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QS Edizioni - venerdì 19 aprile 2024

Regioni e Asl

Venti operatori no vax nella Terapia Intensiva di Treviso? Ulss 2 Veneto smentisce

immagine 1 ottobre - La direzione aziendale interviene su un articolo della stampa locale che parlava di 20 dipendenti non vaccinati nel Terapia Intensiva di Treviso. “Falso. Medici e infermieri in reparto sono tutti vaccinati. No vax solo due Oss attualmente non al lavoro. Nella Ulss ci sono complessivamente circa 120 dipendenti non ancora vaccinati ma distribuiti tra numerosi servizi e reparti dell’azienda in modo puntiforme”.
Non è vero che nella terapia intensiva di Treviso ci sono 20 operatori sanitari o socio sanitari non vaccinati. Lo precisa la Ulss2 Marca Trevigiana che smentisce un articolo apparso sulla stampa locale che denunciava come “in Terapia Intensiva lavorano 20 no vax”.

“Nell’Unità Operativa di Anestesia-Rianimazione dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso ­– spiega il primario, dottor Antonio Farnia – gli oltre 200 tra medici, infermieri sono tutti vaccinati. I non vaccinati sono unicamente due operatori socio sanitari, entrambi attualmente non in servizio. Siamo impegnati in prima linea, da inizio pandemia, nella cura dei pazienti colpiti dal Covid in forma grave – aggiunge il primario – è dunque assolutamente impensabile che qualcuno, nel nostro reparto, possa continuare a lavorare senza essere vaccinato. La risposta della quasi totalità del personale alla vaccinazione è stata immediata e convinta, e ci stiamo prodigando anche con tutti i familiari dei pazienti a sostegno della campagna vaccinale”.   

“Abbiamo complessivamente circa 120 dipendenti non ancora vaccinati – chiarisce il direttore generale, Francesco Benazzi -. Come più volte ribadito sono distribuiti tra numerosi servizi e reparti dell’azienda in modo puntiforme. Non abbiamo, fortunatamente, concentrazioni di no vax in alcun reparto e meno che mai nelle Terapie Intensive. I venti no vax di cui si parla nell’articolo non sono in alcun modo riferibili alla Terapia Intensiva di Treviso ma sono il numero, distribuito tra tutti i nostri Servizi, di quelli che riteniamo difficilmente convincibili sul totale dei 120 dipendenti non vaccinati. Naturalmente il nostro auspicio è che si vaccinino tutti, in modo da doverne sospendere il minor numero possibile”.
1 ottobre 2021
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