Apre un ambulatorio popolare autogestito a Padova, in via Palestro. A realizzare questa iniziativa un gruppo di giovani medici, accompagnati da medici in pensione, psicologi, che si rivolgono a chiunque abbia bisogno di ricevere cure, indipendentemente dal possesso di documenti o meno, di possibilità economiche e condizione sociale.
“In Veneto la crescente privatizzazione del sistema sanitario e l’impoverimento delle persone – descrivono i responsabili del progetto - costringe talvolta a rinunciare delle cure mediche essenziali per le persone che vivono in condizioni di precarietà economica o non dispongono di documenti. A volte, nemmeno avere la tessera sanitaria o potersi permettere di pagare un ticket è sufficiente per ricevere delle cure adeguate a causa delle lunghe liste di attesa”.
Il neo ambulatorio non vuole essere un’estensione del SSn, ma esercitare delle cure accessibili attraverso spazi come il nuovo ambulatorio popolare autogestito, mettendo a disposizione di tutti competenze mediche e spazi di ascolto e di progettazione collettiva, a prescindere dalla condizione in cui si trova un individuo. Un servizio che si rivolge come un’alternativa accessibile, fondata sulla solidarietà e sulla resistenza alle dinamiche di esclusione che spesso si riscontrano nei luoghi istituzionali per certi tipi di persone.
E’ stata quindi, lanciata una campagna di crowdfunding su produzioni dal basso – prima piattaforma italiana di crowdfunding e social innovation – con l’obiettivo di raccogliere i primi 5.000 euro come somma di partenza del progetto. I
fondi serviranno ad attrezzare lo spazio e ad avviare l’attività, attraverso l’acquisto di arredi, materiali e strumenti medici essenziali.
Endrius Salvalaggio