Disturbi del linguaggio nei bambini. A Pinerolo il progetto “Parent coaching”
Ad oggi si stima che il 10-20% dei bambini sotto i tre anni presenti un ritardo del linguaggio espressivo. Il dato allarma perché si calcola che, crescendo, il 20-30% dei bimbi “parlatori tardivi” sviluppi un disturbo del linguaggio. Il progetto “Parent coaching” punta sul ruolo dei genitori per migliorare le capacità del linguaggio dei figli intervenendo sul comportamento comunicativo nei loro confornti.
29 NOV - “Aumentano i disturbi nello sviluppo del linguaggio nei bambini fra i 2 e i 3 anni di età. Ad oggi si stima che addirittura il 10-20% dei bambini sotto i tre anni sia un “parlatore tardivo”, ovvero presenti un ritardo del linguaggio espressivo. È un dato allarmante perché si calcola che, crescendo, il 20-30% dei bimbi “parlatori tardivi” sviluppi un disturbo del linguaggio: il rischio, senza trattamenti specifici, è che possano poi essere colpiti da un vero e proprio disturbo dell’apprendimento e, di fatto, non recuperare mai il ritardo”. A lanciare l’allarme è l’Asl To3 annunciando il recente avvio, a Pinerolo, del progetto “Parent coaching” o coaching genitoriale dell’Asl To3.
Si tratta di un progetto che punta ad occuparsi di questi bambini ribaltando la prospettiva tradizionale: a essere coinvolti sono infatti i genitori. Medici e operatori organizzano incontri specifici con loro e li aiutano nello stabilire il comportamento comunicativo con i figli. “Un approccio innovativo, già diffuso in Paesi come Stati Uniti, Svizzera e Germania, e in Italia inaugurato con successo in Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia”, spiega la Asl.
“Siamo una delle primissime Asl del Piemonte a sperimentare questo metodo, grazie all’impegno e alla disponibilità dei nostri professionisti – afferma nella nota il direttore generale dell’Asl To3
Flavio Boraso -. Abbiamo avviato un progetto pilota a Pinerolo, ma con l’intenzione di estenderlo a tutto il territorio dell’azienda sanitaria, appena ce ne sarà la possibilità. Il disturbo del linguaggio è infatti un fenomeno in crescita, ed è opportuno affrontarlo con nuovi strumenti terapeutici, per altro già adottati con esito positivo in altre realtà”.
A Pinerolo il progetto (che riguarda Pinerolese, Val Germanasca, Val Chisone e Val Pellice) è partito a fine settembre con le famiglie di otto bambini fra i 2 e i 3 anni di età: sono in tutto sei incontri di due ore ciascuno, ogni due settimane. È sempre presente una logopedista, sotto il coordinamento della dottoressa
Lucia Falco, e una foniatra, la dottoressa
Silvia Nudo.
Nel corso degli incontri i professionisti dell’Asl lavorano insieme ai genitori sulla comunicazione dialogica e sulle modalità che possano coinvolgere il più possibile i bambini. Spesso vengono individuati dei libri, dei giochi o comunque delle attività da svolgere poi a casa, si parte da cosa i bambini conoscono e comunicano già e quindi ci si concentra sulle parole che non riescono a pronunciare. Il primo obiettivo, innanzitutto, è aumentare il numero di parole conosciute dai bambini al termine dei tre mesi dell’attività.
Il progetto rimarrà attivo nel tempo, anche dopo il termine di questo ciclo: per partecipare, le famiglie possono rivolgersi al proprio pediatra di libera scelta.
29 novembre 2019
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