L’Europa arretra nella battaglia per eradicare il morbillo e dopo i progressi registrati negli anni passati, l’Oms torna a lanciare l'allarme alla luce dei dati elaborati dalla Commissione europea di verifica regionale per l'eliminazione del morbillo e della rosolia (RVC) e riferiti alle infezioni nel 2018 e ai quelli sui primi mesi del 2019. I casi tra gennaio e giugno 2019 risultano infatti circa 90.000, già oltre quelli registrati in tutti i 12 mesi del 2918(84 462).
In particolare la Commissione ha evidenziato come, per la prima volta da quando è iniziato il processo di monitoraggio in Europa (era il 2012), ben 4 paesi (Albania, Repubblica Ceca, Grecia e Regno Unito) hanno perso il loro status di “eliminazione del morbillo”. Buone notizie arrivano solo dall’Austria e dalla Svizzera, che hanno raggiunto lo stato di eliminazione in quanto non hanno registrato alcuna trasmissione endemica per almeno 36 mesi.
In generale, secondo quanto riportato in una nota dell’Oms, si ritiene che a fine 2018 fossero 35 i paesi dove era stata raggiunta raggiunta l'eliminazione del morbillo o si andasse in quella direzione (rispetto ai 37 del 2017), 2 i Paesi in cui si era interrotta la trasmissione endemica del morbillo (per 12–35 mesi), 12 quelli che rimanevano endemici per il morbillo.
“Se un'elevata copertura immunitaria non sarà raggiunta e sostenuta in ogni area della regione, bambini e adulti soffriranno inutilmente e alcuni moriranno tragicamente ”, è il richiamo di
Günter Pfaff, presidente della RVC.
Buone notizie, invece, sul fronte della rosolia: 39 Paesi hanno raggiunto lo stato di eliminazione della malattia, rispetto ai 37 del 2017.