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Carenza medici. Omceo Piemonte scrivono a Cirio: “Necessario finanziare più borse di formazione”

Secondo i dati degli Ordini dei medici della regione, mancheranno quasi 1.000 medici specialisti  già nel 2023, mentre la carenza di medici di medicina generale è stimata in 706 unità da qui al 2031. L'auspicio degli Omceo è che la Giunta "riveda gli investimenti da destinare alla formazione medica e che agisca per  l’ampliamento della rete formativa ospedaliera regionale al fine di superare l’insufficiente capacità degli atenei piemontesi, che condiziona il MIUR nell’attribuire alla Regione Piemonte meno contratti rispetto alle reali esigenze”. LA LETTERA e I DATI SULLA CARENZA DI MEDICI

22 MAG - Gli Ordini Dei Medici della Regione Piemonte scrivono al presidente della Regione, Alberto Cirio, e all'Assessore alla Sanità, Luigi Icardi, per chiedere interventi immediati per fronteggiare la carenza di medici, a cominciare dal finanziamento delle borse di studio regionali per la formazione.  “Da più di un anno - spiegano in una nota - gli Ordini dei Medici Piemontesi hanno sottolineato la necessità di colmare le gravi carenze di organico del settore medico specialistico e territoriale piemontese, attraverso un ampio finanziamento della formazione medica che permetta un aumento dei contratti di formazione specialistica e territoriale. Tali carenze sono state messe drammaticamente in luce dall'emergenza sanitaria in cui la regione ancora si trova, che ha visto i medici costantemente in prima linea in questa battaglia”.

Gli Ordini di Torino, Biella, Vercelli, Novara, VCO, Alessandria, Asti e Cuneo esprimono “amarezza” rispetto al fatto che "nelle manovre economiche presentate in Regione non si sia trovato spazio per un finanziamento, anche minimo, per nessuna delle istanze presentate negli ultimi mesi. A fronte di una manovra da 800 milioni di euro elaborata attraverso il “Riparti Piemonte” la richiesta economica avanzata era di 5 milioni da destinare alla formazione medica, lo 0,6% del totale, al fine di scongiurare il collasso del Sistema Sanitario pubblico Piemontese nei prossimi anni”.

Gli Omceo del Piemonte sottolineano, peraltro, che “nonostante siano stati fatti molti annunci in merito alla volontà di finanziare 50 borse di specializzazione per il concorso SSM 2020, attraverso un investimento di 5 milioni di euro, ad oggi il finanziamento è bloccato ai 15 contratti dello scorso anno, senza nessuno stanziamento ulteriore di risorse, nonostante le dichiarazioni dell'assessore Icardi circa la certezza riguardo un aumento dei fondi. Dai nuovi documenti relativi ai fabbisogni redatti dagli uffici della stessa della Regione Piemonte, emerge la necessità di formare 851 specialisti all'anno per i prossimi tre anni”.

Queste le stime presentate dagli Omceo piemontesi: “Oggi nella regione vengono formati 526 specialisti ogni anno (511 con risorse statali e 15 con risorse regionali) e al momento risultiamo essere tra le regioni con il più basso numero di contratti regionali finanziati in Italia. Vi sarà una carenza di 325 specialisti all'anno solo nei prossimi tre anni, ciò significa quasi 1000 medici specialisti che mancheranno in regione Piemonte già nel 2023. Anche prevedendo un aiuto straordinario statale “una tantum” previsto dal “DL rilancio” in tal senso, ciò non coprirà interamente tali carenze. Motivo per cui si ribadisce l'importanza di un aiuto da parte della Regione in tal senso, permettendo ai Giovani Medici Piemontesi di poter terminare il proprio percorso formativo e potersi mettere al servizio della collettività. Ad oggi vi sono 1200 camici grigi laureati e piemontesi che non possono finire il loro percorso di formazione a causa della mancanza di risorse, in particolare regionali. Misure analoghe si attendono alla luce della futura carenza dei medici di medicina del territorio quantificata in 706 medici di medicina generale da qui al 2031”.

L'auspicio degli Omceo è che “prevalga il buon senso e che l'attuale giunta della Regione Piemonte riveda gli investimenti da destinarsi alla formazione medica e che agisca prontamente per l’attivazione e l’ampliamento della rete formativa ospedaliera regionale al fine di superare l’insufficiente capacità formativa degli atenei piemontesi che condiziona il MIUR nell’attribuire alla Regione Piemonte meno contratti e capacità formativa rispetto alle reali esigenze.  Tutto ciò al fine di scongiurare un futuro del Piemonte senza Medici piemontesi, che fino a qualche settimana fa erano “Eroi” e che oggi sono già stati dimenticati”.

22 maggio 2020
© Riproduzione riservata

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