Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Giovedì 28 MARZO 2024
Regioni e Asl
segui quotidianosanita.it

Pma. In arrivo superticket per avere un figlio


Tra poche settimane in regioni come Toscana e Piemonte arriverà la stangata di un ticket che potrà raggiungere anche i 700 euro per le coppie che vorranno avere un figlio con la fecondazione in vitro. Per Barani (Pdl) "introdurre un super ticket alla fecondazione assistita è una inaccettabile” 

16 AGO - Tra poche settimane in regioni come Toscana e Piemonte arriverà la stangata di un ticket che potrà raggiungere anche i 700 euro per le coppie che vorranno avere un figlio con la fecondazione in vitro. È la richiesta di una compartecipazione alla spesa per mantenereil servizio
 
Anche cinquecento euro per avere un figlio. Questo il costo che tra poche settimane le coppie dovranno sostenere per soddisfare il loro desiderio di genitotorialità. A partire dal 3 settembre infatti in regioni come la Toscana e il Piemonte il prezzo del ticket per avere accesso alla Fivet, meglio conosciuta come fecondazione in vitro, passerà da 100 euro a 500 nei centri pubblici e convenzionati, con punte anche di 700 per le tecniche ritenute più complesse.
 
Gli aumenti sono dovuti agli effetti sui nuovi ticket previsti dalla spending review e così se per un’inseminazione extrauterina o un monitoraggio dell’ovulazione sarà ancora possibile spendere 100 euro per la fecondazione in vitro con inseminazione intracistoplastica e prelievi microchirurgici degli spermatozoi la compartecipazione alla spesa richiesta alle coppie potrà arrivare anche a 700 euro.
 
La situazione in Italia però non è uniforme. Se infatti in Toscana e in Piemonte sta già scoppiando la polemica per il lievitare dei costi, nel Sud del Paese la situazione è ancora peggiore poiché mancano del tutto le strutture pubbliche dove potersi sottoporre alla Fivet e quindi i futuri genitori che non intendono recarsi fuori regione devono andare nei centri privati dove i costi sono naturalmente molto più elevati.
 
Situazione del tutto opposta invece in Lombardia e in Emilia Romagna dove le coppie che desiderano avere un figlio potranno continuare a farlo sottoponendosi alle tecniche di Pma ancora gratuitamente.
 
Muoversi tra questi scenari dove vige una sorta di giungla dei “prezzi” per le terapie di fecondazione in vitro non è facile. Alla possibilità di rivolgersi a centri pubblici o convenzionati, infatti, si aggiunge come detto quella di recarsi in strutture private, che nel nostro Paese sono il 56,6% in più, concentrate principalmente al Sud. Ma lì il costo è decisamente più elevato: in media alle tariffe per le semplici analisi per entrambi i partner (circa 500 euro), si devono aggiungere quelle per i tentativi di inseminazione artificiale, che si aggirano sui 1.500 euro, almeno dei centri convenzionati. Ovviamente se primo tentativo può essere sufficiente, altrimenti occorre riprovare più volte con conseguente lievitazione dei costi.
 
“Introdurre un super ticket a carico di quelle donne che vogliano affidarsi alla fecondazione assistita è una cosa inaccettabile”. A dirlo è Lucio Barani deputato Pdl e membro della Commissione parlamentare d'inchiesta sugli errori e i disavanzi sanitari.
“È impensabile – secondo il deputato Pdl – mortificare il desiderio di maternità correlando il ricorso alla fecondazione in vitro alle possibilità economiche di quanti vivono già il dramma di non riuscire ad avere figli. Anche in Toscana – ha aggiunto il parlamentare – si vorrebbe procedere in tal senso, rendendo così la prole un vero e proprio privilegio, appannaggio di quanti hanno le possibilità economiche per sottoporsi a determinate procedure medico-sanitarie. Si tratta di una misura che rischia di porsi come classista e che pertanto osteggerò in tutti i modi nelle sedi opportune”.
Per Barani a questo punto la speranza è che intervenga la Commissione parlamentare d'inchiesta, in questo senso si è pronunciato anche il suo presidente Palagiano, affinché “l’ipotesi del super ticket con cui si rischia di garantire la prole solamente ai più ricchi possa essere archiviata, almeno così come in un primo momento è stata formulata”.

16 agosto 2012
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Regioni e Asl

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy