Tensione ieri a Catanzaro, dove i precari della sanità licenziati dall'ospedale Pugliese Ciaccio di Catanzaro e organizzati con il sindacato USB, come evidenziato dallo stesso sindacato in una nota, hanno ottenuto la proroga dei contratti alla fine di una mattinata di proteste che li ha visti occupare la sede della direzione generale dell'azienda ospedaliera, in via Madonna dei Cieli, iniziando uno sciopero della fame e della sete. "Un lavoratore è giunto per disperazione anche a cospargersi di benzina, minacciando di darsi fuoco”, racconta il sindacato.
Determinanti gli interventi del commissario ad acta della sanità calabrese, Saverio Cotticelli e del sindaco di Catanzaro,
Sergio Abramo. Cotticelli avrebbe chiesto e ottenuto le dimissioni del Dg facente funzioni
Antonio Mantella. Contestualmente Cotticelli ha firmato la proroga dei contratti fino al 31 dicembre.
Un provvedimento che però è stato mal accolto dagli idonei nelle graduatorie sanitarie della Calabria in attesa di chiamata. “Ieri abbiamo assistito alla morte della legalità”, affermano in una nota. “Vedere nove persone invadere degli uffici pubblici, cospargere tutto di benzina, minacciare di darsi fuoco, minacciare di buttarsi dalla finestra che, a fine giornata, ottengono la proroga fino al 31/12”.
“Il commissario Cotticelli - prosegue la nota degli idonei in graduatoria - ha dichiarato che i lavoratori precari saranno prorogati, ovviamente lui dice’"l'ostacolo dei 48 mesi non lo posso superare io’ allora noi ci chiediamo: come sarà possibile fare un contratto di due mesi a questi lavoratori che hanno oltrepassato la soglia dei 48 mesi?”.
“Tanti dubbi affollano la nostra mente e tutto sembra così strano, ma il messaggio che lascia questa vicenda è : se in Calabria vuoi ottenere qualcosa basta avere della benzina con te e minacciare tutti creando il panico tra i lavoratori e le forze dell’ordine”, affermano gli idonei in graduatoria. “Noi idonei chiediamo a gran voce al generale Cotticelli che questo suo provvedimento sia rigettato, il lavoro precario ha una durata ben specifica e poi viste le scene di ordinaria follia ci chiediamo come queste persone possano ritornare in corsia ad assistere i pazienti. La legge parla chiaro e per i precari del Pugliese-Ciaccio il tempo doveva essere finito”.
Gli idonei in graduatoria si dicono infine preoccupano che “si possano creare nei prossimi giorni atti analoghi dove un manipolo di persone può fare di tutto per ottenere qualcosa che è illegale. Chiediamo l'intervento del ministro della salute
Roberto Speranza, che possa mettere fine a tutto questo schifo. Viva la legalità! E ora vogliamo lo scorrimento delle graduatorie perché altrimenti faremo anche noi azioni eclatanti”.