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All’ospedale di Pontedera l’ambulatorio per i pazienti dimessi dalla terapia intensiva 


Il servizio di follow-up rivolto ai pazienti dimessi dopo un lungo ricovero in terapia intensiva è gestito dalla struttura di Anestesia e rianimazione di Pontedera e, in via sperimentale, si avvale della collaborazione della struttura di Psicologia di continuità ospedale-territorio. Con lo scopo “di favorire la guarigione fisica e migliorare la qualità della vita, anche attraverso la rielaborazione dell’esperienza traumatica”.

10 FEB - Attivo da dicembre all’ospedale “Lotti” di Pontedera (Pisa) l’ambulatorio di follow-up rivolto ai pazienti dimessi dopo un lungo ricovero in terapia intensiva. L’ambulatorio è gestito dalla struttura di Anestesia e rianimazione di Pontedera diretta da Paolo Carnesecchi e, spiega una nota, al momento in via sperimentale, si avvale della collaborazione della struttura di Psicologia di continuità ospedale-territorio, diretta da Patrizia Fistesmaire.

“Il servizio ambulatoriale di follow-up - evidenzia Cecilia Sordi, dirigente psicologa - è condotto da specialisti in area critica e può essere molto utile nella diagnosi precoce e nella gestione delle sequele post ricovero rianimatorio. L’ambulatori è nuovo e nasce da una sperimentazione di collaborazione tra discipline con lo scopo di favorire la guarigione fisica del paziente e migliorarne la qualità della vita, anche attraverso la rielaborazione dell’esperienza traumatica vissuta durante la degenza in rianimazione”.

Il primo contatto con i pazienti inclusi nel programma avviene già durante il ricovero, “con la distribuzione di brochure informative, o in un secondo tempo per via telefonica”.

Le visite di follow-up si svolgeranno a tre e nove mesi dalla dimissione e saranno l’occasione per discutere con i pazienti delle esperienze legate al ricovero in rianimazione, a cui spesso sono associati ricordi confusi, frammentati o distorti, utili per intercettare sia problematiche organiche che bisogni psicologici o deficit neuropsicologici, da approfondire con visite specialistiche.

Sono previsti 90 minuti di colloquio vista la delicatezza degli argomenti trattati. Per offrire un servizio più completo, si sta valutando l’utilità di incaricare gli infermieri, figure fondamentali della presa in carico e nella cura, di redigere un diario di ricovero da condividere con i pazienti durante il follow-up e anche la possibilità di far visitare i locali della Terapia intensiva, qualora il paziente lo desideri.

10 febbraio 2023
© Riproduzione riservata

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