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Piemonte. Asl CN1. A Mondovì diventa operativa la nuova sala operatoria del Regina Monti Regalis

L'operazione è stata interamente finanziata dalla Fondazione CRC, con una somma di 280 mila euro. I punti di forza della nuova struttura risiedono nel miglioramento dell’ergonomia di lavoro delle équipe e della sicurezza per i pazienti, nella maggiore efficienza e sicurezza delle sale, nella possibilità di gestire la tracciabilità degli interventi  e nel supporto alla formazione e alla didattica.

23 GEN - Un ospedale moderno, tecnologicamente avanzato, che guarda al mondo. E’ questa l’immagine che emerge quando si entra nella nuova sala operatoria integrata del Regina Montis Regalis, l’unica in provincia di Cuneo e una delle pochissime in Piemonte, inaugurata giovedi 22 gennaio.
L’intervento è stato interamente finanziato dalla Fondazione CRC, con una somma di 280 mila euro.

Ezio Falco, presente alla conferenza stampa con il vice, il monregalese Guido Bessone, spiega: “La nostra Fondazione svolge un ruolo importante nel campo della salute, anche se la riduzione delle erogazioni degli ultimi anni ci ha imposto alcune scelte: privilegiamo istruzione, educazione e coesione sociale, ma continuiamo a investire con convinzione, seppur in modo più selettivo, su progetti di rilievo che riguardano la Salute, mantenendo una percentuale sul totale degli stanziamenti di circa il 13-14%”. Dal 2012 al 2014 l’ospedale di Mondovì ha infatti beneficiato di circa 1,7 milioni di euro da parte della Fondazione CRC, circa la metà investiti per la realizzazione di una nuova sala operatoria che sarà anch’essa presto inaugurata; e poi su investimenti tecnologici che fanno del Regina Montis Regalis un’eccellenza nel panorama della sanità cuneese. “L’occasione di questa inaugurazione – ricorda il sindaco Stefano Viglione – sancisce la continuità di un impegno costante per l’ospedale. Siamo riusciti nell’impresa in un momento difficile e oggi dobbiamo condividere una struttura che non è di Mondovì, ma bensì di un territorio più vasto. Credo sarà opportuno, in quest’ottica, avviare sinergie con la stessa azienda ospedaliera di Cuneo".

Mondovì cresce, dunque, soprattutto nell’area chirurgica. Ne dà conto il direttore generale Gianni Bonelli: “Nell’ultimo triennio, i ricoveri sono aumentati del 7% in media: l’Area Chirurgica, in particolare, registra un incremento del 27% (l’83% addirittura in Ortopedia), con un passaggio da 2750 a 3500, mentre la lieve riduzione (4%) dell’Area Medica è legata soprattutto all’applicazione di nuovi protocolli e al fatto che l’attività oncologica sia svolta in regime ambulatoriale. Occorre poi ricordare l’attivazione dei letti di continuità assistenziale a valenza sanitaria. Ci conforta anche l’aumento del numero dei parti, che sono 624 con un aumento del 7%, dovuto anche alla pratica del parto in analgesia.”
Mondovì ha aumentato la sua attrattività del 73%, per il 57% rispetto ai cittadini del proprio Distretto ma per il 24% nei confronti della Liguria. “E’ questo un dato molto significativo – conclude Bonelli – perché misura il grado di fiducia dei cittadini nei confronti dell’ospedale".

Una visione moderna della chirurgia
Gianni Anania della Tesi, l’azienda che si è aggiudicata la gara e Andrea Gattolin, direttore della struttura di Chirurgia Generale dell’ospedale, spiegano gli obiettivi della nuova sala operatoria integrata. I punti di forza consistono nel miglioramento dell’ergonomia di lavoro delle équipe e della sicurezza per i pazienti, nella maggiore efficienza e sicurezza delle sale, nella possibilità di gestire la tracciabilità degli interventi (con un moderno sistema di archiviazione della documentazione e di ogni passaggio significativo dell’intervento chirurgico), nel supporto alla formazione e alla didattica.

Spiega Anania: “Il sistema rende possibile sia visualizzare le immagini e renderle fruibili al meglio: dall’accesso in sala di tutte le immagini che riguardano il paziente al loro invio all’esterno. Importante l’automazione, con un sistema di domotica avanzata che permette il controllo centralizzato di luci, telecamere e la diffusione di musica nell’ambiente". 

Insomma, una sala che proietta nel futuro, come ricorda Gattolin che parla di “visione moderna condivisa”. “Abbiamo dimostrato – afferma il direttore della Chirurgia Generale – che qualità e modernità sono possibili anche in tempi di crisi, attuando un progetto condiviso. Ho avuto la piacevole sorpresa che abbia vinto la gara una ditta italiana e ciò sarà anche una garanzia per il futuro di questo progetto. Per noi chirurghi significherà migliorare le prestazioni, a parità di capacità professionale e condividere con qualsiasi altro Centro ciò che si fa, in live surgery o in ambito congressuale, attuando una didattica concreta che facilita i percorsi di apprendimento. In definitiva, mi piace dire che abbiamo un ospedale che fa parte del mondo".
 

23 gennaio 2015
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