“Il 17 gennaio Regione Liguria ha scritto una lettera al MEF chiedendo di cambiare la scadenza delle prescrizioni prima del 29 dicembre 2024 portandole da 180 giorni a 365 giorni. Preciso comunque che i percorsi di presa in carico dei pazienti sono sempre stati garantiti, perché ci sono protocolli interni come al Policlinico San Martino che prevedono il follow up a prescindere dalla ricetta”. Lo ha comunicato l’assessore alla Sanità
Massimo Nicolò in Consiglio regionale.
La questione era stata sollevata negli scorsi giorni anche dal M5S. “Stando a un aggiornamento delle norme – spiegava il capogruppo regionale del M5S
Stefano Giordano -, dal 1° gennaio 2025 risulta che chi ha una prescrizione per visite e/o esami antecedente di 6 mesi, ma è stato impossibilitato a prenotare (tra gli impedimenti, ricordiamo ad esempio lo scoglio delle agende chiuse), sarà obbligato a ricominciare l’iter da capo perché quella prescrizione sarà nulla in quanto tutte le ricette avranno durata di 180 gg. Dovrà quindi rivolgersi nuovamente al proprio medico curante o allo specialista. L’aggravio sul sistema, dunque, ci sarà e a pagarne le conseguenze saranno i cittadini. Come sempre”.
Criticità comprese anche dalla Regione, che si è mossa chiedendo l’allungamento dei tempi di validità, che decorrono dalla data di prescrizione. “Il cambio del nomenclatore tariffario che aspettavano da 20 anni ha portato un ingente carico di lavoro digitale anche per gli operatori – ha spiegato
Massimo Nicolò, le cui parole vengono rilanciate anche da una nota della Regione - e in questo modo possiamo superare le difficoltà che alcuni cittadini hanno dovuto affrontare. Molte Regioni si sono adeguate alle normative nazionali dei 180 giorni, Lombardia, Sicilia, l’Umbria e l’Abruzzo, ci sono altre regioni che addirittura hanno accorciato i tempi di scadenza come per esempio il Piemonte a 60 giorni, quindi la Liguria non ha fatto altro che adeguarsi ad una normativa nazionale”, ha concluso l’assessore.