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Forum Risk Management. Il Dm 71? L’anima del Pnrr

di Ester Maragò

Non ha ancora tagliato il traguardo il Dm 71, ma la riforma dell’assistenza territoriale ispirata dal nuovo Patto per la Salute e aggiornata con le indicazioni e i progetti del Pnrr, assume già un ruolo strategico nella ripartenza del Sistema sanitario. Dal Dg Agenas Mantoan e da Lorusso Dg Ministero della Salute, le coordinate sul futuro prossimo

30 NOV - Ci sono le risorse e anche le idee, quindi questa volta non si può fallire. Per la prima volta il ministero della Salute ha infatti le risorse da destinare agli obiettivi individuati dal Pnrr, la possibilità di indirizzarle definendo le coordinate da seguire. Risorse che si muovono dentro un framework di riferimento vincolante per le Regioni. Ma avere risorse senza definire cosa è un casa di comunità, un ospedale di comunità, una contrale operativa territoriale rischia di continuare a generare disomogeneità. Ecco perché il Dm71 in questo scenario assume un ruolo strategico. Anzi, si può affermare che il Dm 71 è l’anima del Pnrr.
 
È quanto emerso in estrema sintesi dal confronto “Dm 71 Modelli e standard per lo sviluppo dell’assistenza nel territorio” al Forum Risk Managent di Arezzo che ha visto come protagonisti Domenico Mantoan Direttore generale di Agenas e Stefano Lorusso Direttore generale Missione per Applicazione Pnrr del Ministero della Salute
 
Il Dm 71 è “Un documento che c’è e non c’è”, ha detto Mantoan presentando in punti di forza del futuro documento. Non è ancora stato varato, ma i suoi contenuti sono già stati definiti. “È il frutto del lavoro realizzato anche con le regioni e con l’interlocuzione di molti soggetti istituzionali. Un documento fondamentate per la realizzazione dl Pnrr che darà anima alle strutture costruite con il Pnrr Missione 6. Edifici dietro i quali c’è un modello organizzativo” ha detto Mantoan ricordando come il nostro sistema nonostante le carenze stia dimostrando di essere uno dei migliori al mondo.
 
Sono tanti i punti di forza del Dm 71 illustrati da Mantoan e che partono già sotto i migliori auspici: “Mai prima di ora un Decreto che ancora non esiste ha già trovato la copertura finanziaria per il personale. Un colpo di genio del ministro Speranza”.
 
Il Dg di Agenas ha puntato i riflettori sulle Case della comunità, 1.350 quelle che verranno realizzate con i fondi Pnrr. Un luogo fisico dove lavoreranno una serie di professionisti Mmg e Pls, medici specialisti, infermieri di famiglia e di comunità che prenderanno in carico i 40-50mila abitanti di riferimento, aperta 7 giorni su 7 e h 24 con varie modalità Mmg, Pls, infermieri di famiglia. Strumentazioni polispecialistiche di base e con infrastrutture informatiche.
E ancora, ci saranno servizi obbligatari, dalla specialistica ambulatoriale per le patologie croniche, alle prestazioni infermieristiche. Ci sarà presenza dei medici di medicina generale 7 giorni sui 7 h24. Per gli infermieri l’obbligatorietà sarà più contingentata, perché come ha sottolineato Mantoan ‘C’è ancora scarsità di questi professionisti. Avranno quindi una presenza h 12 per effettuareil triage”.
 
Punti cardine saranno poi le Centrali operative territoriali e l’Adi che avrà un punto centrale, con un nuovo modello organizzativo 7 giorno su 7 e h24
“Un altro tema importante – ha aggiunto – è la telemedicina, per la quale è previsto 1 miliardo da spendere nei prossimi anni. Dobbiamo costruire un modello che permetta il telemonitoraggio della cronicità e che aiuti il mmg e lo specialista ad avere informazioni continue sul paziente. Perché questo avvenga in maniera continuativa dobbiamo creare una piattaforma nazionale di telemedicina con indicatori chiari che da una parte permetta di recuperare tutto il buono che è stato fatto nelle Regioni in questi anni e per mettere in comune quello di positivo che sarà fatto in futuro. Vorremo che tutti questi dati diventassero un valore anche per i mmg in modo che possano fare una predizione sulla loro comunità e sui loro pazienti”.
“La sfida che abbiamo di fronte è straordinaria: oltre alle idee abbiamo anche le risorse. Questa volta non dobbiamo fallire”, ha concluso Mantoan.
 
“Il Dm 71 è l’anima del Pnrr” ha detto Stefano Lorusso. “Per la prima volta il ministero della Salute ha infatti le risorse da destinare la possibilità di indirizzarle definendo le coordinate da seguire. Risorse che si muovono dentro un framework di riferimento vincolante per le Regioni. Ma avere risorse senza definire cosa è un casa di comunità, un ospedale di comunità, una contrale operativa territoriale rischia di continuare a generare disomogeneità. Ecco perché il Dm71 in questo scenario assume un ruolo strategico”.
 
Il Pnrr, ha aggiunto Lorusso è uno strumento che restituisce al ministero un ruolo importante di governo del Ssn. Il Dm 71 ci consentirà una lettura, una metrica, del territorio molto importante. Consentirà di avere una lettura di ciò che accade nelle Regioni. Il primo passo per arrivare ad un piano esiti complessivo che legge anche il territorio”.
 
Ester Maragò

30 novembre 2021
© Riproduzione riservata

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