Indennità mensile di 80 euro per il personale non medico di Ps e 118. Regione Emilia Romagna ripartisce le risorse
Il riconoscimento, previsto dal contratto collettivo, parte dal 1 gennaio 2022. Per il pagamento, l’Emilia-Romagna ha a disposizione complessivamente 6 milioni di euro, ripartiti tra Asl e Ao in considerazione del numero di operatori aventi diritto, in totale circa 4mila tra infermieri, tecnici, amministrativi, operatori sociosanitari e altro personale non medico. Per i medici e i dirigenti l’indennità sarà erogata dopo il rinnovo del contratto collettivo.
01 MAR - Un’indennità mensile di 80 di euro per gli operatori del comparto dell’emergenza urgenza: un riconoscimento del loro impegno che consegue la sottoscrizione del contratto collettivo. È quello che la Giunta dell’Emilia Romagna si appresta ad erogare, dopo l’accordo con le organizzazioni sindacali FP CGIL, CISL FP, UIL FPL, NURSIND e NURSING UP che ha stabilito come ripartire gli oltre 6 milioni di euro di fondi statali riconosciuti all’Emilia-Romagna per l’assegnazione dell’indennità al personale non medico.
Si tratta di dipendenti impiegati nei servizi di Pronto soccorso e Pronto soccorso specialistico, nella centrale operativa e 118 e nei servizi di Primo intervento: un riconoscimento del disagio legato alle condizioni di lavoro a cui è sottoposto il personale che opera in queste aree sanitarie.
Complessivamente sono coinvolti circa 4mila professionisti: funzionari, infermieri, assistenti, amministrativi, tecnici, operatori sociosanitari e altri operatori non medici. Rimangono temporaneamente esclusi medici e dirigenti, per i quali l’indennità sarà erogata dopo il rinnovo del contratto collettivo.
“È un impegno che abbiamo mantenuto quello dell'aumento in busta paga a favore di chi lavora nel sistema dell'emergenza-urgenza, ottenuto attraverso l'accordo con i sindacati- commenta in una nota
Raffaele Donini, assessore regionale alle Politiche per la salute-. Un impegno che ci consente di integrare la busta paga di circa 4mila dipendenti del servizio sanitario regionale, che hanno avuto un ruolo decisivo per superare gli anni durissimi della pandemia e che ogni giorno sono in prima linea nell’affrontare le emergenze e le urgenze. Questa indennità, al di là della mera integrazione economica, vuole anche essere il riconoscimento del loro quotidiano impegno, spesso prestato in condizioni davvero complesse”.
L’indennità sarà riconosciuta a partire dal 1^ gennaio 2022, per cui i dipendenti avranno diritto alla quota accessoria dello stipendio e anche agli arretrati, in ragione dell’effettiva presenza in servizio; non si tratta di un riconoscimento una tantum bensì strutturale, e pertanto garantito ogni mese anche in futuro. A prevederlo, il contratto nazionale siglato lo scorso 2 novembre. Le risorse, definite dalla legge 234 del 30 dicembre 2021, per la Regione Emilia-Romagna corrispondono, per il personale non dirigente, esattamente a 6.073.782 euro. Il contratto prevede che le Regioni, previo confronto con le parti sindacali firmatarie, possano intervenire sul riparto delle risorse tra le aziende e gli enti del sistema sanitario regionale attraverso linee di indirizzo. Da qui gli incontri con i sindacati che hanno portato a condividere la ripartizione sul territorio, in rapporto al numero dei dipendenti assegnati.
Le risorse complessive (al lordo degli oneri riflessi ed Irap) saranno così ripartite tra le Aziende sanitarie e ospedaliere, sulla base del numero di dipendenti che hanno diritto all’indennità:
- Ausl Piacenza 381.624 euro
- Ausl Parma 125.817 euro
- Azienda Ospedaliera Universitaria Parma 335.113 euro
- Ausl Reggio Emilia 411.438 euro
- Ausl Modena 703.321 euro
- Azienda Ospedaliera Universitaria di Modena 290.093v
- Ausl Bologna 1.130.858 euro
- IRCSS Aou Policlinico di Sant’Orsola 184.551 euro
- IRCCS Istituto Ortopedico Rizzoli 64.101 euro
- Ausl Imola 186.042 euro
- Ausl Ferrara 405.178 euro
- Azienda Ospedaliera Universitaria di Ferrara 166.662 euro
- Ausl Romagna 1.688.984 euro
01 marzo 2023
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