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Covid. Veneto, Regione aumenta massimale mmg da 1.500 a 1.800


L’aumento avverrà se il medico darà il consenso su base volontaria. Previsto un aumento del compenso dei medici di continuità assistenziale da 32 a 40 euro lordi l’ora. Ma la Fimmg parla di una delibera “insufficiente, inadeguata, poco incisiva”, in cui manca “una visione strutturale”. Per la Fimmg “è facile prevedere che l’adesione dei mmg, per la maggior parte già oggi con più di 1500 assistiti, non potrà rispondere alle aspettative della Giunta”. LA DELIBERA

10 GEN - La Giunta regionale del Veneto, su proposta dell’Assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin, ha varato  negli scorsi giorni alcune “disposizioni temporanee ed eccezionali in materia di Assistenza Primaria e di Continuità Assistenziale” per far fronte all’emergenza Covid in atto e all’attuale carenza di medici, prevedendo, tra le misure, la possibilità dell’aumento da 1.500 a 1.800 assistiti per ogni medico di medicina generale in attività.

La Regione fa sapere che nella delibera si ripercorrono "le varie situazioni nazionali e locali che hanno portato all’attuale carenza e ricorda che, per cercare di risolvere tali criticità, sono state presentate alcune proposte di integrazione all’Accordo Collettivo Nazionale per la Medicina Generale, chiedendo che vengano previste specifiche forme di incentivazione all’accettazione e/o penalizzazioni in caso di mancata accettazione o successiva rinuncia alle zone carenti /vacanti. Il tutto, peraltro, deve trovare una definizione a livello nazionale nell’ottica dell’uniformità e omogeneità tra le Regioni”.

La situazione legata al Covid è però di "vera e propria emergenza”, per questo Giunta veneta ha assunto una serie di decisioni temporanee ed eccezionali, valide, comunque, non oltre il 31 dicembre 2022, con una previsione di spesa massima di circa 52 milioni di euro.

Su base volontaria, dunque, è prevista la possibilità dell’aumento da 1.500 a 1.800 assistiti per ogni medico di medicina generale in attività. Prevista anche un’integrazione regionale all’indennità annua per avere il collaboratore di studio pari a due euro per assistito in carico. Per quanto riguarda i medici di continuità assistenziale è previsto un aumento del compenso previsto dall’Accordo Integrativo Regionale da 32 a 40 euro lordi l’ora.

Da parte regionale, verrà istituito un Tavolo di confronto con le Organizzazioni Sindacali per la Medicina Generale per formulare ulteriori indirizzi per la soluzione delle problematiche nel contesto della Continuità Assistenziale.

Un atto che, però, non convince la Fimmg Veneto, che parla di una delibera “insufficiente, inadeguata, poco incisiva. “La sua inadeguatezza - spiega la Fimmg in una nota - si esplicita nella mancanza di una visione strutturale che offra una risposta di sistema ad una situazione che, come questa organizzazione annuncia da anni, è emergenziale nel contesto della pandemia ma destinata ad aggravarsi nel corso dei prossimi anni: il problema sul tavolo non è offrire un qualsiasi medico in qualsiasi modo alla popolazione ma offrire un medico di famiglia inserito in un contesto organizzativo che risponda ai bisogni della popolazione”.

Alla luce di queste premesse, per il sindacato “è facile prevedere che l’adesione dei medici di medicina generale, per la maggior parte già oggi con più di 1500 assistiti, non potrà rispondere alle aspettative della Giunta”.

“Crediamo - conclude la Fimmg - non sia il tempo delle polemiche ma quello del confronto sui problemi quotidiani delle persone e dei loro medici di famiglia”.

10 gennaio 2022
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