toggle menu
QS Edizioni - venerdì 19 aprile 2024

“Fondamentale assicurare continuità assistenziale e accertamenti ripetuti fino all’età scolare”

di Maria Luisa Scattoni
13 novembre - La prima indagine nazionale presentata oggi in Iss, durante il Convegno sul Follow-up del neonato pretermine, in occasione della Giornata Mondiale della Prematurità il 17 novembre, mostra un quadro complessivo di Follow-up neonatale positivo e consolidato, nonostante la carenza di indicazioni specifiche regionali e nazionali.
 
I dati, raccolti grazie alla collaborazione tra Istituto Superiore di Sanità (Iss), Società Italiana di Neonatologia (Sin) e Società Italiana di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’Adolescenza (Sinpia ), rivelano che in oltre 85% dei reparti di Terapia Intensiva Neonatale (Tin) italiani si riesce a seguire più di 50 bambini ad alto grado di complessità all’anno e il Follow-up risulta essere garantito nella maggior parte dei Centri Italiani fino ai 2-3 anni di vita.
 
E’ importante però considerare che i neonati prematuri sono ad elevato rischio di esiti a distanza (neurosensoriali, cognitivi, respiratori) ed è pertanto necessario un attento monitoraggio dello sviluppo attraverso specifici protocolli di follow-up.
 
Attualmente, purtroppo solo il 22% delle Tin riesce a prolungarlo fino all’ingresso del bambino a scuola mentre risulta fondamentale assicurare ai bambini nati prematuri continuità assistenziale ed accertamenti ripetuti nel tempo fino all’età scolare. Finora le aree di valutazione del bambino incluse nel Follow-up dalla quasi totalità dei centri sono quella neuromotoria (99%) e quella della crescita e nutrizione (95%). Quasi sempre incluse anche la valutazione della vista (86%) e dell’udito (80%), delle capacità comunicative e linguistiche (65%), della funzionalità respiratoria (59%). Infine, in un terzo dei centri viene valutata la qualità della vita (30%).
 
La valutazione di queste aree di rischio storiche e ampiamente note e approfondite in letteratura è ormai diffusa capillarmente fino ai 2-3 anni di vita. Meno capillare è la valutazione delle aree emergenti, quali i disturbi dello spettro autistico, i disturbi di linguaggio e di comportamento, rispetto alle quali i servizi si stanno attivamente attrezzando e che è tra gli obiettivi che l’ISS sta perseguendo in forte sinergia con il Ministero della Salute tramite l’Osservatorio Nazionale Autismo (www.osservatorionazionaleautismo.it) e in collaborazione con le Società Italiane di Neonatologia, di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza e le principali Società Scientifiche dell’area pediatrica. Lo scopo è quello di sviluppare e implementare i protocolli di sorveglianza e di valutazione dello sviluppo nelle popolazioni ad alto rischio.
 
Un’altra area di criticità è la strutturazione di un network stabile tra servizi di follow up e con gli altri servizi e professionisti che entrano nel percorso di presa in carico dei bambini che manifestano conseguenze dalla nascita prematura.
 
Maria Luisa Scattoni
Iss - Coordinatrice  Osservatorio nazionale autismo
13 novembre 2019
© QS Edizioni - Riproduzione riservata