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QS Edizioni - venerdì 29 marzo 2024

Regioni e Asl - Piemonte

Lavori d’aula. Proposta bipartisan per “Azienda Zero”, liberalizzati poi i laboratori di analisi

di Lorenzo Proia
immagine 7 ottobre - L’Azienda Zero è: “un’occasione per ordinare al meglio le Asl piemontesi e fornire all’assessorato una struttura in grado di gestire la complessità della Sanità messa a dura prova dalla pandemia”. Liberalizzazioni nei laboratori di analisi. Poi su proposta di Icardi le sedi degli ex ospedali di Alba e Bra non sono più in vendita. Interrogazione M5s su numero unico guardia medica, l’assessore: “Il sistema funziona”.
Lavori d’aula ieri nel Consiglio regionale del Piemonte. Per prima cosa è partita la discussione della proposta di legge per l’istituzione dell’Azienda Zero, ovvero una nuova azienda sanitaria piemontese che avrebbe fra i propri compiti la gestione del 118, la centralizzazione degli acquisti, lo sviluppo e la gestione di un sistema informativo per la telemedicina.

Azienda Zero
La legge viene illustrata in Aula dai relatori di maggioranza Alessandro Stecco (Lega) e Davide Nicco (Fdi), e da quelli di minoranza Sarah Disabato (M5s), Francesca Frediani (M4o), Raffaele Gallo (Pdi) e Marco Grimaldi (Luv).

Per il primo firmatario Alberto Preioni, l’istituzione dell'Azienda Zero “sarà un’occasione per ordinare al meglio le Asl piemontesi e fornire all'assessorato una struttura in grado di gestire la complessità della Sanità messa a dura prova dalla pandemia”.

I laboratori di analisi
Su proposta dell’assessore alla Sanità Luigi Icardi, il Consiglio regionale del Piemonte ha quindi approvato un emendamento alla legge di riordino dell’ordinamento regionale che elimina il vincolo di due soli punti prelievo per i laboratori privati di analisi mediche, compresi quelli delle Case di cura private aperti ai non ricoverati.

“La liberalizzazione dell’iniziativa privata - osserva Icardi – è resa più che mai opportuna dalle pressanti esigenze di maggior diffusione delle prestazioni diagnostiche sul territorio, emerse durante la pandemia”.

Con questo provvedimento viene ammesso anche l’uso di mezzi mobili per i prelievi, e vengono chiarite nel dettaglio le competenze delle Aziende sanitarie nell'accertamento delle violazioni e nell'applicazione delle relative sanzioni amministrative pecuniarie.

Ex ospedali di Alba e Bra
Altra proposta di Icardi: le sedi degli ex ospedali di Alba e Bra non sono più in vendita. Il Consiglio regionale ieri mattina ha approvato un emendamento alla legge di riordino dell’ordinamento regionale che lo prevede.

Con l’emendamento, la Regione stabilisce di trasferire a titolo definitivo l’anticipo di 25 milioni e 800 mila euro già assegnato nel 2015 dalla Regione all’Azienda sanitaria locale Cn2 per il completamento della costruzione del nuovo ospedale di Verduno. L’Asl Cn2 avrebbe dovuto restituire il prestito alla Regione proprio grazie ai proventi derivanti dall’alienazione dei due immobili di sua proprietà, in dismissione con l’attivazione del nuovo ospedale.

“I nuovi bisogni emersi nell’ambito della programmazione sanitaria regionale - ha detto Icardi in Aula - richiedono una diversa destinazione degli immobili degli ex ospedali di Alba e Bra, che verranno riadattati a ambulatorio, case di comunità e a quanto sarà ritenuto più funzionale alle esigenze sanitarie del territorio”.

“La scelta - ha sottolineato ancora l’assessore - assegna la piena disponibilità di 25 milioni e 800 mila euro a totale beneficio dell’Asl Cn2, promuovendo la politica di potenziamento della medicina territoriale messa in campo dalla Regione per favorire al massimo l’integrazione tra la rete degli ospedali e l'assistenza di prossimità”.

Numero unico di guardia medica, l’interrogazione di M5s
Il Movimento 5 Stelle ha quindi interpellato Icardi riguardo all'avvio critico del nuovo numero unico europeo 116117 per contattare la guardia medica in provincia di Torino.

Obiettivo, sapere “come la Regione intenda rimediare al blocco del servizio avvenuto lo scorso 2 ottobre, che aveva impedito alla Centrale Unica di prendere in carico le chiamate in arrivo e inoltrarle alle 50 sedi sparse nei territori”.

“Il sistema - ha detto Icardi - funziona in modo efficiente da circa 2 anni in numerose province del Piemonte, e dall’8 giugno 2021 è entrato in funzione anche su Torino. Quello di inizio ottobre è stato un guasto che ha interessato le linee telefoniche e non l'impianto organizzativo. Su 60 centraline ne risultavano funzionanti 15, un blocco cui i tecnici Telecom hanno posto rimedio in poche ore, ripristinando la normale attività”.

“Gli operatori che rispondono al numero unico - ha concluso l'assessore - hanno il compito di stilare una scheda tecnica anagrafica da sottoporre al medico di turno. La Regione ha coinvolto i medici operanti nella continuità assistenziale per raccogliere suggerimenti su come migliorare il servizio, ribadendo ampia disponibilità ad accogliere nuovi spunti di collaborazione”.

Lorenzo Proia
7 ottobre 2021
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