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QS Edizioni - venerdì 29 marzo 2024

Lettere al Direttore - Provincia Autonoma di Bolzano

DPI. Anaao e Nursing Up ammesse nel procedimento della Procura contro l’Azienda provinciale

di Edoardo Bonsante e Massimo Ribetto
Gentile Direttore,
i sindacati Nursing Up ed Anaao-Assomed/Vlk saranno partecipanti nel procedimento in corso contro il Direttore Generale dell'Azienda Sanitaria dell'Alto Adige, Florian Zerzer e l'amministratore delegato di Oberalp Spa, Christoph Engl. È la prima volta, sembrerebbe, che in Alto Adige un sindacato, anzi addirittura due, vengano ammessi a partecipare ad un procedimento penale.

Nursing Up ed Anaao-Assomed/Vlk si sono attivati, con i rispettivi avvocati, dopo che la Procura di Bolzano aveva già avviato un procedimento in merito alla messa a disposizione del personale sanitario di DPI e, in particolare, contro la distribuzione e l’utilizzo di materiale, proveniente dalla Cina, sprovvisto di idonea certificazione CE e già giudicato non idoneo da più di un autorevole ente certificatore europeo, nonché dall’Inail.

L’inchiesta riguarderebbe l'importazione di un milione e mezzo di mascherine, 400 mila tute protettive e trentamila tute asettiche. Si tratterebbe quindi di una presunta violazione delle disposizioni sull'importazione di materiale sanitario.

Non trovando fornitori in Europa, l'Azienda Sanitaria, probabilmente trovatasi impreparata all'emergenza Covid per il materiale di protezione per il personale sanitario, decise, dopo la metà di marzo, di procedere all'acquisto di una maxi-fornitura proveniente dalla Cina, sfruttando i contatti commerciali in Asia della Oberalp spa.

Parte del materiale non risponderebbe però agli standard di sicurezza previsti dall'Unione Europea. Per ben due volte, infatti, l'Inail ha negato l'autorizzazione all'uso della merce acquistata, considerandola non sufficientemente sicura perché non in possesso delle adeguate certificazioni di enti autorizzati riconosciuti e perché non corredata di sufficienti test di laboratorio.

Prima dei pareri negativi dell'Inail erano peraltro emersi già due pareri tecnici austriaci, di Vienna (Ministero della Difesa), di Innsbruck e di un istituto germanico di Essen che avevano espresso dei giudizi di non conformità sullo stesso materiale in questione.

Si tratterebbe di un reato, comunque, non solo di natura contravvenzionale. Non si sarebbe rispettata la procedura che prevede diversi controlli da parte del Ministero della Sanità per le merci di tipo sanitario importate dall’estero. Oltre a questo, a carico del solo Direttore Generale, è contestata altresì la violazione dell’Art. 18 della legislazione sulla sicurezza sul lavoro che obbliga il datore di lavoro a dotare i dipendenti di adeguati dispositivi di protezione.

Ora mascherine e tute sono state accantonate ma, nella prima fase dell'emergenza, sono state distribuite a tutti gli ospedali ed alle case di riposo della provincia di Bolzano. Solo verso il 18 di aprile il Dg dell'azienda provinciale decideva di sospenderne l'utilizzo, dopo che era arrivato il secondo parere negativo dell'Inail. Dal 14 aprile e per una settimana abbondante dunque, il personale è rimasto sprovvisto di nuove forniture di DPI idonei e, mentre in alcuni reparti e servizi vi erano scorte di materiale alternativo, ci sono stati alcuni servizi, specie sul territorio, in cui non si trovava nessun altro tipo di DPI.

E’ stata inviata anche una richiesta ufficiale dei nostri due sindacati alla Direzione Generale ed alla Direzione Sanitaria in data 26 aprile, di confermare la sospensione dell’utilizzo di tale materiale dopo che, con ordinanza del presidente della provincia n. 22/2020 del 21 aprile, veniva sancita la possibilità di istituire una commissione di esperti, nominati dall'Azienda Sanitaria stessa, al fine di valutare il materiale e di ritenerlo comunque utilizzabile, fino a quando non fosse stato disponibile materiale certificato. La nomina della commissione aziendale è stato l’elemento che ci ha fatto rompere definitivamente gli indugi, spingendoci all’azione legale.

La Procura ha richiesto l'incidente probatorio al fine di procedere alla nomina di un perito in grado di valutare l'efficacia dei presidi sanitari di protezione acquistati dalla Asl in Cina.
La richiesta di Nursing Up e Anaao di essere ammessi nel procedimento in forza di quello che il codice civile definisce "atto di intervento", equiparabile alla costituzione di parte civile, consentirà alle stesse organizzazioni di nominare un proprio consulente di parte.

Edoardo Bonsante
Anaato Assomed Pa Bolzano
 
Massimo Ribetto
Nursing Up PA Bolzano
11 maggio 2020
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