Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Mercoledì 13 NOVEMBRE 2024
Piemonte
segui quotidianosanita.it

Torino. Chiuso il dormitorio di Piazza D’Armi. Omceo: “Scongiurare il rischio sanitario”

Il dormitorio sarebbe stato chiuso a seguito di tensioni tra le persone che vi soggiornavano, ma anche la presenza di un numero elevato di persone (un centinaio) in ambienti ristretti avrebbe rappresentato un problema in considerazione del rischio contagio. L’Omceo Torino chiede al Comune di trovare una soluzione per la presa in carico di queste persone: "È evidente come questa situazione, già problematica in ogni caso, durante l’attuale periodo di emergenza possa potenzialmente diventare un pericolo sia per la salute di queste persone, che per tutti i cittadini”.

07 MAG - “L'aggregazione di un numero elevato di soggetti problematici in spazi forzatamente ristretti è risultata fortemente critica anche sotto il profilo dell'ordine pubblico e non era neppure possibile scongiurare il rischio di assembramento, con i conseguenti con problemi dal punto di vista sanitario”. Così la vicesindaca di Torino, Sonia Schellino, ha spiegato, secondo quanto riportato da La Stampa, le ragioni della chiusura del dormitorio di piazza d’Armi. A far scattare lo sgombro sarebbe stato una lite nata tra alcuni degli ospiti della struttura.

La chiusura del dormitorio, secondo l’Omceo di Torino, ha però creato “una situazione di emergenza sanitaria, oltre che umanitaria, le cui conseguenze rischiano di essere estremamente gravi, nel momento in cui sta iniziando la delicata fase 2 dell’epidemia Covid-19”.

Una trentina delle circa 100 persone ospitate in piazza d’Armi si sono infatti riversate di fronte a Palazzo Civico, in strada, “in pessime condizioni igieniche e con la sola assistenza delle associazioni di volontariato. Gli altri ospiti sono invece in giro per la città, alla ricerca di sistemazioni di fortuna”, spiega l’Omceo.
 
Per l’Ordine dei medici “è evidente come questa situazione, già problematica in ogni caso, durante l’attuale periodo di emergenza possa potenzialmente diventare un pericolo sia per la salute di queste persone, che per tutti i cittadini”.

Chiesto, dunque, l’intervento del Comune “per trovare una soluzione. Occorre che queste persone vengano immediatamente prese in carico e che vengano verificate le loro condizioni di salute, in modo da scongiurare ulteriori rischi sanitari”.

07 maggio 2020
© Riproduzione riservata

Altri articoli in QS Piemonte

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale e operativa:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy