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Green pass. Cgil, Cisl, Uil Pesaro: “Lavoratori devono poter lavorare, facilitare tamponi. Ma vaccino resta strada maestra”

I tre maggiori sindacati ricordano di avere “segnalato da tempo alle Istituzioni il problema oggettivo del notevole disequilibrio tra necessità di tamponi e offerta di tamponi” e attaccano: “Ad oggi la Regione Marche, in particolare gli assessori alla Sanità e al Lavoro, non si sono ancora mobilitati per organizzare punti di effettuazione dei tamponi sul territorio”. Ma per uscirne “il vaccino rimane la strada maestra”.

13 OTT - Il vaccino “rimane la strada maestra per uscire dalla pandemia” ma in vista dell'entrata in vigore, venerdì 15 ottobre dell’obbligo di esibire il Green pass all’ingresso nei posti di lavoro, Cgil, Cisl, Uil di Pesaro ribadiscono, per voce dei loro rappresentanti Roberto Rossini, Maurizio Andreolini e Paolo Rossini “ancora una volta che ogni lavoratore, a partire dal 15 ottobre, deve essere messo in condizione di ottenere il Green pass e poter così accedere al proprio lavoro”.

I sindacati “evitano di disquisire sulla opportunità o meno di emanare un provvedimento oggi divenuto Legge dello Stato”, si legge in una nota, in cui ricordano di avere “segnalato da tempo alle Istituzioni il problema oggettivo del notevole disequilibrio tra necessità di tamponi e offerta di tamponi”, che in base alle regole attuali “dovranno essere svolti il lunedì, il mercoledì e venerdì mattina” con la consapevolezza “delle ulteriori difficoltà del numero di tamponi del fine settimana”.

“Ad oggi la Regione Marche, in particolare gli assessori alla Sanità e al Lavoro - attaccano Cgil, Cisl e Uil -, non si sono ancora mobilitati per organizzare punti di effettuazione dei tamponi sul territorio, nonostante il decreto sia stato emanato circa un mese fa. Stiamo parlando di diverse migliaia di persone nella provincia di Pesaro Urbino che in questi giorni avranno la necessità di essere sottoposti a tampone e che appunto non riusciranno a farlo vista l'insufficienza dei luoghi dove attualmente si possono fare”.

“Abbiamo dunque chiesto - insistono Roberto Rossini, Andreolini e Paolo Rossini - che il sistema pubblico e quello privato, possano essere messi in rete, così da offrire una quantità di tamponi sufficienti, così come abbiamo chiesto alle imprese di poter offrire, magari in rete tra loro, anche degli hub dove si possano effettuare i tamponi”.

“Chiediamo inoltre - incalzano e concludono - che anche la Regione possa dare un contributo fattivo affinché tutti i lavoratori possano essere messi in condizione di ottenere il Green pass e svolgere il proprio lavoro ed evitare che il sistema produttivo, che sta affrontando una ripresa già difficile visto anche l’aumento del costi delle materie prime e dell’energia, subisca un preoccupante rallentamento”.

13 ottobre 2021
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