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QS Edizioni - venerdì 29 marzo 2024

Regioni e Asl

Aggressioni ai medici. Sei anni fa moriva Paola Labriola. L’Omceo Bari la ricorda e chiede impegno alla Regione per arginare violenza

immagine 3 settembre - La psichiatra barese era di turno presso il Centro di Salute Mentale di Bari, il 4 settembre 2013, quando venne aggredita ed uccisa da un paziente. Anelli: “Vogliamo ricordare Paola Labriola come martire della Professione medica, la cui tragedia ha portato all’attenzione dell’opinione pubblica la situazione drammatica che molti medici affrontano quotidianamente sul posto di lavoro, in condizioni di sicurezza precarie, nell’intento che il suo sacrificio non sia dimenticato”.
Domani, 4 settembre, ricorre il 6° anniversario della morte di Paola Labriola, psichiatra barese, che era di turno presso il Centro di Salute Mentale di via Tenente Casale a Bari, il 4 settembre 2013, quando venne aggredita ed uccisa da un paziente. Alla sua memoria l’Ordine ha conferito il “Premio per la Buona Medicina 2013” ed intitolato una delle aule della sede di via Capruzzi.

In occasione dell’anniversario della sua scomparsa, il prossimo 13 settembre l’Ordine dei medici di Bari ricorderà la collega con l’annuale “Giornata contro la violenza sugli operatori sanitari in memoria di Paola Labriola”, organizzata in sinergia con la FNOMCeO (Federazione nazionale degli Ordini dei medici). La Giornata si concluderà con il Concerto di musica orchestrale eseguito ad opera dell’Orchestra Sinfonica della Città Metropolitana di Bari, la sera stessa del 13 Settembre, alle ore 20:00, presso l’Auditorium “Nino Rota” del Conservatorio “N. Piccinni” di Bari.

“Vogliamo ricordare Paola Labriola come martire della Professione medica, la cui tragedia ha portato all’attenzione dell’opinione pubblica la situazione drammatica che molti medici affrontano quotidianamente sul posto di lavoro, in condizioni di sicurezza precarie, nell’intento che il suo sacrificio non sia dimenticato”, afferma in una nota Filippo Anelli, Presidente Omceo Bari e Presidente Fnomceo.

“All’indomani di quel barbaro omicidio i vertici regionali e i politici presero un impegno solenne per mettere in sicurezza le strutture e tutelare i medici e i professionisti della salute. Eppure, a distanza di sei anni, siamo diventati la prima regione italiana per aggressioni contro il personale sanitario. Solo nell’ultima settimana sono state denunciati tre casi di violenza. Ma sono molti di più quelli che non vengono denunciati e che quindi non sono censiti. Di fronte a questa recrudescenza delle aggressioni, chiedo al Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, un impegno supplementare per tutelare tutti coloro che ogni giorno si prodigano a difendere la salute dei cittadini”, conclude Anelli.
3 settembre 2019
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