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QS Edizioni - venerdì 29 marzo 2024

Regioni e Asl

Bonus Covid. Solidarietà della Sigo ai medici specializzandi lombardi: “La Regione riconosca l’impegno e il lavoro svolto”

immagine 2 luglio - “Gli specializzanti sono stati essenziali per affrontare l’emergenza” ricordano i ginecologi che sollecitano la Regione Lombardia affinché “al pari di quanto disposto nella maggior parte delle regioni, dia loro lo stesso riconoscimento - morale, professionale ed economico - conferito agli altri operatori sanitari e amministrativi per il lavoro svolto durante la pandemia”
I ginecologi italiani scendono in campo ed esprimono solidarietà e pieno sostegno ai medici specializzandi della Lombardia che, nonostante l’impegno profuso e il lavoro svolto nei reparti e nei pronto soccorso degli ospedali lombardi durante i giorni più duri dell’emergenza Covid-19, sono stati esclusi dal bonus economico previsto per tutti gli operatori sanitari.
 
“La decisione di Regione Lombardia – precisano in una nota i vertici delle Società scientifiche di Ginecologia e Ostetricia riuniti nella Federazione Sigo – è una amara constatazione di quanto la professionalità e il contributo irrinunciabile delle migliaia di medici specializzandi lombardi durante la pandemia non abbiano ricevuto la giusta considerazione da parte delle istituzioni, malgrado questi giovani professionisti non si siano mai risparmiati, anche lavorando nei reparti di rianimazione quando le attività erano molto a rischio, oltre ad aver garantito cure e assistenza quotidiane ai cittadini lombardi”.
 
La Federazione, nell’esprimere la propria vicinanza ai medici specializzandi di tutti gli Atenei lombardi, sollecita quindi la Regione Lombardia affinché “al pari di quanto disposto nella maggior parte delle regioni, dia loro lo stesso riconoscimento - morale, professionale ed economico - conferito agli altri operatori sanitari e amministrativi per il lavoro svolto durante la pandemia. I medici in formazione specialistica hanno risposto all’emergenza con la loro presenza all’interno delle strutture sanitarie, supplendo alle carenze di organico e assumendosi responsabilità e rischi, dimostrando di essere dei professionisti, ben oltre il ruolo di giovani studenti in medicina”.
2 luglio 2020
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