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Puglia. Conca (M5S): “Il riparto nazionale va rivisto. Parametri di riferimento sono cambiati e il Nord ne deve prendere atto”


Il consigliere punta il dito contro le Regioni del Nord: “Circa 15 anni fa avevano un’anzianità media più elevata e ottennero di non ripartire capitariamente il fondo in modo da garantire un'assistenza adeguata alla propria popolazione. Oggi la situazione si è invertita ma le Regioni del nord non hanno mostrato la stessa solidarietà per le Regioni del Sud”.

24 MAG - “Il riparto nazionale va rivisto”. Ne è convinto il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle della Puglia, Mario Conca, che intervenendo a un convegno sull’evoluzione della sanità italiana svolto ieri nell’Aula del Consiglio della Regione Puglia ha evidenziato come “la sanità pugliese, nel contesto della situazione nazionale, fa evidentemente media in negativo.
 
La situazione – ha spiegato Conca - era diversa circa 15 anni fa quando le regioni del nord, che avevano un’anzianità media più elevata, chiesero ed ottennero di non ripartire capitariamente il fondo sanitario nazionale per poter garantire un'assistenza adeguata alla propria popolazione, mediamente più anziana. Oggi la situazione si è invertita e le regioni del nord, che in aggiunta possono vantare in una corposa mobilità attiva, non hanno mostrato la stessa solidarietà, tenendo fuori dai costi standard l'anzianità media e il costo del personale”,

Conca contesta poi l’atteggiamento del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. “I governi del Sud – afferma - non sono andati a loro volta a fare la voce grossa nella conferenza Stato-Regioni, noi l'abbiamo più volte chiesto ad Emiliano ma non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire!”.

Il consigliere 5 Stelle ha poi evidenziato il problema della carenza di organico in Puglia: “Circa un quarto del personale – ha denunciato - è demansionato, fruitore di 104 e assenteista, per questo escluso dai turni. La restante parte è demotivata perché il sistema non è professionalizzante e il motto imperante è si salvi chi può”.

Per Conca, però, “è troppo facile però prendersela solo con i dipendenti, che certamente hanno le loro colpe, ma le responsabilità più importanti sono della politica che non si è preoccupata negli anni di applicare con regolarità il turn over, la formazione, l'incentivazione, la meritocrazia e la sicurezza sul posto di lavoro. Come si diventa primari e facenti funzione?”.

Infine una nuova stoccata al governo regionale: “Le 30 mila ore di malattia per il 2015 nella sola Asl BAT non sono la causa, ma il sintomo di una malattia che sta minando alle fondamenta la sanità pubblica e sta consequenzialmente dirottando sempre più risorse a quella privata. Emiliano, vogliamo agire?”.

24 maggio 2016
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