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Infermiere di famiglia e comunità. Il Veneto lavora a nuovo modello, Bottega (Nursind): “Auspichiamo una veloce attuazione”


I sindacati del comparto convocati lunedì scorso per esaminare il documento elaborato dal gruppo di lavoro istituito dalla Regione. “Emerge non solo la centralità dell’infermiere nei servizi di assistenza sul territorio, ma anche una chiara definizione del suo ruolo e delle competenze. Sono però soprattutto le novità organizzative che ci trovano d’accordo, a cominciare dalla completa autonomia professionale riconosciuta”, commenta Il segretario nazionale del Nursind.

08 SET - Il Veneto è al lavoro su un nuovo modello organizzativo e professionale che vede protagonista l’infermiere di famiglia o di comunità (Ifoc). Un gruppo di lavoro ha già elaborato una bozza di documento, che lo scorso lunedì è stata condivisa con i sindacati del comparto. “Accogliamo con favore l’impegno del Veneto, prima Regione a delineare la figura dell’infermiere di famiglia o comunità (Ifoc). Il modello organizzativo e professionale che ci è stato presentato al termine del gruppo di lavoro dedicato contempla infatti diversi aspetti che valorizzano molto la nostra professione” commenta il segretario nazionale del Nursind, Andrea Bottega.

Per Bottega “da questo approccio emerge non solo la centralità dell’infermiere nei servizi di assistenza sul territorio, ma anche una chiara definizione del suo ruolo e delle competenze. Sono però soprattutto le novità organizzative messe in campo che ci trovano d’accordo. A cominciare dalla completa autonomia professionale riconosciuta all’Ifoc”. Per il segretario nazionale del Nursind “è altrettanto importante poi che il modello veneto contempli un monitoraggio degli esiti e quindi una valutazione dei servizi offerti dagli infermieri, oltre che un nomenclatore che vada ad individuare il costo e il valore delle loro prestazioni, che oggi manca del tutto”.

Disco verde, inoltre, allo spazio che la Regione ha deciso di riservare alla formazione per tutti coloro che lavorano sul territorio perché “è fondamentale che ci sia piena consapevolezza delle funzioni specializzate dell'infermiere di famiglia o comunità”.

Da Bottega, dunque, l’auspicio che “il lavoro confluisca al più presto in una delibera di giunta e possa trovare veloce attuazione. Si tratta di una grande sfida sia per la professione e sia per le ricadute sui servizi ai cittadini”.

08 settembre 2023
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