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Sardegna, Contratti Usca in scadenza, Cabras (specializzandi): “La Regione riconosca nostri sacrifici” 

di Elisabetta Caredda

L’appello dello specializzando infettivologo trova sostegno in commissione Salute. Cocco: “Dobbiamo poter prendere i buoni esempi dalle altre Regioni, ora più che mai è importante avvantaggiarsi delle professionalità acquisite retribuendole con congruo compenso”. Ganau: “Le risorse possono essere rilevate tra gli oltre 70 milioni di euro di avanzo di bilancio che il consiglio dovrà programmare”. Cuccu: “Sì alla proroga delle Usca, il virus c’è e non non può essere sottovalutato”

24 GIU - C’è fibrillazione tra i medici specializzandi che, in Sardegna, per tutto il periodo di emergenza pandemica causato dalla diffusione del Covid-19 hanno prestato servizio all’interno delle Unità Speciali di Continuità Assistenziale (USCA), per la presa in carico e follow-up dei pazienti domiciliari durante focolai epidemici. Sta infatti per scadere il contratto al 30 giugno 2022, come stabilito dalla Manovra finanziaria del Governo Draghi. Gli specializzandi si appellano quindi alla Regione Sardegna perché riconosca l’impegno profuso nella lotta al Covid, seguendo l’esempio di altre Regioni. 

“Proprio in queste ore apprendiamo da fonti stampa di come in Sicilia - spiega al nostro giornale Francesco Cabras, specializzando al secondo anno della Scuola di Malattie infettive dell’Università di Sassari, in sede staccata presso l’UOC Malattie infettive dell’ospedale S.S. Trinità di Cagliari - l’assessorato della Salute abbia fatto comunicare ai diversi direttori dell’Asp, a quelli dei Distretti sanitari e al commissario straordinario per l’emergenza Covid, sull’opportunità per le aziende sanitarie del territorio di poter prorogare gli incarichi dei medici USCA fino al 31/12/2022”.  

“Per citare poi la Regione Lazio – prosegue lo specializzando -, che già dal novembre 2021 ha stipulato con le OO.SS. l’accordo che prevede la proroga delle Usca fino al 31 dicembre del 2022, del personale assunto a tempo determinato per l’emergenza Covid proiettando tale misura al rafforzamento della sanità territoriale. Oltre ciò, l’assessore alla Salute del Lazio ha previsto che la Regione debba provvedere alla programmazione delle procedure concorsuali in merito alle quali, nei bandi sia prevista l’applicazione dei criteri di valorizzazione della esperienza nelle Usca acquisita”.

“Riteniamo di aver prestato l’impegno e la professionalità alla pari dei colleghi che in Lazio e in Sicilia si vedono riconosciuti dalla propria Regione gli abnormi sacrifici fatti e le competenze maturate durante la pandemia e che continuiamo a svolgere anche in questo post emergenza. E le Usca sono state e rappresentano una grande utilità in termini di assistenza sanitaria, considerati peraltro i pazienti fragili con difficoltà di spostarsi dal proprio domicilio. Auspichiamo dunque, tutti noi operatori Usca sardi, che la Regione possa prendere d’esempio queste ‘buone pratiche’ di Sanità territoriale e che possa investire sull’arricchimento di quella che è stata la nostra formazione pratica in un periodo per tutti terribile, che ci ha insegnato ad occuparci e gestire anche i pazienti con sintomi e patologie più complesse”, conclude Cabras.  

L’appello di Cabras non cade nel vuoto e trova sostegno da diversi esponenti della commissione consiliare Salute sentiti da Quotidiano Sanità. “Siamo assolutamente d’accordo sulla proroga delle Usca – commenta il vice Presidente di commissione Daniele Cocco (Liberi e Uguali Sardigna-Art.1 – Demos – Possibile). Dobbiamo poter prendere i buoni esempi dalle altre Regioni. Tra l’altro ne abbiamo parlato anche in commissione. Oltre ciò, personalmente avevo chiesto anche al sottosegretario Pierpaolo Sileri quando è salito a Sassari, che intenzione avessero rispetto alla proroga delle Usca e lui aveva risposto che sarebbero state prorogate. Chiesi inoltre una rimodulazione delle loro attività, che fossero adeguate a quello che era il momento considerando che le prime ondate dei contagi da Covid-19 avevano una tipologia diversa; ma ora più che mai è importante avvantaggiarsi delle professionalità acquisite, chiaramente utilizzandole e retribuendole con congruo compenso”. 

“Non si capisce perché la Sardegna non deve andare di pari passo a quelle Regioni virtuose che già l’hanno fatto – tuona Cocco. Io per quello che è la mia prerogativa e la mia funzione da vice Presidente di commissione Salute farò di tutto con forza per chiedere che si possa assolutamente arrivare a un punto di incontro che veda le Usca oltre che prorogate, retribuite e valorizzate per quella che è l’importanza della loro attività”. 

Sulla stessa linea il Capogruppo Pd Gianfranco Ganau, componente commissione Salute: “Ritengo che l'assessorato regionale alla sanità debba farsi carico, come hanno fatto altre regioni, di una proroga delle USCA, in funzione del fatto che la pandemia non è assolutamente terminata e che, con una revisione contrattuale, gli oltre 100 sanitari impegnati attualmente nel servizio possano essere impiegati a coprire le carenze dei servizi di Continuità territoriale (guardie mediche e turistiche). Non regge la scusa della mancanza di risorse  visto che il consiglio dovrà programmare l'utilizzo di oltre 70 milioni di euro di avanzo di bilancio. Si tratta di una vera e propria emergenza cui dare risposta immediata, vista l'imminente scadenza degli attuali contratti prevista per il 30 giugno”.

Pieno sostegno anche della Segretaria di commissione Carla Cuccu (Idea Sardegna): “Ritengo doveroso e necessario prorogare al 31 dicembre i contratti degli specializzandi che con zelo ed abnegazione hanno prestato la loro opera nell'emergenza pandemica la quale, sebbene parrebbe essere al momento più trattabile, continua quantunque a persistere con un' aggressività che non può, certo, essere sottovalutata. Ne sono prova le continue raccomandazioni regionali e ministeriali nonostante l’allentamento delle restrizioni”.

Elisabetta Caredda

24 giugno 2022
© Riproduzione riservata

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