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QS Edizioni - venerdì 29 marzo 2024

Scienza e Farmaci

Tumore prostata avanzato. Nuova terapia mirata con radioligando migliora la qualità di vita

immagine 20 settembre - Lu-PSMA-617, in aggiunta allo standard di cura, ha fatto registrare un ritardo nel peggioramento della qualità di vita legata alla salute e del dolore nei pazienti con carcinoma della prostata metastatico resistente alla castrazione positivo all’antigene di membrana specifico della prostata e già trattati in precedenza, rispetto al solo standard di cura.
Sono positivi i dati sulla qualità di vita legata alla salute (HRQoL) dello studio di Fase III VISION che ha valutato Lu-PSMA-617, terapia mirata sperimentale con radioligando, in aggiunta allo standard di cura nel carcinoma della prostata metastatico resistente alla castrazione (mCRPC) rispetto al solo standard di cura.

Numerosi pazienti con mCRPC lamentano disabilità fisiche e notevole dolore. I dati di valutazione della qualità di vita (HRQoL) dello studio VISION mostrano un ritardo nel peggioramento di queste manifestazioni invalidanti nel braccio con Lu-PSMA-617 più lo standard di cura, rispetto al solo standard di cura. Non sono stati osservati problemi di sicurezza nuovi o imprevisti, comprese le variazioni della clearance della creatinina.

L’analisi ad hoc della qualità di vita legata alla salute (HRQoL) ha mostrato, nel braccio con Lu-PSMA-617 in aggiunta allo standard di cura, una riduzione stimata del 54% del rischio di peggioramento della HRQoL – misurato secondo la scala Functional Assessment of Cancer Therapy – Prostate (FACT-P) – dal basale (rapporto di rischio: 0,46 con intervallo di confidenza (CI) 95%: (0,35 – 0,61)) rispetto al braccio con il solo standard di cura.

Inoltre, Lu-PSMA-617 più lo standard di cura ha mostrato una riduzione stimata del 55% del rischio di aumento dell’intensità del dolore – misurato con la scala Brief Pain Inventory – Short Form (BPI-SF) – dal basale (rapporto di rischio: 0,45 con 95% (CI): (0,33 – 0,60)) rispetto al braccio con il solo standard di cura.

“I pazienti con carcinoma della prostata metastatico resistente alla castrazione sono soggetti a numerose complicazioni associate alla malattia avanzata, che possono ripercuotersi sulla loro qualità di vita,” dice Jeff Legos, Executive Vice President, Global Head of Oncology & Hematology Development, Novartis. “Questi nuovi dati sottolineano il vantaggio potenziale sulla qualità di vita che la sperimentazione di Lu-PSMA-617 può offrire come nuova possibile opzione terapeutica, oltre ai miglioramenti già riportati nella sopravvivenza globale e nella sopravvivenza libera da progressione rilevata radiograficamente.”

Sono in corso due ulteriori studi della terapia con radioligando 177Lu-PSMA-617 nel trattamento delle fasi iniziali del carcinoma della prostata metastatico, che analizzano la potenziale utilità clinica nel carcinoma della prostata metastatico resistente alla castrazione nel setting pre-taxano (PSMAfore) e in quello metastatico ormonosensibile (PSMAddition). Novartis sta inoltre valutando l’opportunità di analizzare la terapia con radioligando 177Lu-PSMA-617 negli stadi iniziali del carcinoma della prostata.

“Come è successo per altre patologie oncologiche in passato, oggi anche il tumore alla prostata sta vivendo il suo ingresso in una nuova era fatta di terapie nel segno della medicina di precisione e meno invalidanti, in grado di garantire oltre alla sopravvivenza anche una buona tollerabilità e un miglioramento della qualità di vita – afferma Giuseppe Procopio, responsabile Oncologia medica genitourinaria della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori (INT) di Milano -. Una componente non trascurabile del tumore alla prostata in stadio metastatico è la sintomatologia particolarmente debilitante e causa di ulteriori complicazioni per lo stato di salute e il benessere psico-fisico del paziente. Il marcato impatto sulla quotidianità dei pazienti avvalora l’importanza dei dati presentati oggi: anche in presenza di un quadro di patologia complesso, con neoplasia in stadio avanzato e metastasi, la terapia con radioligando apre una nuova prospettiva rivelandosi un’efficace opzione terapeutica, in grado di offrire ai pazienti una prognosi favorevole in termini di durata e anche di qualità di vita.”

“Il carcinoma prostatico è divenuto, nell’ultimo decennio, il tumore più frequente nella popolazione maschile dei paesi occidentali. I numeri descrivono una realtà ancora preoccupante, anche se negli ultimi anni abbiamo ottenuto ottimi risultati in termini di riduzione dei tassi di mortalità – commenta Marcello Tucci, Direttore S.C. Oncologia Ospedale Cardinal Massaia di Asti e Board Member AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) –. Ora è possibile iniziare a pensare di personalizzare le scelte terapeutiche in modo estremamente preciso, consentendo una prognosi migliore anche ai pazienti più complessi, per i quali tutto questo si traduce in un aumento della durata e della qualità di vita. Per i pazienti con carcinoma prostatico metastatico lo scenario è oggi del tutto diverso rispetto a pochissimo tempo fa ed è tuttora in continua, rapidissima evoluzione come in pochi altri settori dell’oncologia. Lo studio VISION apre le porte all’era della medicina di precisione nel carcinoma della prostata. Per la prima volta viene dimostrata l’azione antitumorale selettiva di un radiofarmaco, il lutezio 177, in pazienti con malattia in fase di resistenza alla castrazione. All’ultimo ASCO sono stati presentati i dati di efficacia e sicurezza dello studio VISION in cui la terapia oncologica con radioligando in aggiunta al miglior standard di cura ha ottenuto una riduzione del 38% del rischio di morte (OS) e del 60% del rischio di progressione della malattia (PFS)”.
20 settembre 2021
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