Pescara. Muore paziente, in 40 irrompono a danneggiare il reparto e minacciare i medici
L’uomo deceduto era un paziente oncologico ricoverato in Oncologia. Il Dg Michitelli: “Un reparto come l'Oncologia, dove la fragilità e la speranza convivono, non avrebbe mai dovuto essere teatro di un'aggressione così vile e gratuita”. Omceo Pescara: “Sincera solidarietà. Gli episodi di violenza, verbale o fisica, nelle strutture sanitarie non devono essere tollerati”. Nursind Pescara: “Un atto vile ed inconsulto, che sta diventando purtroppo la normalità”.
16 SET - Hanno invaso i corridoi del reparto gridando e insultando chiunque si trovassero davanti, trasformando le stanze del reparto Oncologia in una sorta di campo di battaglia: porte divelte, tavoli ribaltati, suppellettili gettate a terra. Solo l'intervento delle forze dell'ordine ha consentito di riportare la calma. Il fatto è avvenuto il 13 settembre mattina all'ospedale di Pescara. Protagoniste 40 persone, che si sono presentate nella struttura appena appreso della morte di un loro parente. A darne notizia è l’Ansa, che cita a sua volta il quotidiano “Il Messaggero”.
“Condanno fermamente l'odioso atto di violenza perpetrato da un gruppo di circa quaranta persone a danno degli operatori sanitari, dei pazienti e del patrimonio del reparto di Oncologia dell'Ospedale di Pescara – le parole del direttore generale della Asl,
Vero Michitelli, riprese dall’Ansa - Un reparto come l'Oncologia, dove la fragilità e la speranza convivono, non avrebbe mai dovuto essere teatro di un'aggressione così vile e gratuita. I nostri operatori, medici, infermieri e operatori socio sanitari, si dedicano quotidianamente alla cura dei pazienti con la massima professionalità e umanità. Vedere il loro impegno e la loro dedizione così brutalmente disprezzati mi riempie di sdegno e indignazione".
Sulla vicenda è intervenuto anche l’Omceo Pescara, con una nota a firma della presidente
Maria Assunta Ceccagnoli. “L'Ordine dei Medici e degli Odontoiatri di Pescara condanna con fermezza l'aggressione avvenuta presso l'Unità Operativa di Oncologia di Pescara nella giornata del 13 Settembre 2024. Il Consiglio direttivo dell'Ordine esprime la più sincera solidarietà al direttore dell'Unità Operativa Dr. Giordano Beretta e a tutto il personale in servizio, che affronta quotidianamente situazioni difficili con grande professionalità e dedizione. Esprime altresì vicinanza ai pazienti ricoverati e alle loro famiglie”, si legge nella nota.
“Gli episodi di violenza, verbale o fisica, che si verificano all'interno delle strutture sanitarie non devono essere tollerati. Secondo i dati dell'Osservatorio nazionale sulla sicurezza delle professioni sanitarie e sociosanitarie sono state oltre 16000 nel 2023 le segnalazioni di episodi di violenza contro i sanitari, dato probabilmente sottostimato. Tali episodi compromettono la serenità e la sicurezza dell'ambiente di cura e costituiscono anche un atto di inaccettabile ingiustizia nei confronti di chi lavora ogni giorno al servizio della comunità. L'Ordine – conclude la nota - auspica condanne esemplari per i responsabili di tali gesti e richiama l'attenzione delle autorità competenti sulla necessità di una maggiore sorveglianza all'interno delle strutture sanitarie. È fondamentale garantire sicurezza e serenità ai medici e a tutti i professionisti sanitari che meritano di svolgere il proprio lavoro senza essere vittime di vili aggressioni”.
Il Nursind Pescara parla di “un atto vile ed inconsulto, che nella sua tragica quotidianità sta diventando purtroppo la normalità. Difatti tali episodi, sempre più frequenti e violenti, continuano a registrarsi senza che nessuna azione atta a contrastarli venga posta in essere, dimenticando tutto quanto avvenuto nel recente passato e, soprattutto, non analizzando le problematiche che rendono possibili tali, esecrabili, comportamenti. Stavolta è toccato al personale dell’Oncologia di Pescara, a cui va tutta la nostra solidarietà e comprensione, ma la prossima volta a chi toccherà? E in che modo? Ma, soprattutto, si eviteranno conseguenze ben più maggiori di quelle finora riscontrate?”.
Il sindacato degli infermieri apprezza che l’Asl abbia esternato vicinanza agli operatori coinvolti “ma di certo tutto questo non basta ad eliminare le cause che portano agli episodi di violenza che siamo costretti a commentare, oramai, quasi quotidianamente, e non facciamoci ingannare dal fatto che detti episodi siano numericamente inferiori alla media nazionale, perché a fronte di quanto assurge all’onore delle cronache, esiste un sommerso fatto di intimidazioni, minacce verbali e fisiche che spesso e volentieri non vengono denunciate o per paura di ritorsioni, anche al di fuori del luogo di lavoro, o perché si ricompongono in loco solo ed esclusivamente grazie al buon senso degli operatori sanitari”.
“Resta il fatto che le cicatrici di queste vili aggressioni rimangono ben impresse nella mente degli operatori che, al di là della perdita di fiducia nell’istituzione, vanno al lavoro con uno stato d’animo quasi sottomesso in attesa del prossimo affronto che dovranno subire. Sottolineiamo che nessuna azione propedeutica atta a prevenire tali vergognosi attacchi sia stata posta in essere”.
Nursind Pescara auspica “un rapido intervento del Legislatore che vada a tutelare i tanti professionisti della salute che vengono vituperati quotidianamente, ribadendo la necessità di prevedere, pene severe per chi si macchia di tali vili azioni e, un periodo di servizio sociale come pena accessoria, al fine di far capire a tali soggetti a quale stress vengano sottoposti, giornalmente, i lavoratori”. Chiesto anche al Prefetto di Pescara l’istituzione di un tavolo tecnico permanente che “analizzi il fenomeno ed apporti i dovuti correttivi strutturali ed organizzativi, avendo cura di coinvolgere tutti gli stakeholder in sanità”.
16 settembre 2024
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