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QS Edizioni - venerdì 19 aprile 2024

Regioni e Asl

Vaccini obbligatori. Trento chiede una deroga: “Copertura al 95%, si permetta l'ingresso a scuola dei 300 bimbi non vaccinati”

di Lucia Conti
immagine 9 luglio - Nei prossimi giorni la Giunta Provinciale invierà una lettera al ministro Grillo con formale richiesta. “Non siamo contro i vaccini, che resteranno obbligatori e noi continueremo a promuovere. Chiediamo solo che a settembre tutti i bimbi siano ammessi a scuola. La legge stessa prevede la possibilità di cessazione degli obblighi una volta raggiunta l'immunità di gregge”, afferma l’assessore Stefania Segnana. E se dal ministero arrivasse un “no”: “Rispetteremo la legge”. Lo scorso anno, nella Pa di Trento, i bimbi non vaccinati esclusi da scuola sono stati circa 300.
Niente più sanzioni ed esclusioni dalla scuola per i bimbi non vaccinati. È quanto si prepara a chiedere al ministero della Salute la Provincia Autonoma di Trenta, in virtù dei livelli di copertura raggiunti nel 2018 che, fatta eccezione per il morbillo (93%), toccano il 94,6%. In pratica, spiega al nostro giornale l’assessore alla Salute, Stefania Segnana, “tra la popolazione residente è scattata l’immunità di gregge”. Anche se i dati definitivi non sono ancora disponibili, i tecnici dell'assessorato ritengono infatti che la soglia del 95% sia stata raggiunta nel corso del 2019. Per Segnana il ministero potrebbe quindi valutare la possibilità di andare incontro alle famiglie “dei circa 300” bambini tra 0 e 6 anni non vaccinati e che lo scorso anno sono stati esclusi da scuola in base alla legge Lorenzin”

Non si tratta, chiarisce Segnana, di opposizione alla legge, “che abbiamo rispettato e continueremo a rispettare in caso dal ministero arrivasse una risposta negativa. Noi siamo a favore delle vaccinazioni. Ma riteniamo che oggi l'opera di sensibilizzazione e informazione per promuoverle possa essere compiuta anche ammettendo a scuola i bimbi non vaccinati. Tenuto conto che la copertura vaccinale raggiunta garantisce la sicurezza dei loro compagni. La stessa legge sull'obbligo vaccinale, d’altra parte, prevede la possibilità di deroghe, pur non prevedendole per una singola regione o provincia autonoma”.

Per la precisione l’art 1 ter del decreto 73/2017 stabilisce che “sulla base della verifica dei dati epidemiologici, delle eventuali reazioni avverse segnalate in attuazione delle vigenti disposizioni di legge e delle coperture vaccinali raggiunte nonché degli eventuali eventi avversi segnalati in attuazione delle vigenti disposizioni di legge(…) il Ministro della salute, con decreto da adottare decorsi tre anni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto e successivamente con cadenza triennale(..) può disporre la cessazione dell'obbligatorietà per una o più delle vaccinazioni”.

L’assessore non sembra preoccupata del fatto che l’eliminazione delle sanzioni possa portare a un minore rispetto dell’obbligo, quindi a un decremento delle coperture ai livelli precedenti alla legge. Secondo i dati del Dipartimento di Prevenzione dell'APSS di Trento, nel 2015 la copertura per il morbillo nella coorte di nascita del 2013 era ferma all’84,6%, all'84,4% per la parotite e all'84,5% per la rosolia. E ancora, il tasso di copertura a 24 mesi di vita per la vaccinazione da pneumococco era dell’87,3%, per la Polio la copertura era del 92,8%, percentuali simili anche per tetano, pertosse, difterite, emofilo.

“Indubbiamente l’introduzione dell’obbligo, con relative sanzioni e scadenze, ha prodotto una improvvisa crescita dell’adesione alla vaccinazione, ma la Giunta è decisa a proseguire su questa strada, attraverso campagne di sensibilizzazione e il coinvolgimento delle famiglie affinché tutti dicano sì al vaccino consapevole che si tratti della scelta giusta”.

D’altra parte, evidenzia ancora Segnana, “anche una eventuale deroga non sarebbe irreversibile. Laddove si registrasse un calo delle vaccinazioni sotto la soglia di sicurezza, tornerebbero in vigore le precedenti regole e le precedenti sanzioni. Non è intenzione della Giunta fare passi indietro sui vaccini”, afferma l’assessore ribadendo che in caso di risposta negativa alla richiesta di deroga da parte del ministero “la legge sarà rispettata e i bambini non vaccinati non entreranno a scuola”.

Secondo i dati riferiti dall’assessore, sono circa 300 i bambini a cui lo scorso anno è stato vietato l’accesso a scuola. “Numerose anche le sanzioni alle famiglie per la mancata vaccinazione di minori tra i 6 e i 18 anni non vaccinati”.
 
Lucia Conti
9 luglio 2019
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