27 gennaio -
“L’Emilia Romagna 'attacca', per prima, le aziende del biomedicale, nonostante la sospensiva del Tar. Una mossa a dir poco masochistica con tanto di scuse allegate in quanto 'atto dovuto' per evitare di vedersi contestare il danno erariale”. Così, in una nota,
Gennaro Broya de Lucia, presidente di Conflavoro PMI Sanità, l'associazione che riunisce le principali aziende del medtech Italiano.
Per Broya de Lucia, “le nostre aziende, a cominciare da quelle del polo mirandolese, fiore all’occhiello della produttività biomedicale emiliana, primo in Italia e secondo a livello europeo, hanno poco da stare tranquille. Con una mossa a sorpresa, infatti, nell'ultimo giorno del proprio mandato, la direzione regionale emiliana della Sanità ha deciso di rompere gli indugi ed inviare decine di pec con intimazioni di pagamento e preavviso di compensazione, alle nostre imprese”.
“Una scelta quantomeno azzardata - secondo il prof. avv.
Giampaolo Austa, legal team di Conflavoro PMI sanita - elusiva dei provvedimenti di sospensione cautelare emanati dal Tar in favore della maggior parte delle ditte coinvolte”. Se "la Regione Emilia Romagna dovesse dare seguito a tali compensazioni, sarà la magistratura penale a dover valutare le rispettive responsabilità per la violazione delle ordinanze esplicite del Tribunale amministrativo" aggiunge ancora l'avvocato. "Non vogliamo credere che la Regione voglia arrivare a tanto vista anche l'imminenza delle prime udienze pubbliche. In ogni caso, abbiamo già predisposto una diffida a nome delle aziende da noi rappresentate e siamo pronti a difendere le società ad oltranza" conclude Austa.
Lo "strafalcione payback, una sorta di mega patrimoniale, per giunta retroattiva, immaginata dal governo Renzi, rischia di mettere definitivamente ko la maggior parte delle realtà imprenditoriali italiane che riforniscono le strutture ospedaliere" ribadisce
Broya de Lucia. "Se la Regione Emilia Romagna non vuole ritrovarsi sommersa da centinaia di processi e farsi del male da sola, causando il fallimento di centinaia di imprese, perdendo migliaia di posti di lavoro e mettendo a rischio l'accesso alle cure per i cittadini, bene farebbe ad accettare la nostra richiesta d'incontro urgente per trovare un punto di incontro che rispetti le aziende e salvaguardi la produttività regionale" conclude il presidente di Conflavoro PMI Sanità.