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QS Edizioni - venerdì 19 aprile 2024

Regioni e Asl

Ps del San Camillo. La Repubblica parla di “girone infernale”. L’ospedale risponde: “Salviamo la vita alle persone”. D’Amato dopo sopralluogo: “Ho trovato una situazione impegnativa, ma sicuramente non critica tale da pregiudicare l’assistenza”

immagine 10 maggio - In un lungo articolo il quotidiano descrive la situazione del PS dell’ospedale romano tra barelle parcheggiate in un corridoio, malati ammassati, lunghe attese, tanti anziani e personale esausto. L’ospedale non ci sta: “La media dei principali ospedali italiani hub trauma si attesta sui 1.000 accessi, il San Camillo nel 2021 ha raggiunto i 1.280. E i cittadini sanno di poter trovare un’importante struttura a cui affidare la propria salute”. E l’assessore alla Salute ha visitato l’ospedale oggi pomeriggio per testare la situazione.

La situazione nei pronti soccorso italiani è difficile. Lo è da anni, nessuno lo nega. Ma l’Azienda San Camillo di Roma non ci sta a passare come “il girone infernale” descritto in un lungo articolo di Repubblica che, raccogliendo anche alcune testimonianze di pazienti, parla di barelle parcheggiate in un corridoio, uno stanzone con almeno altri 20 malati, ammassati uno accanto all’altro, lunghe attese, tanti anziani e personale esausto.

“Sono arrivato qui venerdì, con la febbre che superava i 40 gradi e dolori addominali lancinanti. Mi hanno stabilizzato, ora sto meglio, quindi non posso lamentarmi. Solo che non ho idea di quanto dovrò stare qui, so che devo essere ricoverato in gastroenterologia, ma il posto letto non c'è ancora, e quindi mi tocca stare qui”, è una delle testimonianze raccolte dal quotidiano, che riferisce come il pomeriggio precedente all'interno del Pronto Soccorso del San Camillo ci fossero 103 pazienti, di cui 41 in attesa di ricovero o trasferimento da oltre 24 ore.

“Ogni sala del dipartimento di emergenza scoppia di malati. I più gravi sono anziani, perlopiù assopiti, chi con la mascherina, chi senza: tutti vicini vicini. Tanto il Covid è finito per decreto, e così è andato a farsi benedire il distanziamento - che sarebbe utile non solo per arginare il coronavirus, ma anche per contrastare l'insorgenza di qualsiasi altra infezione all'interno delle " discariche" del servizio sanitario regionale, come gli addetti ai lavori hanno soprannominato i loro infernali reparti. Ma tant’è”, scrive il giornale, che rilancia anche lo sfogo di una infermiera: “Il lunedì è il giorno peggiore, perché durante il weekend non si dimette quasi mai nessuno e ci troviamo schiacciati tra i pazienti e i parenti", dice.

Un racconto su cui la Direzione strategica dell'ospedale San Camillo di Roma è voluta intervenire per chiarire alcuni aspetti. “La Direzione Strategica ed il Collegio di Direzione del San Camillo oggi riuniti, come da prassi consolidata, per monitorare tutti i processi clinico assistenziali per il miglioramento continuo della qualità, ribadiscono che l’Azienda San Camillo è un ospedale che da sempre salva la vita alle persone”, si legge nella nota del San Camillo. Che evidenzia: “La rete trauma, come attestato da AGENAS nel 2021, di cui il San Camillo è uno dei due hub di riferimento regionale, mette il Lazio al primo posto in Italia per indicatori nazionali di efficienza (Punteggio ISCO più elevato)”. 

“Il San Camillo - sottolinea la Direzione Strategica - svolge la funzione di centro di riferimento per il trattamento dei quadri clinici a maggiore complessità per tutte le patologie tempo dipendenti (Ictus, Infarto, Trauma Grave, Neurotrauma) e, in generale per tutte le emergenze mediche e chirurgiche. Il numero di pazienti molto gravi (codice rosso – priorità 1) è raddoppiato nel 2022 rispetto all’epoca pre-covid: nel primo quadrimestre del 2019 tale numero è stato pari al 6.9% degli accessi ed è passato al 12% nello stesso periodo dell’anno in corso. Il numero di accessi per traumi gravi è andato costantemente aumentando superando il numero di mille per anno con un raddoppio rispetto al 2015. La media dei principali ospedali italiani hub trauma si attesta sui 1.000 accessi ed il San Camillo nel 2021 ha raggiunto i 1.280 accessi. Il codice 4 con attesa maggiore a 60 minuti registra un miglioramento di 9 punti rispetto al 2019”. 

La Direzione strategica fa quindi sapere che “sono previsti interventi per migliorare ulteriormente la distribuzione degli spazi e l’umanizzazione delle cure".

Precisazioni che, conclude la direzione strategica dell’ospedale, erano dovute “per il rispetto dovuto ai professionisti e ai tanti cittadini che quotidianamente continuano a rivolgersi a noi, consapevoli di poter trovare un’ importante struttura a cui affidare la propria salute”.

E in serata arriva anche una nota della Regione. "Mi sono recato personalmente a verificare l'attuale situazione presso il pronto soccorso dell'azienda ospedaliera San Camillo e a parlare con i professionisti che sono tra i migliori in Italia nella gestione delle patologie tempo dipendenti. Al momento della visita in pronto soccorso erano presenti 12 pazienti in attesa, i pazienti in trattamento erano 30 di cui 10 in codice rosso e in attesa di ricovero 65 pazienti per un totale di 115 pazienti. Le ambulanze bloccate erano zero. Ho trovato una situazione impegnativa, ma sicuramente non critica tale da pregiudicare l’assistenza e soprattutto i professionisti sono motivati a lavorare per migliorare le performance e continuare a salvare la vita alle persone. Va migliorata l'area di attesa dei parenti, così come anche il percorso della comunicazione e informazione e su questo ho chiesto un impegno al Direttore generale Narciso Mostarda. E’ stato comunque disposto un audit a cura della direzione regionale. Domani è prevista la firma del protocollo con Cittadinanzattiva e Simeu”, scrive in una nota l'Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D'Amato

10 maggio 2022
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