toggle menu
QS Edizioni - martedì 19 marzo 2024

Scienza e Farmaci

Le IQOS possono essere dannose quanto le sigarette. Ma anche le eCig possono essere pericolose quando usate a media e alta concentrazione. Lo studio, per ora solo in vitro, sulla rivista della European Respiratory Society

di Maria Rita Montebelli
immagine 19 febbraio - I ricercatori hanno utilizzato cellule di epitelio bronchiale umano e cellule muscolari lisce di vie aeree umane e le hanno cimentate con il vapore di un modello di eCig, con 1,2% di nicotina, con le IQOS da 1,4 mg di nicotina e con un estratto di fumo prodotto dalla combustione di sigarette con 1,2 mg di nicotina. L’esposizione alle IQOS è risultata altrettanto dannosa dell’esposizione al fumo di sigaretta a qualsiasi concentrazione. Anche le eCig pericolose se assimilate a media e alta concentrazione. Saranno tuttavia necessari ulteriori studi prospettici per dimostrare che, quanto osservato in vitro, accade anche in vivo
Il fumo di sigaretta è un grande problema di salute pubblica. Anni e anni di campagne anti-fumo hanno sensibilizzato (anche se mai abbastanza) il pubblico ai pericoli del fumo di sigaretta. Questo ha portato big tobacco a cercare strade alternative alle sigarette, quali le e-cig e i device HNB (heat-not-burn), come le IQOS. Le IQOS sono dotate di un device che riscalda il prodotto (tabacco reale, non soluzione liquida) senza bruciarlo, generando un aerosol.
 
Negli ultimi anni si stanno tuttavia cominciando ad accumulare evidenze rispetto ai possibili pericoli per la salute comportati da queste alternative elettroniche delle bionde tradizionali.
 
L’avanzata delle eCig e delle IQOS sul mercato
Da più parti viene sollevato il sospetto che il mercato stia strizzando un po’ troppo l’occhio ad un pubblico di giovani e giovanissimi, che verrebbe indotto ad adottare questi presidi (anche attirati dagli aromi) e da lì a scivolare verso il consumo delle sigarette. Un problema non da poco, visto che le alternative elettroniche erano state inizialmente considerate, anche dalla comunità scientifica, come valido strumento per smettere di fumare.
 
Per quanto riguarda le eCig, ad allarmare gli esperti è dunque anche la velocità di penetrazione sul mercato; secondo le ultime proiezioni, le eCig dovrebbero superare le sigarette tradizionali nell’arco dei prossimi 5 anni, con un fatturato che dovrebbe toccare i 10 miliardi di dollari. Dal 2014, anno di lancio in Italia e in Giappone, leader di mercato delle HBN sono le IQOS, che attualmente sono in vendita in 41 Paesi. Il mercato delle IQOS al momento è pari a quello dei sigari nel nostro Paese. Anche nel caso delle IQOS metà degli utilizzatori sono persone che non hanno mai fumato in precedenza. Insomma eCig e IQOS, più che un mezzo per smettere di fumare, appaiono sempre più come un’autostrada verso la dipendenza da nicotina per persone che non hanno mai fumato in vita loro.
 
IQOS e eCig nocive per le vie aeree: evidenze sempre più consistenti
C’è poi il discorso delle evidenze, sempre più numerose, di una possibile nocività dei device HNB (feat-not-burn) e dello svapo delle e-Cig sulle vie aeree. Il vapore delle sigarette elettroniche contiene elevate concentrazioni di sostanze tossiche, che possono avere un impatto negativo a carico dell’apparato respiratorio, gastro-intestinale e cardiovascolare come dimostrato gli studi condotti sia in vitro che in vivo.
Per quanto riguarda le IQOS, nuove arrivate sulla scena del fumo, una serie di recenti ricerche suggeriscono che questi device emettono elevati livelli di composti carbonilici.
 
Sarebbe dunque molto utile effettuare delle ricerche che confrontino testa a testa gli effetti di fumo di sigaretta, eCig e IQOS, ma finora non era stato pubblicato nulla sull’argomento.
 
Lo studio pubblicato su ERJ
Una ricerca australiana appena pubblicata su ERJ, organo ufficiale della European Respiratory Society (ERS), riapre il dibattito sulla possibile nocività delle IQOS, un ibrido tra le sigarette tradizionali e  le eCig.
Sukhwinder Singh Sohal e colleghi hanno utilizzato delle cellule di epitelio bronchiale umano e delle cellule muscolari lisce di vie aeree umane e le hanno cimentate con il vapore di un modello di eCig, il cui liquido conteneva 1,2% di nicotina, con l’aerosol prodotto da una IQOS con stick HBN contenente 1,4 mg di nicotina; e infine è stato utilizzato un estratto di fumo prodotto dalla combustione di sigarette Marlboro Red (1,2 mg di nicotina).
 
Le cellule sono state sottoposte a concentrazioni crescenti di vapore, aerosol ed estratto di fumo di sigaretta per 72 ore; al termine di questo ‘trattamento’ i ricercatori sono andati a misurare i fenomeni di citotossicità (con due test differenti, il MTT e l’LDH), il rilascio di chemochine, il rilascio di matrice extracellulare (collagene 1 e fibronectina) e la respirazione mitocondriale.
 
La tossicità cellulare indotta dall’esposizione di concentrazioni crescenti di fumo di sigaretta (1%, 5%, 10%) è risultata pari a quella indotta dall’esposizione all’aerosol delle IQOS alle stesse concentrazioni (1%, 5%, 10%), mentre nel caso dell’esposizione alle eCig i fenomeni di citotossicità sono risultati simili a quelli indotti dal fumo di sigaretta solo per concentrazioni del 5 e del 10%.
 
Sia l’esposizione al fumo di sigaretta, che alle IQOS che al vapore delle eCig, alle medie e alte concentrazioni (5%/10%), inducono comunque infiammazione polmonare; l’esposizione alle IQOS invece si è rivelata altrettanto dannosa del fumo di sigaretta nell’indurre il rilascio di chemochine, anche a bassa concentrazione (1%).
 
Per quanto riguarda l’induzione delle proteine di matrice extracellulare, sia l’esposizione al fumo di sigaretta, che al vapore delle eCig, che all’aerosol delle IQOS hanno prodotto, in maniera proporzionalmente crescente rispetto alla concentrazione delle sostanze assimilate, un aumento del collagene 1 e della fibronectina in entrambi i tipi cellulari.
Sul fronte della respirazione mitocondriale, l’esposizione a fumo di sigaretta, eCig e IQOS producevano tutte un aumento del tasso di acidificazione extracellulare (una misura della glicolisi), una perdita di protoni (misura del disaccoppiamento mitocondriale) in entrambi i tipi cellulari.
 
Servono comunque nuovi studi.
Non sono ancora disponibili studi a lungo termine sull’esposizione alle eCig, il cui impiego come visto va nel frattempo aumentando in modo esponenziale, anche tra i giovanissimi. Ancora meno si sa sugli effetti per la salute delle ultime arrivate, le IQOS. Ci sono voluti quasi 50 anni per appurare gli effetti devastanti del fumo di sigaretta sull’uomo  - commentano gli autori  - e ci vorranno prevedibilmente molti anni prima che si riusciranno ad evidenziare i danni indotti dalle eCig e ancor più dalle IQOS.
 
Maria Rita Montebelli
19 febbraio 2019
© QS Edizioni - Riproduzione riservata