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Lazio. Botta e risposta Storace – Montino sul disavanzo della sanità regionale


Storace sul suo blog ha scritto un pezzo in cui afferma che la colpa del disavanzo della sanità laziale è frutto di “decenni” di malagestione e non della sua amministrazione. Montino, capogruppo Pd alla Regione gli risponde “i debiti fatti dalla sua amministrazione restano e non ce li leva nessuno”

14 AGO - Ieri, Francesco Storace, già ministro della Salute ed ex presidente della regione Lazio, prendendo lo spunto da un articolo del quotidiano la Repubblica che pubblicava una tabella sui disavanzi sanitari del Lazio negli anni 2007-2011, sul suo blog scriveva un post per dire “Sembra cambiato il vento. Ma per davvero. Per tanti anni sono stato inseguito da un'accusa politicamente rilevante, la finzione dei dieci miliardi di disavanzo della sanità laziale nel quinquennio di mia presidenza, dal 2000 al 2005. Una finzione perché palesemente infondata. La controprova la si avrebbe dimostrando quanto era il debito del Lazio negli anni precedenti”.
 
E appunto citando Repubblica, Storace aggiungeva "A darmi ragione, è Repubblica di ieri, che ha pubblicato un’interessante tabella sui disavanzi sanitari del Lazio negli anni 2007-2011: la somma è di 6,6 miliardi di euro”.
Poi l’ex governatore continua “Sappiamo solo che con Badaloni, mio predecessore – il disavanzo – era di 4,8 miliardi, certificato dal governo Amato. Delle amministrazioni ancora precedenti, non si è mai potuto sapere nulla di nulla. È evidente che avevano ragione sia il mio assessore al Bilancio di allora, l’attuale senatore del Pdl, Andrea Augello, sia il suo successore nella giunta Marrazzo, Luigi Nieri, ieri di Rifondazione, oggi di Sinistra, ecologia e liberta'. Quei dieci miliardi riguardano decenni e non cinque anni”.
 
Storace va avanti portando un attacco al quinquennio Marrazzo, Pd, “Se ne deduce – afferma il leader de la Destra – una certa rilassatezza di spesa nel quinquennio di Marrazzo a cui poi si affiancò il vicepresidente Montino. Con una ulteriore differenza rispetto al mio mandato: una montagna di soldi in più ricevuti dallo Stato. E un’altra, decisamente migliore per i cittadini: il Sant'Andrea, tanto per gradire, finalmente aperto al popolo. E poi l’istituto tumori di Roma, il policlinico di Tor Vergata, il centro paraplegici di Ostia: quattro ospedali consegnati al territorio, insieme a tantissimi servizi che certo non erano gratuiti, ma dovuti alla cittadinanza che paga le tasse”.
 
Alla fine, conclude Storace, “il tempo è galantuomo, e per quel che mi riguarda ci sono quegli ospedali aperti a raccontare una storia di governo vissuta con passione e onestà”.
 
Esterino Montino, capogruppo Pd alla Regione Lazio, chiamato in causa dall’ex governatore evidentemente non ci sta e a stretto giro di posta attraverso una nota ufficiale fa sapere che
“Storace, in versione colonello Bernacca ci racconta che è cambiato il vento. Non siamo meteorologi come lui ma sappiamo con assoluta certezza che se il vento è cambiato, i debiti fatti dalla sua amministrazione restano e non ce li leva nessuno. Li stiamo pagando, con interessi annessi, la bella cifra di 300 milioni l’anno e cosi sarà per i prossimi 30”.
 
Poi Montino insiste sulle responsabilità di Storace per il disavanzo “Il debito stratosferico di 10 miliardi sulla sanità è stato prodotto per oltre il 90% nei cinque anni della sua Giunta. D’altra parte lo conferma anche il meteorologo Storace. Negli anni in cui tutte le regioni riorganizzavano la sanità riconvertendo ospedali, lui ne apriva di nuovi”.
 
Insomma, aggiunge il capogruppo Pd in regione, mentre tutte le regioni cercavano di mettere al riparo i conti, Storace “invece di proseguire sul sentiero tracciato dall’assessore Cosentino che con la Giunta Badaloni aveva iniziato a riconvertire piccole cliniche private in Rsa per un totale di 3000 posti, ha incrementato la dotazione del Lazio già ampiamente fuori standard. Con la sua eredità hanno dovuto fare i conti la nostra Giunta e ora pure la Polverini, a dimostrazione che in cinque anni sono stati fatti danni per 10. Infine i debiti precedenti al 2000: come sa benissimo Storace per circa il 50% del totale sono stati coperti con un contributo straordinario del Governo centrale. Tanto che è agli atti una lettera a firma dell’allora presidente della Regione Lazio che sollecitava al Ministro della sanità Rosy Bindi la liquidazione dell’ultima tranche di quel finanziamento così da chiudere tutti i debiti pregressi. I debiti sono stati il frutto di scelte politiche sbagliate e fuori tempo”. E infine un consiglio “Storace lasci stare i conti della sanità e si applichi a studiare il vento. È meglio per tutti”.

14 agosto 2012
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