Continuano a dirsi preoccupati i medici pugliesi in merito alla situazione epidemiologica da covid e ai ritardi della campagna vaccinale. Anche se l’ingresso in campo di medici di famiglia ha aumentato le capacità di vaccinazione, infatti, continuano a mancare le dosi. E anche negli ospedali si registrano criticità.
“Negli ospedali non vengono più rispettati gli standard di rapporto medici/posti letto, né la distinzione di ruolo tra le varie specialità. Fortunatamente, le terapie intensive non sono ancora sature, ma da molti altri punti di vista la situazione è simile a quanto è accaduto a Bergamo durante la prima ondata”, riferisce
Filippo Anelli, Presidente dell’Ordine dei medici di Bari, che esprime un grazie “a tutti i medici pugliesi per il loro impegno e la loro dedizione, che non sono mai venuti meno”.
“Sul territorio - fa sapere ancora Anelli -, a fronte di un tracciamento ormai saltato, da settimane i medici di famiglia sono impegnati a tappare le falle del sistema, portando avanti la sorveglianza dei malati domiciliari, prenotando i tamponi e, da qualche giorno, somministrando i vaccini. Hanno carichi di lavoro insostenibili, con 12/13 ore di lavoro sette giorni su sette”. -
“I pugliesi sanno che i medici stanno facendo il loro dovere fino in fondo. Per questo sollecito tutti ad avere fiducia nella scienza e ad affidarsi ai medici per la scelta del vaccino”, è l’appello del presidente Omceo Bari, che è anche presidente della Fnomceo nazionale.“Nel caso di AstraZeneca - dice Anelli - la raccomandazione di utilizzo per gli over 60 è legata ad una orientamento di grande prudenza, come dimostra il fatto che tra le migliaia di insegnanti pugliesi cui è stato somministrato il vaccino anglo-svedese non si siano registrati casi di effetti collaterali gravi. In un contesto in cui la mortalità per Covid è altissima, il primo vaccino che vi propongono, qualsiasi esso sia, è la via migliore per tutelare la vostra salute. I dati sulla sorveglianza sanitaria hanno addirittura dimostrato che il vaccino AstraZeneca ha una funzione protettiva maggiore di altri per gli ultra Sessantenni.”
Il presidente dell’Omceo Bari e della Fnomceo fa anche notare come “grazie alla vaccinazione di tutti i medici, la mortalità nella nostra categoria si è abbattuta del 95%. Ogni mese registravamo tra i 40 e i 60 decessi. A marzo ne abbiamo registrati 10, nei primi 10 giorni di Aprile soltanto 1. A dimostrazione che il vaccino funziona e che è l’unica vera via per uscire dall’emergenza”.
Sul fronte della campagna vaccinale, Donato Monopoli, Segretario Fimmg Puglia, fa sapere che alle 8 di ieri Mattia “il 95% dei vaccini consegnati ai medici di medicina generale era stato somministrato. Il sistema ad oggi non è ancora a regime e presenta alcuni problemi organizzativi in capo ad alcuni distretti, ma funziona. Lo dimostra il fatto che i medici di famiglia pugliesi abbiano somministrato in pochi giorni poco meno del 5% dei circa 740mila vaccini fatti da dicembre ad oggi in tutta la Regione”.
La campagna è partita martedì scorso per i medici di famiglia che hanno deciso di vaccinare i propri pazienti in ambulatorio e a domicilio, mentre tra venerdì e oggi sono state avviate le somministrazioni anche nelle strutture messe a disposizione dalle Asl o dai comuni. A oggi sono 21.666 le vaccinazioni ambulatoriali (studi medici e strutture comunali o Asl) effettuate dai medici di medicina generale in Puglia, 11.891 quelle fatte a domicilio, per un totale di 33.557 (dati aggiornati alle ore 8 dell’11 Aprile)
“Potremo aumentare la capacità di somministrazione dei vaccini se arriveranno più dosi, sia per quelli a domicilio sia per quelli ambulatoriali. Se i medici di medicina generale avessero una media di 50/70 vaccini/settimana avremmo 175/250 mila somministrazioni settimanali - aggiunge Monopoli - Così come diciamo da mesi, il coinvolgimento dei medici di medicina generale è in grado di far raggiungere gli obiettivi della campagna vaccinale e di farlo a costi relativamente bassi.”