intervistata pensa che i rischi legati alla malattia da Covid-19 siano maggiori dei possibili effetti collaterali del vaccino, mentre il 15% non è d’accordo con questa affermazione e coloro i quali non sono né in accordo né in disaccordo sono pari al 20,5%”, evidenzia la Regione.

La Regione rilancia poi i dati su una indagine sulla popolazione italiana dalla quale emergen che “vorrebbe maggiori informazioni sulla tematica Covid-19 in prima battuta dalle istituzioni sanitarie (54,6%), quindi dai medici di medicina generale e pediatri di libera scelta (45,5%) e dai medici specialisti (34,5%), con riferimento in particolare al funzionamento dei vaccini anti Covid-19 ed eventuali effetti collaterali della vaccinazione. Gli indecisi sulla vaccinazione anti Covid-19 sono circa il 20% degli intervistati, mentre i contrari alla vaccinazione sono il 12%. Gli intervistati dichiarano di essere più incentivati a vaccinarsi in presenza di informazioni corrette più che per il timore di limitazioni”.
 
“Dimostriamo ancora una volta con senso di responsabilità che la Medicina generale è in prima linea per rispondere al raggiungimento di obiettivi di salute pubblica – dichiarano congiuntamente i rappresentanti di Fimmg, Roberto Venesia; Snami, Mauro Grosso Ciponte e Smi Antonio Barillà -; con questo accordo confermiamo la prosecuzione del nostro impegno a vaccinare la popolazione piemontese, in particolare a completare l’immunizzazione degli over 60 e a raggiungere al più presto l’immunità di gregge. Forti del nostro rapporto fiduciario con i cittadini nostri assistiti e avendo a disposizione con regolarità le forniture necessarie, siamo pronti ad offrire il nostro contributo affinché tutti i cittadini comprendano la necessità di vaccinarsi per porre fine alla pandemia”.
8 luglio 2021
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