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QS Edizioni - giovedì 28 marzo 2024

Studi e Analisi

Covid. Secondo gli ultimi dati di Ministero e Iss otto Regioni e una PA in condizioni da lockdown generale e altre quattro vi sono vicine: “Epidemia in peggioramento, urgono nuove misure. Uscire di casa solo se necessario”

di Luciano Fassari
immagine 23 ottobre - E' quanto emerge dall'ultimo rapporto settimanale di monitoraggio che indica il raggiungimento da parte di quasi metà delle Regioni dello scenario 4 (indicatori tali da suggerire lockdown) delineato nel documento condiviso da Governo e Regioni sulla pianificazione degli interventi in relazione all'evoluzione dell'epidemia. Si stima che ci siano più del 50% di possibilità che oltre metà delle Regioni vada in tilt per la saturazione dei posti letto di terapia intensiva e sub intensiva. Anche perché il contact tracing ha fallito: solo un caso su due è stato rintracciato. Crescono anche i focolai nelle scuole ma al momento sono ancora limitati
Otto regioni (Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Piemonte, Puglia, Umbria, Valle d’Aosta e Veneto) e una PA (quella di Bozano) sono in uno scenario che prevede il lockdown generalizzato secondo il documento predisposto da Iss-Ministero e Regioni nelle scorse settimane (vedi infografica qui sotto, scenario 4 in rosso).
 
Ma va male anche in Campania, Lazio, Marche e Toscana che sono nello scenario 3 (in arancione nell'infografica) che prevede in ogni caso misure più restrittive rispetto a quelle fino a qui messe in atto.
 
Una situazione quindi gravissima anche perché si stima che ci sia più del 50% di possibilità che oltre metà delle Regioni vada in tilt per quanto riguarda la saturazione dei posti letto di terapia intensiva e sub intensiva e anche perché il contact tracing ha fallito: solo un caso su 2 è stato rintracciato.
 
I 4 scenari. Periodo settembre-ottobre 2020 con incidenza di sindromi simil influenzali (ILI) bassa

 
Sono questi alcuni dei dati riportati nell’ultimo monitoraggio di Iss e Ministero della Salute relativo all’andamento dell’epidemia da Covid 19. I dati si riferiscono al periodo 12-18 ottobre.
 
“La situazione descritta – scrivono Iss e Ministero - in questo report evidenzia segnali di criticità dei servizi territoriali e del raggiungimento imminente di soglie critiche dei servizi assistenziali di diverse Regioni. Sono necessarie misure, con precedenza per le aree maggiormente colpite, che favoriscano una drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone e che possano alleggerire la pressione sui servizi sanitari, comprese restrizioni nelle attività non essenziali e restrizioni della mobilità nonché l’attuazione delle altre misure già previste nel piano “Prevenzione e risposta a COVID-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di trasmissione per il periodo autunno-invernale”.
 
“Si invitano – prosegue il documento - nuovamente le Regioni a realizzare una rapida analisi del rischio, anche a livello subregionale, e a considerare un tempestivo innalzamento delle misure di mitigazione nelle aree maggiormente affette. È fondamentale che la popolazione rimanga a casa quando possibile e riduca tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie. Si ricorda che è obbligatorio adottare comportamenti individuali rigorosi e rispettare le misure igienico-sanitarie predisposte relative a distanziamento e uso corretto delle mascherine”.
 
“Il carico di lavoro – ammette il report - non è più sostenibile sui servizi sanitari territoriali con evidenza di impossibilità di tracciare in modo completo le catene di trasmissione ed aumento in proporzione dei casi evidenziati per sintomi (che superano per la prima volta questa settimana quello dei casi identificati tramite contact tracing)”.
 
In questo senso Iss e Ministero ritengono “fondamentale che la popolazione riduca tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo quando non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa quanto più possibile. Si ricorda che è obbligatorio adottare comportamenti individuali rigorosi e rispettare le misure igienico-sanitarie predisposte relative a distanziamento e uso corretto delle mascherine. Si ribadisce la necessità di rispettare le misure raccomandate dalle autorità sanitarie compresi i provvedimenti quarantenari dei contatti stretti dei casi accertati e di isolamento dei casi stessi”.
 
Infine, “invitano nuovamente le Regioni/PA a realizzare una rapida analisi del rischio, anche a livello sub-regionale, e di considerare un tempestivo innalzamento delle misure di mitigazione nelle aree maggiormente affette in base al livello di rischio e sulla base delle linee di indirizzo fornite nel documento “Prevenzione e risposta a Covid-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno-invernale””.
Il Report.

Si continua a osservare un forte incremento dei casi che porta l’incidenza cumulativa (dati flusso ISS) negli ultimi 14 gg a 146,18 per 100 000 abitanti (periodo 5/10-18/10) (vs di 75 per 100 000 abitanti nel periodo 28/9-11/10). Nello stesso periodo, il numero di casi sintomatici è passato da 15.189 (periodo 28/9-11/10) a 27.114 (periodo 5/10-18/10). Nel periodo 01 – 14 ottobre 2020, l’Rt calcolato sui casi sintomatici è pari a 1,50 (95%CI: 1,09 – 1,75).
 
Ma sono ben 15 le Regioni con Rt superiore a 1,5. Il tutto colloca l’Italia nello scenario 3 che prevede possibili lock down locali temporanei su scala sub-provinciale, l’istituzione di zone rosse con lockdown temporanei (<2-3 settimane) con riapertura possibile valutando incidenza e Rt. Possibile anche l’interruzione delle attività sociali/culturali/sportive a maggior rischio di assembramenti e l’interruzione di alcune attività produttive con particolari situazioni di rischio così come possibili restrizioni della mobilità interregionale ed intraregionale. Potrebbe scattare la sospensione di alcune tipologie di insegnamenti che presentano condizioni di rischio più elevato (es. educazione fisica, lezioni di canto, strumenti a fiato, laboratori ad uso promiscuo, etc.) e le lezioni sarebbero scaglionate a rotazione mattina e pomeriggio, se serve aumentare gli spazi. Possibile infine anche la chiusura temporanea di scuole/università in funzione della situazione epidemiologica locale (es. singola struttura o più strutture in un'area).
 
Fallimento del contact tracing. L’aumento di casi è diffuso in tutto il Paese, con tutte le Regioni/PPAA riportando un aumento nel numero di casi diagnosticati rispetto alla settimana precedente (flusso MdS). Questa settimana, soltanto uno su quattro casi è stato rilevato attraverso attività di tracciamento di contatti, mentre che il 31,7% è stato rilevato attraverso la comparsa dei sintomi. Scende anche la percentuale dei casi rilevati attraverso attività di screening (25,8% vs 31.1% la settimana precedente). Nel 16,9% dei casi non è stato riportato l’accertamento diagnostico.
 
Vicini al lockdown. “L’epidemia – segnalano da Iss e Ministero - è in rapido peggioramento e compatibile complessivamente con un scenario di tipo 3 con rapidità di progressione maggiore in alcune Regioni italiane: si riscontrano infatti valori di Rt superiori a 1,25 nella maggior parte delle Regioni/PA italiane e segnali che si riesca solo modestamente a limitare il potenziale di trasmissione di SARS-CoV-2. Si osserva una rapida crescita dell’incidenza, mancata capacità di tenere traccia delle catene di trasmissione ed aumento del carico sui servizi assistenziali con aumento dei tassi di occupazione dei posti letto ospedalieri sia in area critica che non critica”
 
Focolai a quota 7.625.  Sono complessivamente 7.625 i focolai attivi, di cui 1.286 nuovi, quindi anche se sono in aumento i focolai attivi, per la prima volta in undici settimane è in diminuzione il numero di nuovi focolai (nella precedente settimana di monitoraggio erano stati segnalati 4.913 focolai attivi di cui 1.749 nuovi). Questa diminuzione è probabilmente dovuta al forte aumento in casi per cui i servizi territoriali non hanno trovato un link epidemiologico: sono stati segnalati 23.018 casi non associati a catene di trasmissione note (vs 9.291 la settimana scorsa) che corrisponde al 43,5% del totale di casi notificati questa settimana.
 
Sono stati riportati focolai nella quasi totalità delle province (106/107). La maggior parte di questi focolai continua a verificarsi in ambito domiciliare (81,7%). Si mantiene stabile la percentuale dei focolai rilevati nell’ambito di attività ricreative (4,0% vs 4,2% la settimana precedente).
 
Aumentano focolai nelle scuole ma impatto limitato. Questa settimana sono in aumento i focolai in cui la trasmissione potrebbe essere avvenuta in ambito scolastico, ma la trasmissione intra-scolastica rimane complessivamente una dinamica di trasmissione limitata: 3,5% di tutti i nuovi i focolai in cui è stato segnalato il contesto di trasmissione. Tuttavia, le attività extra-scolastiche possono costituire un innesco di catene di trasmissione laddove non vengano rispettate le misure di prevenzione previste.
 
Boom ricoveri. Questa settimana, a livello nazionale, si è osservato un importante aumento nel numero di persone ricoverate (7.131 vs 4.519 in area medica, 750 vs 420 in terapia intensiva nei giorni 18/10 e 11/10, rispettivamente) e, conseguentemente, aumentano i tassi di occupazione delle degenze in area medica e in terapia intensiva, con alcune Regioni/PPAA sopra 10% in entrambe le aree. Se l’andamento epidemiologico mantiene il ritmo attuale, esiste una probabilità >50% che 13 Regioni/PPAA raggiungano le soglie critiche di occupazione entro un mese (30% in terapia intensiva e 40% in aree mediche).
 
I dati regionali.
 
Abruzzo Rt 1,39. Casi in aumento in entrambi flussi. È stato rilevato un forte ritardo di notifica dei casi nel flusso ISS che potrebbe rendere la valutazione di questi indicatori meno affidabile. Rt sopra uno in tutto l’intervallo di credibilità al 95%. In aumento i focolai attivi e il numero di casi fuori catene di trasmissione (764 vs 19 la settimana precedente). In aumento i tassi di occupazione in terapia intensiva (+4%) e aree mediche (+6%). Probabilità tra 5-50% di raggiungere le soglie critiche il prossimo mese.
 
Basilicata. Rt 1,09. Casi in aumento nel flusso MdS e in diminuzione nel flusso ISS. Questa discrepanza è in parte dovuta a un ritardo di notifica dei casi nel flusso ISS che potrebbe rendere alcuni indicatori meno affidabili. Rt sopra uno.  In aumento il numero di focolai attivi. Non sono stati riportati casi fuori catene di trasmissione. In aumento il tasso di occupazione in aree mediche (+1%). In diminuzione il tasso di occupazione in terapia intensiva (- 1%). Bassa probabilità di raggiungere le soglie critiche il prossimo mese.
 
Calabria. Rt 1,5. Casi in aumento in entrambi flussi.  È stato rilevato un forte ritardo di notifica dei casi nel flusso ISS che potrebbe rendere la valutazione di questi indicatori meno affidabile. Rt sopra uno in tutto l’intervallo di credibilità al 95%. In aumento i focolai attivi e il numero di casi fuori catene di trasmissione. In aumento i tassi di occupazione in terapia intensiva e aree mediche (+1% in entrambi casi). Alta probabilità di raggiungere le soglie critiche il prossimo mese.
 
Campania. Rt 1,61. Casi in aumento in entrambi flussi. Rt sopra uno in tutto l’intervallo di credibilità al 95%. In aumento i focolai attivi e il numero di casi fuori catene di trasmissione. In aumento i tassi di occupazione in terapia intensiva e aree mediche (+1% in entrambi casi). Bassa probabilità di raggiungere le soglie critiche il prossimo mese.
 
Emilia Romagna. Rt 1,62. Casi in aumento in entrambi flussi. È stato rilevato un forte ritardo di notifica dei casi nel flusso ISS che potrebbe rendere la valutazione di questi indicatori meno affidabile. Rt sopra uno in tutto l’intervallo di credibilità al 95%. In aumento il numero di focolai attivi e il numero di casi fuori catene di trasmissione (56% dei nuovi casi segnalati questa settimana). In aumento i tassi di occupazione in terapia intensiva (+3%) e in aree mediche (+4%). Alta probabilità di raggiungere le soglie critiche il prossimo mese.
 
Friuli Venezia Giulia. Rt 1,34. Casi in aumento in entrambi flussi. È stato rilevato un forte ritardo di notifica dei casi nel flusso ISS che potrebbe rendere la valutazione di questi indicatori meno affidabile. Rt sopra uno in tutto l’intervallo di credibilità al 95%. In aumento il numero di focolai attivi e il numero di casi fuori catene di trasmissione. In aumento i tassi di occupazione in terapia intensiva (+3%) e in aree mediche (+1%). Alta probabilità di raggiungere le soglie critiche il prossimo mese.
 
Lazio. Rt 1,56. Casi in aumento in entrambi flussi. Rt sopra uno in tutto l’intervallo di credibilità al 95%. In aumento il numero di focolai attivi e il numero di casi fuori catene di trasmissione. In aumento i tassi di occupazione in terapia intensiva (+5%) e in aree mediche (+3%). Alta probabilità di raggiungere le soglie critiche il prossimo mese.
 
Liguria. Rt 1,71. Casi in aumento in entrambi flussi.  È stato rilevato un forte ritardo di notifica dei casi nel flusso ISS che potrebbe rendere la valutazione di questi indicatori meno affidabile. Rt sopra uno in tutto l’intervallo di credibilità al 95%. In aumento il numero di focolai attivi e il numero di casi fuori catene di trasmissione. In aumento i tassi di occupazione in terapia intensiva (+3%) e in aree mediche (+7%). Alta probabilità di raggiungere le soglie critiche il prossimo mese.
 
Lombardia. Rt 1,9. Casi in aumento in entrambi flussi. Rt sopra uno in tutto l’intervallo di credibilità al 95%. In aumento il numero di focolai attivi e il numero di casi fuori catene di trasmissione (65% dei nuovi casi segnalati questa settimana). In aumento i tassi di occupazione in terapia intensiva e aree mediche (+4% in entrambi casi). Alta probabilità di raggiungere le soglie critiche il prossimo mese.
 
Marche. Rt 1,55. Casi in aumento in entrambi flussi. Rt sopra uno in tutto l’intervallo di credibilità al 95%. In aumento i focolai attivi e il numero di casi fuori catene di trasmissione (53% dei nuovi casi segnalati questa settimana).  In aumento i tassi di occupazione in terapia intensiva e aree mediche (+3% in entrambi casi). Probabilità tra 5-50% di raggiungere le soglie critiche nel prossimo mese.
 
Molise. Rt 1,75. Casi in aumento in entrambi flussi. Rt sopra uno in tutto l’intervallo di credibilità al 95%. In aumento i focolai attivi e il numero di casi fuori catene di trasmissione (30% dei nuovi casi segnalati questa settimana). In aumento il tasso di occupazione in aree mediche (+2%). Invariato il tasso di occupazione in terapia intensiva. Probabilità tra 5-50% di raggiungere le soglie critiche nel prossimo mese.
 
Piemonte. Rt 2,14. Casi in aumento in entrambi flussi. Rt sopra 2. Aumento nel numero di focolai attivi e nel numero di casi fuori catene di trasmissione (1143 vs 440 la settimana precedente). In aumento i tassi di occupazione in terapia intensiva (+3%) e aree mediche (+5%). Alta probabilità di raggiungere le soglie critiche il prossimo mese.
 
Pa Bolzano. Rt 2,05. Casi in aumento in entrambi flussi. Forte aumento dei tassi di occupazione in terapia intensiva (+6%) e aree mediche (+6%). Alta probabilità di raggiungere le soglie critiche il prossimo mese. Aumento nel numero di focolai attivi e nei casi fuori catene di trasmissione.
 
Pa Trento. Rt 1,29. Casi in aumento in entrambi flussi. Rt sopra uno in tutto l’intervallo di credibilità al 95%. In aumento il numero di focolai attivi e il numero di casi fuori catene di trasmissione (40% dei nuovi casi segnalati). In aumento il tasso di occupazione in aree mediche (+1%). Invariato il tasso di occupazione in terapia intensiva. Probabilità tra 5-50% di raggiungere le soglie critiche nel prossimo mese.
 
Puglia. Rt 1,78. Casi in aumento in entrambi flussi. Rt sopra uno in tutto l’intervallo di credibilità al 95%. In aumento il numero di focolai attivi e di casi fuori catene di trasmissione (49% dei nuovi casi segnalati questa settimana). In aumento i tassi di occupazione in terapia intensiva (+2%) e aree mediche (+4%). Alta probabilità di raggiungere le soglie critiche il prossimo mese.
 
Sardegna. Rt 1,02. Casi in aumento nel flusso MdS e in diminuzione nel flusso ISS. Questa discrepanza è in parte dovuta a un ritardo di notifica dei casi nel flusso ISS. Rt sopra uno. In aumento i focolai attivi. Numero di casi fuori catene di trasmissione in diminuzione. In aumento i tassi di occupazione in terapia intensiva (+4%) e aree mediche (+3%).
 
Sicilia. 1,33. Casi in aumento in entrambi flussi. È stato rilevato un forte ritardo di notifica dei casi nel flusso ISS che potrebbe rendere la valutazione di questi indicatori meno affidabile. Rt sopra uno in tutto l’intervallo di credibilità al 95%. In aumento i focolai attivi. Forte aumento dei casi fuori catene di trasmissione (53% dei nuovi casi segnalati questa settimana). In aumento i tassi di occupazione in terapia intensiva (+4%) e aree mediche (+2%). Alta probabilità di raggiungere le soglie critiche il prossimo mese.
 
Toscana. Rt 1,53. Casi in aumento nel flusso MdS e in diminuzione nel flusso ISS. Questa discrepanza è in parte dovuta a un ritardo di notifica dei casi nel flusso ISS. Rt sopra uno in tutto l’intervallo di credibilità al 95%.Forte aumento nel numero di focolai attivi e nel numero di casi fuori catene di trasmissione. In aumento i tassi di occupazione in terapia intensiva (+4%) e aree mediche (+5%). Alta probabilità di raggiungere le soglie critiche il prossimo mese.
 
Umbria. Rt 1,75. Casi in aumento in entrambi flussi. È stato rilevato un forte ritardo di notifica dei casi nel flusso ISS che potrebbe rendere la valutazione di questi indicatori meno affidabile. Rt sopra uno in tutto l’intervallo di credibilità al 95%. In aumento i focolai attivi. Forte aumento dei casi fuori catene di trasmissione.
 
Valle d’Aosta. Rt 2,73. Casi in aumento in entrambi flussi. Rt sopra 2 in tutto l’intervallo di credibilità al 95%. Forte aumento dei focolai attivi e dei casi fuori catene di trasmissione (83% dei nuovi casi segnalati questa settimana). Forte aumento dei tassi di occupazione in terapia intensiva (+5%) e aree mediche (+11%). Alta probabilità di raggiungere le soglie critiche il prossimo mese.
 
Veneto. Rt 1,73. Casi in aumento in entrambi flussi. Rt sopra uno in tutto l’intervallo di credibilità al 95%. Forte aumento dei focolai attivi. Non sono stati segnalati casi fuori catene di trasmissione.Aumento nei tassi di occupazione in terapia intensiva (+3%) e aree mediche (+2%). Probabilità tra 5- 50% di raggiungere le soglie critiche nel prossimo mese.


  
 
Tempo tra data inizio sintomi e data di diagnosi
Abruzzo: 2 giorni, come nella settimana precedente
 
Basilicata: 2 giorni, nella settimana precedente 1
 
Calabria: 2 giorni, come nella settimana precedente
 
Campania: 3 giorni, nella settimana precedente 1
 
Emilia-Romagna: 3 giorni, come nella settimana precedente
 
FVG: 3 giorni, come nella settimana precedente
 
Lazio: 3 giorni, come nella settimana precedente
 
Liguria: 2 giorni, come nella settimana precedente
 
Lombardia: 2 giorni, come nella settimana precedente
 
Marche: 4 giorni, nella settimana precedente 3
 
Molise: 1,5 giorni, nella settimana precedente 2
 
Piemonte: 5 giorni, nella settimana precedente 4
 
Bolzano: 3 giorni, come nella settimana precedente
 
Trento: 4 giorni, nella settimana precedente 3
 
Puglia: 3 giorni, come nella settimana precedente
 
Sardegna: 4 giorni, nella settimana precedente 5
 
Sicilia: 2 giorni, come nella settimana precedente
 
Toscana: 3 giorni, come nella settimana precedente
 
Umbria: 3 giorni, come nella settimana precedente
 
Valle d'Aosta: 3 giorni, come nella settimana precedente
 
Veneto: 2 giorni, come nella settimana precedente
 
Tempo tra data inizio sintomi e data di isolamento
Abruzzo: non calcolabile, nella settimana precedente 2,5
 
Basilicata: 0 giorni come nella settimana precedente
 
Calabria: 2 giorni, nella settimana precedente 1
 
Campania: 4 giorni, nella settimana precedente 1
 
Emilia Romagna: non calcolabile come nella settimana precedente
 
FVG: 3 gioni, nella settimana precedente 2
 
Lazio: 1 giorno, nella settimana precedente 2
 
Liguria: non calcolabile, nella settimana precedente 2
 
Lombardia: non calcolabile come nella settimana precedente
 
Marche: 2 gioni, nella settimana precedente 3
 
Molise: 2 giorni, nella settimana precedente 1
 
Piemonte: 2 giorni, nella settimana precedente 1
 
Bolzano: 3 giorni, come nella settimana precedente
 
Trento: non calcolabile come nella settimana precedente
 
Puglia: 2 giorni, come nella settimana precedente
 
Sardegna: 4 giorni, come nella settimana precedente
 
Sicilia: non calcolabile come nella settimana precedente
 
Toscana: 3 giorni, come nella settimana precedente
 
Umbria: 3 giorni, come nella settimana precedente
 
Valle d'Aosta: 3 giorni, non calcolabile nella settimana precedente
 
Veneto: 3 giorni, come nella settimana precedente

Luciano Fassari
23 ottobre 2020
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