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Rossi (Toscana) replica a Rasi: “Pensi a quelle Regioni che hanno salvato il Ssn”


Il presidente toscano risponde con durezza alle parole del direttore dell’Ema che aveva definito le Regioni “un cancro” e chiesto l’abolizione del titolo V. “Se si pensasse di riportare tutto a Roma, alle clientele politiche di vecchia memoria, per difendere interessi corporativi, si commetterebbe un errore madornale, soprattutto a danno dei cittadini”.

08 NOV - "Un attacco così violento e indiscriminato contro le Regioni non può che stupire, soprattutto se a lanciarlo è un certo signor Rasi, a suo tempo, se ben ricordo, messo all'Agenzia del farmaco sulla base delle peggiori logiche spartitorie nazionali".
 
Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, replica cosi alle dichiarazioni del direttore esecutivo dell'Ema (European medicines Agency), Guido Rasi, già  direttore dell'Aifa, pronunciate dalla tribuna del congresso della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg) in corso a Roma.
 
"Ci sono Regioni - prosegue Rossi - che hanno salvato il Servizio sanitario nazionale, controllando la spesa, alcune, coma la mia, addirittura certificando i bilanci, e che hanno garantito, anche tramite finanziamenti alla medicina generale, i servizi sul territorio pur a fronte di importanti tagli. La mia proposta - dice ancora Rossi - è di ritrovare la strada della concertazione e dell'accordo sugli obiettivi tra i medici di famiglia e le Regioni.
Se si pensasse di riportare tutto a Roma, alle clientele politiche di vecchia memoria, per difendere interessi corporativi, si commetterebbe un errore madornale, soprattutto a danno dei cittadini".
 
"Il punto - argomenta il presidente - è un altro. E' che dopo anni di tagli riprendano le politiche nazionali a favore del servizio sanitario. Si fissino obiettivi per le Regioni, non solo economici ma anche di qualità, si faccia il monitoraggio e si promuovano le esperienze migliori. In questo senso il Governo ha dato un segnale importante, tutelando per la prima volta dopo anni la spesa sanitaria. Adesso non sono consentite a nessuno fughe in avanti".
 
"Personalmente - afferma Rossi - sono favorevole alla revisione del Titolo V della Costituzione e a procedere verso un regionalismo forte e autorevole, piuttosto che inseguire quel federalismo degli staterelli che altri nel decennio passato hanno sciaguratamente voluto. Metto però in guardia - conclude - contro il ritorno a logiche centralistiche, il cui fallimento in sanità  è già  stato ampiamente certificato, e ai cui livelli di disservizio e spesa incontrollata si è rimediato proprio grazie all'impegno delle Regioni e degli operatori sanitari, compresi i medici di famiglia".

08 novembre 2013
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