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QS Edizioni - sabato 20 aprile 2024

Regioni e Asl

Comparto Sanità. Comunicatori, Giornalisti, Social media manager a pieno titolo tra i professionisti della Salute

di Tiziana Frittelli, Marzia Sandroni
immagine 27 giugno - Sta adesso alle Aziende sanitarie, nell’ambito della loro autonomia organizzativa, prevedere la migliore collocazione per la realizzazione di un’area unica dedicata alla comunicazione, all’informazione e ai servizi alla cittadinanza, in cui operano congiuntamente, giornalisti e comunicatori come previsto dalla proposta di legge di riforma della 150/2000 promossa dall’Associazione PA Social insieme a numerose altre associazioni e organizzazioni della comunicazione (cd. L. 151)

Gentile direttore,
c’è voluto una pandemia perché i riflettori si accendessero sull’importanza dei giornalisti, comunicatori, social media manager nelle Aziende Sanitarie. O è stato il lavoro silente, accurato, appassionato di questi vent’anni (dalla 150/2000) a fianco delle Direzioni, dei medici, dei tecnici… dei media. O forse i tempi erano semplicemente maturi perché il Sistema riconoscesse il ruolo che, nelle Aziende sanitarie, svolgono i professionisti della comunicazione per favorire ogni giorno le relazioni istituzionali, la comunicazione interna, la trasparenza, lo scambio virtuoso con le comunità. 

Comunque sia, il plauso va oggi ai Sindacati, ad ARAN e al suo Presidente Antonio Naddeo che, come aveva promesso agli Stati Generali della Comunicazione per la Salute organizzati da Federsanità, in collaborazione con PA Social il 4 marzo di quest’anno, ha firmato, per il comparto (partiamo da qui!), un Contratto che non solo conferma, nel ruolo professionale, i due profili creati nel 2018 quali lo Specialista della comunicazione istituzionale e lo Specialista nei rapporti con i media, ma istituisce anche un terzo profilo, quello di Assistente dell'informazione nel ruolo professionale, per allineare anche i profili del CNNL del comparto Sanità con quelli dei giornalisti così come previsto nell’“Accordo tra l’Aran, Confederazioni sindacali e FNSI” (12.4.2022).

Durante il periodo Covid chi lavorava nella Comunicazione o nell’Ufficio Stampa ha vissuto un momento di insolito protagonismo. Le notizie corrette e tempestive erano l’unico antidoto alle fake news. Gli spazi virtuali, durante il lockdown, luogo esclusivo di ascolto e di incontro. 

La Pandemia ha evidenziato l’importanza di riorientare modelli organizzativi e processi assistenziali. Il Piano Nazionale Ripresa e Resilienza ha sottolineato l’importanza di nuove conoscenze e capacità organizzative per un’amministrazione più moderna e adatta a rispondere ai bisogni del cittadino. Qui si incardina il ruolo dei comunicatori, che con le loro specifiche competenze, aumentano la resilienza dell’Azienda, favoriscono e accompagnano la transizione. Rendono la partecipazione, non solo un enunciato ma un sistema di dialogo cooperativo con il cittadino. La prossimità, rilanciata dal DM77, un impegno costante ad avvicinare i servizi alle comunità, a ridurre l’emarginazione delle periferie, anche attraverso l’informazione e la promozione del digitale. 

Sta adesso alle Aziende sanitarie, nell’ambito della loro autonomia organizzativa, prevedere la migliore collocazione per la realizzazione di un’area unica dedicata alla comunicazione, all’informazione e ai servizi alla cittadinanza, in cui operano congiuntamente, giornalisti e comunicatori come previsto dalla proposta di legge di riforma della 150/2000 promossa dall’Associazione PA Social insieme a numerose altre associazioni e organizzazioni della comunicazione (cd. L. 151).

Una struttura che integri le professionalità, i canali, i linguaggi e che sia coinvolta a pieno titolo, nella programmazione aziendale per rifocalizzare continuamente l’Amministrazione sul punto di vista del cittadino e per migliorare, attraverso l’ascolto della Comunità la propria organizzazione ed i propri servizi. Un primo passaggio essenziale per dare dignità a chi comunicazione la fa anche per missione e vocazione, ma che non può essere fatta da "apolidi", in modo quasi volontaristico, visto e considerato la valenza strategica, la qualificazione, l'impegno richiesto e necessario.

Tiziana Frittelli
Presidente nazionale Federsanità

Marzia Sandroni
Coord. Tavolo dei Comunicatori delle aziende sanitarie associate

27 giugno 2022
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