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Helicobacter pylori. Studio italiano: in Nigeria il 49% della popolazione con problemi di digestione ne è affetta

Lo studio, al quale ha partecipato Rinaldo Pellicano della Città della Salute di Torino e pubblicato sulla rivista internaionale Minerva Gastroenterologica e Dietologica, ha messo in evidenza che circa la metà (49.3%) dei 471 pazienti nigeriani con dispepsia arruolati è infettata dal batterio Helicobacter pylori.

28 DIC - "Un recente studio multicentrico della Città della Salute di Torino, appena pubblicato sulla rivista internazionale Minerva Gastroenterologica e Dietologica, ha indagato la prevalenza dell’infezione da Helicobacter pylori in pazienti con dispepsia (difficoltà di digestione), affetti o no da concomitante diabete ed ha stabilito che in Nigeria ben il 49,3% della popolazione con problemi di digestione è affetta da Helicobacter pylori". È quanto si legge in una nota della Città della Salute di Torino.

Lo studio, coordinato in loco dalla professoressa Stella Ifeanyi Smith del Dipartimento di Biotecnologia di Lagos, ha visto coinvolti ricercatori dell’Istituto Max von Pettenkofer di Monaco (Germania), del Dipartimento di Biochimica e Microbiologia dell’Università di Fort Hare (Sud Africa), e il dottor Rinaldo Pellicano, della Gastroenterologia della Città della Salute di Torino (diretta dal professor Giorgio Saracco).

"I risultati hanno permesso di mettere in evidenza, nel Paese più popoloso dell’Africa, che circa la metà (49.3%) dei 471 pazienti con dispepsia arruolati è infettata dal batterio Helicobacter pylori (una percentuale doppia rispetto ad uno studio condotto presso l'ospedale San Giovanni Antica Sede). Inoltre, nei diabetici tale percentuale raggiunge il 68.4%, con punte di oltre 84% quando si considera esclusivamente la fascia d’età tra 52 e 71 anni. Due sono i punti di rilievo di questo studio, che ne sottolineano l’originalità. Il primo - spiega la nota - è che raccoglie un corposo campione di pazienti in una vasta area di indagine (i pazienti facevano riferimento a 4 ospedali universitari*). Il secondo è che lo studio è stato condotto mediante il test del respiro con urea, considerato il riferimento (gold standard) diagnostico, che permette, in maniera non invasiva, di valutare con estrema accuratezza la presenza o l’assenza di Helicobacter pylori".

L’importanza di questo batterio risiede nel ruolo che esso ha nel causare gastrite, ulcera gastrica e duodenale, e nella sua implicazione nello sviluppo del tumore allo stomaco. "Su quest’ultimo punto vi è un acceso dibattito internazionale al quale partecipa anche la scuola torinese, come confermato dalla pubblicazione quest’anno di un commento del dr Pellicano sull’eminente rivista internazionale New England Journal of Medicine.
 
A dimostrare il coinvolgimento internazionale 'torinese' vi è l’ideazione e la recente realizzazione sull’argomento Helicobacter pylori di una monografia alla quale hanno partecipato medici di Kazan (Russia), Stara Zagora (Bulgaria), Montreal (Canada), Bordeaux (Francia) e Budapest (Ungheria). Inoltre, in un meeting internazionale, realizzato nella nostra città, ha partecipato il Prof. Francis Mégraud dell’Università di Bordeaux, promotore delle Linee Guida Europee per il trattamento dell’infezione da Helicobacter pylori nonché fondatore del Gruppo Europeo per lo studio degli Helicobacters e del Microbiota intestinale. In tale contesto sono stati sottolineati, ai medici giunti dal Nord Ovest dell’Italia, gli aggiornamenti riguardanti i nuovi trattamenti anti-Helicobacter e le innovazioni in termini di indicazioni diagnostiche. Visto l’elevato e costante interesse del nostro Centro sull’argomento - conclude la nota -, il dr Pellicano è stato incluso come sperimentatore in registri nazionali ed internazionali per la raccolta dei dati sull’adesione alle Linee Guida nel trattamento dell’infezione da Helicobacter".  
 
*Le sedi coinvolte nella ricerca
The Lagos State University Teaching Hospital (LASUTH).
The Lagos University Teaching Hospital (LUTH),
The Obafemi Awolowo University Teaching Hospital Complex (OAUTHC), Ile-Ife,
The University of Benin Teaching Hospital (UBTH) 

28 dicembre 2018
© Riproduzione riservata

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