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QS Edizioni - martedì 16 aprile 2024

Regioni e Asl - Sardegna

Sclerosi multipla. Temussi: “Il Binaghi è ospedale Covid, i servizi del Centro in fase di emergenza non possono rientrare”

di Elisabetta Caredda
immagine 19 ottobre - Il commissario Ats interviene sulla polemica insorta in Consiglio regionale in merito all’ipotesi di trasferimento al Marino di Cagliari dei servizi del Centro regionale per la Sclerosi Multipla: “Nessuno scontro politico. L’organizzazione dei reparti è ordinaria amministrazione di Ats. Ho proposto una soluzione accogliendo la richiesta della responsabile del Centro sulla necessità di locali più ampi, alla quale è stata lasciata piena libertà di valutazione”
Dopo le polemiche accese in Consiglio regionale tra i banchi dell’opposizione su di un’eventuale nuovo trasloco dei servizi del Centro sclerosi multipla all’ospedale Marino di Cagliari, il commissario Ares-Ats Massimo Temussi, sentito da Quotidiano sanità, interviene per chiarire le motivazioni della proposta che non è attualmente una conferma.

“La questione riguardante l’ipotesi di trasferimento all’ospedale Marino di Cagliari dei servizi del Centro regionale sclerosi multipla – riferisce al nostro giornale Temussi - non è assolutamente da intendersi come descritta nelle parole utilizzate dal consigliere Francesco Agus, che associa la decisione al sottoscritto, riferendola al frutto di “uno scontro di potere in cui le decisioni del commissario Ats sembrano prevalere sulla volontà dell'assessore e quindi della Giunta”. Quest’affermazione ha dell’assoluta falsità!”

“In piena emergenza sanitaria dovuta alla diffusione del Covid-19 già dall’ultimo mese dello scorso anno – spiega il commissario -, è vero, ci siamo trovati costretti ad allestire nella struttura ospedaliera del Binaghi nuovi posti letto per accogliere i numerosi pazienti positivi al virus che necessitavano del ricovero. Per far ciò, abbiamo dovuto optare ad una soluzione temporanea che ha visto le attività del Centro spostate nei locali del Centro di Neuroriabilitazione dell’oncologico Businco, ospedale no Covid. A tutela peraltro degli stessi pazienti fragili”.

“L’emergenza sanitaria – prosegue Temussi -, attenzione, non è conclusa. E nemmeno in Sardegna lo è! Seppure abbiamo fatto senza alcun dubbio dei passi in avanti, grazie all’arrivo dei vaccini e alla campagna di vaccinazione che ha fatto riscontrare significativi risultati, da prendere in considerazione anche dal punto di vista scientifico. Quindi fin tanto che si è in emergenza, abbiamo necessità dei posti letto Covid, ed il Binaghi è ancora una soluzione quale punto di riferimento anche dei pazienti positivi al virus”.

Continuando il commissario Ares-Ats riferisce: “Accogliendo la richiesta della responsabile del Centro sclerosi multipla –, la dott.ssa Eleonora Cocco, che mi ha segnalato la limitazione degli spazi disponibili attualmente utilizzati al Businco, mi sono adoperato per cercare delle nuove soluzioni. Da qui la ‘proposta’, e tengo a sottolinearlo, quale ‘proposta’, di poter in alternativa operare una scelta sui vecchi locali ampi del pronto soccorso dell’ospedale Marino di Cagliari. A tal proposito mi sono reso disponibile per un sopralluogo accompagnando nei suddetti locali la dott.ssa Cocco, era presente anche il direttore generale del Brotzu Paolo Cannas, e lasciando però alla stessa Cocco la valutazione se poteva essere quella di un eventuale trasloco lì, per lei una miglior soluzione. In merito io non ho preso, né prenderò, alcuna decisione di mia iniziativa!”

“Al Binaghi – sottolinea Temussi - i servizi del Centro sclerosi in questo momento non possono ancora rientrare, ripeto, non in questa fase di stato di emergenza sanitaria dichiarata dal Governo nazionale. Nessuno scontro quindi con l’assessore alla Sanità. Questo tipo di soluzioni che riguardano l’organizzazione e la gestione dei reparti, oggi ancora influenzate dalla pandemia e quindi dall’emergenza sanitaria, sono normali operazioni quotidiane della politica aziendale interna di ATS, di semplice ordinaria amministrazione in tempi Covid”.

“Stiamo quindi lavorando per proporre delle soluzioni – conclude il commissario - che devono poter anche essere comprese in un periodo quantunque di instabilità emergenziale che stiamo tutt’ora affrontando, pur con evidenti miglioramenti, ma la ‘guerra al virus’ non è terminata e non possiamo ancora permetterci di abbassare la guardia”.

Elisabetta Caredda
19 ottobre 2021
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