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Oftalmologia. PA di Trento e Bolzano: verso tavolo tecnico con comunità scientifica e pazienti 

La proposta è stata avanzata dal gruppo di lavoro nato dall’iniziativa di Senior Italia FederAnziani per offrire alle Regioni e alle Province autonome proposte concrete per affrontare l’emergenza. Nel gruppo AICCER, AIMO, GIVRE, SOT, SOU e SUMAI Assoprof

05 MAG - Un tavolo tecnico permanente con i vertici delle società scientifiche di oftalmologia per affrontare le difficoltà causate dal Covid che hanno costretto a tralasciare le cure ordinarie, con vari disagi per i pazienti. A chiederlo alle Province autonome di Trento e Bolzano è l’Advisory Board di oftalmologia costituito da Senior Italia FederAnziani che in due incontri ha messo a confronto le società scientifiche di ambito oftalmologico (AICCER, AIMO, GIVRE, SOT, SOU), il Sindacato unitario dei medici ambulatoriali italiani (SUMAI Assoprof), i pazienti, il Direttore Sanitario dell’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige, Pierpaolo Bertoli, il Coordinatore amministrativo del Comprensorio sanitario di Bolzano, Luca Armanaschi, per la Provincia Autonoma di Bolzano, e Giancarlo Ruscitti, Dirigente Generale del Dipartimento Salute e politiche sociali per la Provincia Autonoma di Trento. Una disponibilità ad attivare il tavolo è già arrivata dalla Provincia di Bolzano.
 
Come nel resto d’Italia anche nelle Province Autonome di Trento e di Bolzano il Covid ha causato difficoltà per i pazienti nell’accesso alle cure ordinarie e agli interventi, provocate dal blocco di tutte le attività considerate non indifferibili durante il lockdown e dalla difficile ripartenza nei mesi successivi, durante i quali il sistema sanitario delle due province autonome si è trovato a dover smaltire un numero elevato di prestazioni arretrate. Tali criticità hanno riguardato anche la presa in carico delle patologie oftalmologiche. Da qui due incontri tra il Board della federazione della terza età e i rappresentanti delle due province autonome, e la conseguente richiesta di attivazione di due tavoli che mettano permanentemente a confronto i tecnici per proporre soluzioni migliorative per il sistema.
 
«I due incontri hanno avuto lo scopo di unire in un confronto i rappresentanti delle due Province Autonome, quelli degli oculisti e i pazienti per affrontare le criticità dell’oftalmologia in questi territori sia alla luce delle difficoltà create dall’emergenza Covid, sia nel quadro più generale della prospettiva demografica. Chiediamo a tal fine di istituire un tavolo di oftalmologia per ciascuna delle due province autonome insieme a tutte le società scientifiche per vedere cosa può essere ottimizzato e per avanzare proposte che possano rivedere al basso i costi aumentando le prestazioni e mettendo al centro i pazienti» ha dichiarato Roberto Messina, Presidente Nazionale di Senior Italia FederAnziani.
 
«In merito alla proposta di un tavolo permanente, possiamo certamente immaginare un tavolo di confronto periodico compatibile con i tempi e gli impegni dei nostri professionisti. La realtà della nostra provincia ha luci ed ombre, in cui coesistono aspetti positivi e negativi. Tra quelli positivi sicuramente la possibilità dal punto di vista organizzativo e strutturale di avere a disposizione la tecnologia che permette di svolgere attività diagnostica, terapeutica e chirurgica di elevato livello. Abbiamo difficoltà, che sono state amplificate dall’emergenza Covid, nella effettiva disponibilità di sale operatorie ma anche di strutture dedicate alla chirurgia oftalmologica ambulatoriale non direttamente presenti all’interno dei gruppi operatori che sono un po’ il futuro di un certo tipo di chirurgia a minore complessità in ambito oculistico. Abbiamo tuttavia strutture ospedaliere dove sono stati creati degli ambulatori chirurgici con caratteristiche tali da permettere una chirurgia ambulatoriale con permanenza del paziente limitata ad alcune ore nella struttura ospedaliera e questo permetterà di influire positivamente sui tempi di attesa. Come già osservato in altri contesti nazionali, abbiamo la difficoltà di reperire medici specialisti, primo perché mancano in generale, secondo perché il nostro territorio è attrattivo, ma forse non lo è abbastanza rispetto a talune regioni di confine, anche per la tipologia dei contratti che possono attualmente offrire. Abbiamo una scarsissima presenza di specialisti ambulatoriali sul territorio, che sono figure sconosciute in molte parti della nostra provincia e questo ci impedisce di delocalizzare tutta una serie di prestazioni diagnostico-terapeutiche a minore complessità. Questo panorama ci pone  in  questi  mesi  di fronte la sfida di recuperare sia prestazioni ambulatoriali che non sono state eseguite sia interventi a maggiore e minore complessità, per cui,  oltre  all’acquisizione  di  contingenti  di prestazioni anche da  parte  di  erogatori privati convenzionati già in essere, per ridurre  le  liste  di  attesa  andremo a chiedere all’interno delle nostre strutture la possibilità di prestazioni aggiuntive, che abbiamo già inserito nel piano di recupero che è stato a suo tempo trasmesso al Ministero della Salute.», dichiara il Dott. Pierpaolo Bertoli, Direttore Sanitario Azienda Sanitaria dell’Alto Adige.
 
All’incontro con la Provincia Autonoma di Bolzano hanno partecipato Roberto Messina, Presidente Nazionale Senior Italia FederAnziani, Bruna Rizzi, referente SUMAI Assoprof, Enrico Bertelli, referente GIVRE, Luca Menabuoni, Presidente AIMO.
 
«Abbiamo assistito a numerose rinunce di prestazioni nel primo periodo della pandemia, quando le persone avevano paura di andare in ospedale, ma nella fase attuale più aumentiamo il numero dei vaccinati più siamo tranquilli e le persone recuperano fiducia. A Trento su 540mila abitanti abbiamo somministrato 180mila prime dosi, abbiamo vaccinato quasi il 90% degli over 80, l’85% dei medici e l’80% degli infermieri. Ciò spinge le persone ad avere più fiducia e a recarsi in reparto, e ci rende confidenti che l’attività possa ripartire. Stiamo lavorando molto sui servizi domiciliari anche attraverso l’implementazione di una piattaforma che consente alla popolazione di effettuare prenotazioni, ricevere prestazioni e referti. Ovviamente per centrare l’obiettivo di mantenere le persone presso il domicilio sarà necessario dare ulteriore slancio alla telemedicina» ha dichiarato Giancarlo Ruscitti, Dirigente Generale del Dipartimento Salute e politiche sociali per la Provincia Autonoma di Trento.
 
All’incontro con la Provincia Autonoma di Trento hanno partecipato Roberto Messina, Presidente Nazionale Senior Italia FederAnziani, Federica Romanelli, referente GIVRE. Le tavole rotonde sono state rese possibili grazie al contributo non condizionato di: Alcon, Allergan e SIFI

05 maggio 2021
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