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QS Edizioni - giovedì 28 marzo 2024

Regioni e Asl

Neuromodulazione multimodale. A Novara il primo centro italiano che integra tutte le professionalità

immagine 14 aprile - Il Centro riunisce in sé tutte le metodiche di neuromodulazione oggi esistenti, coordinandole per tutte le aree terapeutiche per cui questa terapia è indicata, coinvolgendo gli specialisti di tutti i campi necessa. “Attraverso percorsi di cura condivisi, utilizzando protocolli clinici migrati dalle più recenti linee guida internazionali si può intervenire su Parkinson e disturbi del movimento, spasticità, dolore cronico, epilessia farmacoresistente, incontinenza”, spiegano gli esperti.
E’ attivo presso l’Azienda ospedaliero-universitaria di Novara il Centro di Neuromodulazione multimodale, un’innovazione gestionale in ambito clinico, unica in Italia, che permette di coinvolgere in modo armonico e strutturato i numerosi specialisti clinici coinvolti nell’erogazione del servizio. Il Centro, infatti, riunisce in sé tutte le metodiche di neuromodulazione oggi esistenti coordinandole per tutte le aree terapeutiche per cui questa terapia è indicata, coinvolgendo gli specialisti di Neurochirurgia, Riabilitazione Funzionale, Neurologia, Neuropsichiatria Infantile, Urologia, Terapia del dolore e Psicologia clinica.

“La neuromodulazione - spiega una nota della Aou di Novara - è una terapia che può aiutare a ripristinare le funzionalità del tessuto nervoso compromesse dalla patologia attraverso la somministrazione di impulsi elettrici o di farmaci ed è caratterizzata da alta complessità assistenziale; per questo deve essere erogata in centri specifici con dotazioni adeguate. In particolare, la neuromodulazione viene erogata quando le terapie convenzionali risultano inefficaci nel garantire un’adeguata gestione del paziente con patologie che tendono a  cronicizzarsi”.

“Attraverso percorsi di cura condivisi, utilizzando protocolli clinici migrati dalle più recenti linee guida internazionali – evidenziano il dott. Maurizio Viri (neuropsichiatra infantile), il dott. Riccardo Fornaro (neurochirurgo), la dott.ssa Marta Sacchetti (psicologa clinica), il dott. Luca Magistrelli (neurologo), il dott. Michele Favro (urologo), Ezio Storelli e Andrea Sala (specialisti in terapia del dolore), il dott.  e il prof. Alessio Baricich (fisiatra) – si può intervenire su Parkinson e disturbi del movimento, spasticità, dolore cronico, epilessia farmacoresistente, incontinenza”.

“Di particolare interesse - per gli specialisti - è la visita multidisciplinare di conoscenza del paziente: i diversi specialisti della patologia di interesse si presentano insieme alla prima visita, facendo emergere il senso di collaborazione all’interno del gruppo di lavoro per arrivare a una decisione condivisa della migliore scelta terapeutica per quel paziente. Questa soluzione avanzata per la presa in carico dei pazienti caratterizzati da un’elevata complessità assistenziale nasce con l’obiettivo di integrare il modello gestionale, che ha la sua regia nella nostra Aou, con il territorio, estendendo così i suoi benefici anche alle Asl appartenenti all’area omogenea del Piemonte orientale, con la creazione un protocollo e di un “linguaggio” comune”.

Il Centro di Neuromodulazione, in considerazione della pandemia, al fine di garantire il percorso di cura e la una continuità ospedale-territorio, ha già previsto l'implementazione di un servizio di telemedicina. Attraverso questo servizio verrà garantito il costante follow up dei pazienti, evitando inutili accessi all’ospedale, potendo usufruire così di una piattaforma operativa per la gestione dei dati clinici e delle immagini, integrandolo direttamente con le visite in modalità virtuale. Già diversi pazienti (alcuni provenienti anche dalla vicina Lombardia) sono stati trattati con risultati più che soddisfacenti, tanto che hanno potuto riprendere la loro attività lavorativa o di studio.

Così la ricerca, condotta in modo congiunto tra Aou e la Scuola di Medicina dell’Università del Piemonte Orientale, genera una soluzione in ambito gestionale in grado portare il concetto di prossimità di cura da un pensiero astratto ad un atto concreto a beneficio immediato delle persone che soffrono, dei loro famigliari e degli operatori sanitari coinvolti.
I professionisti che hanno lavorato a questo progetto hanno integrato le più recenti acquisizioni terapeutiche e tecnologiche con le indicazioni delle più innovative linee guida internazionali, inserendole nel contesto organizzativo sanitario aziendale attraverso un’unica soluzione gestionale.
14 aprile 2021
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