Morti sospette a Brindisi per infezione nosocomiale da Klebsiella pneumonia. Scagliusi (M5S) chiede a Lorenzin ispezioni ospedaliere
Tra il 2013 e il 2014 si sono verificate 19 morti sospette negli ospedali Perrino di Brindisi e al centro Neurolesi di Ceglie Messapica (BR). Già presentati esposti alla Procura. Il deputato del Movimento: “Purtroppo, molti casi non dipendono da errori medici, ma dalle condizioni deficitarie delle strutture ospedaliere, nonché dal deficit nelle costruzioni e dalla loro mancata manutenzione”.
29 OTT - Negli ultimi giorni è salito alla ribalta delle cronache il caso delle diciannove morti sospette verificatesi negli ospedali Perrino di Brindisi e al centro Neurolesi di Ceglie Messapica (BR) tra il 2013 e il 2014. La morte potrebbe essere riconducibile ad un’infezione nosocomiale da Klebsiella pneumonia. Da maggio e settembre, i casi di infezione accertati sono stati 37.
Il 27 ottobre è stato presentato un
esposto alla Procura di Brindisi dai parenti di una donna di 54 anni, Ines Barba, morta nel reparto di Ematologia dell'ospedale Perrino di Brindisi venerdì scorso perché affetta da leucemia e risultata positiva nello scorso luglio al batterio Klebsiella. La procura di Brindisi ha quindi aperto un fascicolo per approfondire la vicenda, a seguito dell’esposto anche di altri familiari di pazienti deceduti, e la direzione generale dell’Asl ha istituito una task force per verificare quali possano essere stati i fattori che hanno provocato le infezioni. Al momento pare non ci siano iscritti nel registro degli indagati, né ipotesi di reato.
“Purtroppo, molti casi non dipendono da errori medici – dichiara il deputato pugliese
Emanuele Scagliusi (M5S) - ma dalle condizioni deficitarie delle strutture ospedaliere, nonché dal deficit nelle costruzioni e dalla loro mancata manutenzione. A tal proposito insieme al mio collega della Commissione Giustizia
Andrea Colletti (M5S), avvocato esperto in malasanità, abbiamo chiesto immediatamente al Ministero della Salute se intenda disporre un’ispezione del comando dei carabinieri per la tutela della salute con relativa relazione, da rendere pubblica, presso gli ospedali Perrino di Brindisi e centro neurolesi di Ceglie Messapica e se intenda accertarsi che attualmente siano assicurati adeguati livelli di sterilizzazione e sanificazione degli ambienti operatori e post-operatori”.
In base a quanto disposto dalla delibera ASL n. 675 del 25 giugno 2012, la comunicazione delle infezioni avvenute nei siti chirurgici deve avvenire entro 48 ore. Tuttavia, nonostante vi siano state 37 infezioni contratte da maggio a settembre, la prima segnalazione sarebbe arrivata solo il 5 ottobre scorso.
“Ormai, pare che questo Governo a guida Renzi voglia definitivamente distruggere la sanità pubblica – continua Scagliusi (M5S) – Lo dimostrano le dichiarazioni di queste ultime ore che arrivano dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, secondo cui ‘basterebbe tagliare 30 miliardi di sprechi per avere un Servizio Sanitario Nazionale da sogno’. Ecco, lo dica a quelle famiglie che hanno dovuto soffrire e soffrono ancora oggi per i decessi del Perrino. Chissà, se il ministro Lorenzin è mai entrata in un ospedale pubblico italiano per avere delle cure o se ha mai portato un suo familiare in una struttura ospedaliera pubblica; chissà se mai lo farà. Ecco è proprio questo il distacco dalla realtà che noi rimproveriamo alla vecchia politica. Dal canto nostro, non demordiamo nella nostra battaglia a tutela dei cittadini che, lo ricordo, – conclude il deputato pugliese 5 Stelle - sono i fruitori ma soprattutto i finanziatori della sanità pubblica”.
29 ottobre 2015
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