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Bolzano riapre negozi e attività. Ma Boccia annuncia ricorso al Tar

Il consiglio regionale della provincia autonoma ha approvato nella notte la legge provinciale, subito in vigore, che fissa autonomamente tempi e modi della Fase 2. Ma il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, frena: “Il governo approva l'idea del riavvio graduale delle attività economiche”, ma “le riaperture senza le indicazioni Comitato tecnico scientifico-Inail risultano improvvide” e “il governo non può fare altro che impugnare il provvedimento, limitatamente alle parti in contrasto con le regole sulla sicurezza sul lavoro”. LA LEGGE

08 MAG - Via libera, in nottata, da parte del Consiglio Regionale della Pa di Bolzano, alla dlp 52/20, che determina le misure per il contenimento del contagio del Coronavirus e “la ripresa graduale delle libertà di movimento delle cittadine e dei cittadini, delle attività economiche e delle relazioni sociali”. Il disegno di legge, che in Consiglio è passato con 28 sì, 6 astensioni e un voto contrario, era stato approvato la scorsa settimana dalla Giunta provinciale che, dopo una prima fase dell’emergenza affrontata in modo unitario in tutto il territorio nazionale, aveva manifestato la volontà di “affrontare questa Fase 2 all'insegna dell'applicazione della nostra autonomia”, per dirla con le parole presidente Arno Kompatscher.

Ma a frenare la provincia è arrivato il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, che ha annunciato l’impugnativa del provvedimento. “Prendo atto che la Provincia Autonoma di Bolzano ha inserito nella sua legge che si adeguerà alle linee guida nazionali ed è un segnale di grande responsabilità. Tuttavia, poiché ha deciso di aprire ugualmente alcune attività commerciali pur in assenza delle linee guida sul lavoro che sono in corso di elaborazione in questi giorni dal comitato tecnico scientifico su proposta dell'Inail e alle quali tutti i presidenti di Regione, anche nella conferenza Stato Regioni di ieri, hanno dichiarato di attenersi, il governo non può fare altro che impugnare il provvedimento, limitatamente alle parti in contrasto con le regole sulla sicurezza sul lavoro”, ha dichiarato in una nota.

"I proprietari degli esercizi commerciali - ha proseguito il ministro -, i lavoratori e tutti i clienti hanno il diritto di vedere garantita la loro incolumità sulla base di prescrizioni scientificamente validate a livello nazionale dal Ministero della Salute. Pochi giorni di attesa non possono giustificare un rischio sulla salute pubblica, tutti vogliamo ripartire, ma in sicurezza; le riaperture senza le indicazioni Cts-Inail risultano improvvide. In uno Stato di diritto saranno i giudici a valutare il provvedimento. L'impugnazione solo nelle parti in aperto contrasto è suffragata dai pareri scientifici che hanno determinato il monitoraggio in tutto il Paese”.

"È evidente - ha voluto evidenziare Boccia - che il governo approva l'idea del riavvio graduale delle attività economiche, ma ritiene che l'autonomia, sempre rigorosamente rispettata, debba esercitarsi sempre nell'ambito del rispetto dei valori universali garantiti dalla Costituzione, primo fra tutti quello alla salute. Resta confermato l'orientamento a procedere dal 18 maggio ad aperture differenziate per Regioni sulla base delle valutazioni che perverranno dal ministero della Salute. Ricordo, tra l'altro, che in Italia vige lo stato di emergenza nazionale proclamato dal governo. Ho appena dato incarico agli uffici di procedere con la trasmissione degli atti al Cdm», conclude.

Ma cosa prevede la legge provinciale? La ripresa delle attività economiche, con la riapertura delle attività commerciali, produttive industriali e artigianali secondo il seguente calendario. Si parte, a decorrere dall’entrata in vigore della legge, con le attività commerciali al dettaglio, a condizione che sia possibile garantire il rispetto delle misure di sicurezza, prima tra tutte la distanza.

A decorrere dall’11 maggio, sempre nel rispetto delle norme di sicurezza, possono riaprire “le attività inerenti servizi alla persona, fra cui parrucchieri, barbieri, estetisti” ed anche i servizi di ristorazione e somministrazione di alimenti e bevande, fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie. Dalla stessa data saranno riprenderanno piena attività anche i musei e le istituzioni culturali comprese biblioteche e centri giovanili.

Dal 18 maggio, seguendo dettagliati protocolli di sicurezza, possono essere di nuovo offerti i servizi per l’infanzia.

Il 25 maggio è invece la data fissata per la riapertura delle strutture ricettive presenti sul territorio provinciale. “Le misure della legge - spiega lt nota - riguardano ambiti in cui la Provincia ha la competenza in virtù dello Statuto di autonomia, mentre per quanto riguarda gli spostamenti verso il resto del Paese, le lezioni scolastiche e universitarie, le manifestazioni sportive, valgono le normative nazionali”.

08 maggio 2020
© Riproduzione riservata

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