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La propaganda ingannevole delle “buone” sanità regionali governate dal centrodestra: facciamo un po’ di fact checking

12 GEN -

Gentile direttore,
questi giorni siamo inondati di informazioni e commenti sulla presunta pubblicità ingannevole della influencer Chiara Ferragni. La pubblicità ingannevole, basiamoci pigramente su Wikipedia, “è una forma di pubblicità che, con un messaggio falsato e distorto, esalta qualità che il prodotto non possiede, ingannando il consumatore.” Questa definizione mi è venuta in mente un paio di giorni fa quando ho letto il comunicato stampa pubblicato dalla Regione Marche in occasione della visita ad Ancona del Senatore Alessandro Morelli, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega al coordinamento del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile. Il comunicato, che molti giornali locali hanno ripreso, ha questo titolo: “Cipess, Sottosegretario Morelli: su sanità piu’ di 3 miliardi alle Marche". Il Cipess è il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile, Comitato che nella riunione del 30 novembre 2023 ha approvato il riparto fra le Regioni e le Province Autonome del Fondo Sanitario Nazionale 2023 , compreso quello relativo alle cosiddette quote premiali.

Vediamo cosa ha detto nella conferenza stampa il Senatore Morelli (il virgolettato è della Regione): “Il Cipess ha deliberato il riparto del Fondo Sanitario Nazionale 2023, destinando più di 3 miliardi alla Regione Marche. Rispetto al 2022 c’è stato un incremento di 80 milioni di euro. A testimonianza del buon uso che la Regione ha saputo fare dei fondi nell’anno precedente, nel 2023 le Marche hanno ricevuto dal Mef quasi 12 milioni in più rispetto alla ripartizione del Fondo Nazionale Sanitario, grazie al fatto di essere tra le 5 Regioni benchmark in Italia nelle aree della prevenzione, distrettuale ed ospedaliera”. Quindi, sono io adesso a riprendere a parlare, il Sottosegretario dà una tripla notizia che è un vero assist alla Giunta di centrodestra che lo ospita: le Marche hanno la quinta miglior sanità d’Italia e per questo sono per il Ministero una Regione modello e hanno preso 12 milioni di euro in più di fondo sanitario. Tra gli altri media l’ANSA ha ripreso la notizia “pari pari” accompagnando l’articolo con una una foto in cui dietro al tavolo con l’Assessore alla Salute Filippo Saltamartini e il Sottosegretario Alessandro Morelli c’è una slide con sulla sinistra la dicitura Regioni Benchmark e sotto la dicitura Nuovo Sistema di Garanzia -2021. Le due diciture hanno un significato preciso e “ufficiale” che sarebbe inutile richiamare qui. Ad ogni buon conto, scusandomi, ricordo che essere Regione benchmark vuol dire essere formalmente riconosciuti come una delle Regioni che tengono meglio in equilibrio i conti e le prestazioni ed essere presa come riferimento per definire le modalità di riparto del Fondo Sanitario Nazionale. Il Nuovo Sistema di Garanzia è invece il sistema di indicatori con cui il Ministero della Salute monitora dal 2020 la qualità della assistenza nelle tre aree della prevenzione, della assistenza distrettuale e della assistenza ospedaliera. Sulla destra della slide si vede un riquadro con le Marche al quinto posto di una classifica che si presume venga usata per individuare le 5 regioni Benchmark e quindi premiarle.

La verità invece è la seguente:

Per fare un po’ di fact checking, il riconoscimento delle Regioni Benchmark è stato fatto per l’ultima volta per il riparto del Fondo Sanitario del 2022 e in quella occasione le Marche risultarono terze in base ai dati del 2018 ottenuti dalla precedente Giunta. Quanto al Nuovo Sistema di Garanzia, il Ministero non cumula mai i punteggi dei tre macrolivelli e meno che mai li usa per dare il riconoscimento di Regione benchmark o addirittura un premio. Nel dettaglio, dalla relazione ufficiale del Ministero sui dati 2021, riportata anche qui su QS, le Marche sono risultate nel 2021 al decimo posto nella prevenzione, al quinto nella assistenza distrettuale e al quarto nella assistenza ospedaliera, confermando sostanzialmente i risultati degli anni precedenti. Nelle 83 pagine della Relazione non ho visto in nessuna delle 14 Tabelle e in nessuna delle 42 figure una elaborazione come quella della slide presentata nella conferenza stampa. Quanto al presunto “premio”, o meglio alla “quota premiale”, questa è frutto di un Accordo tra le Regioni e non è legata ai punteggi ministeriali. Peraltro i 12 milioni di euro dati alle Marche sono un “premio” inferiore (e in alcuni casi molto inferiore) a quello “dato” a parecchie altre Regioni (Regioni e Province autonome prendono il “premio” in altro modo). Delle 16 Regioni che hanno diritto al “premio”, 10 lo hanno preso più consistente delle Marche.

Quando stavo finendo di confezionare questa mia artigianale prova di fact checking su una propaganda a mio parere ingannevole di una sanità regionale, mi sono accorto che anche la Regione Veneto in occasione di una analoga visita fatta dal Sottosegretario Morelli aveva fatto qualche settimana fa un comunicato stampa che si concludeva con questa frase attribuita stavolta all’Assessore Manuela Lanzarin: “Nonostante le oggettive difficoltà del momento anche in questo riparto il Veneto è stato riconosciuto tra le cinque Regioni benchmark, ottenendo per questo una premialità di 49 milioni”. Ma allora questo tipo di propaganda sembrerebbe più un vizio che un caso!

Per amore di completezza, quando nel suo giro di propaganda sull’incremento del Fondo Sanitario il Sottosegretario Morelli ha toccato a inizio dicembre l’Abruzzo del premio non ha parlato. Purtroppo, i dati del Nuovo Sistema di Garanzia per quella Regione non lo consentivano.

Claudio Maria Maffei

Coordinatore Salute Pd Marche



12 gennaio 2024
© Riproduzione riservata

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