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Lazio. PTV. Frittelli: “La sostenibilità del sistema? Passa attraverso scelte etiche”


In un momento di risorse limitate i sacrifici possono essere sopportati solo se si dimostra che le azioni vengono condotte in linea con principi etici che hanno al centro i bisogni del paziente. Questi i punti discussi dal Dg nel corso del convegno “Spending review e sanità” nell’ambito delle Giornate romane di management infermieristico organizzate dal Ptv.

06 NOV - “Per rendere il sistema veramente sostenibile bisogna attuare scelte etiche. Le uniche che consentiranno da un lato di proteggere quelle fasce di popolazione fragili e dall’altro di liberare risorse per avere innovazione. Scelte etiche che devono essere motivate con chiarezza per fare comprendere, in primis ai cittadini, i nostri primi interlocutori, cosa stiamo facendo per loro”.
 
È questo il messaggio che Tiziana Frittelli, Direttore Generale del Policlinico universitario Tor Vergata di Roma, ha lanciato nel corso del convegno “Spending review e sanità” nell’ambito delle Giornate romane di management infermieristico organizzate dal Ptv con il patrocinio dell’Ipasvi Roma.
 
“L’Italia spende per la sanità meno degli altri Paesi europei – ha spiegato Frittelli – basta pensare che il gap fra la nostra spesa pro-capite e quella dei Paesi Eu14 è ben del 25%. Eppure nonostante la scarsità di risorse siamo riusciti a mantenere alti livelli di outcome e di efficienza. Ma ora se non vogliamo rimanere ulteriormente intrappolati nella tagliola di tagli lineari dobbiamo compiere scelte decise, anche impopolari, che non possono avere come metro solo criteri economicistici, ma devono avere come stella polare l’etica. Tradotto, dobbiamo iniziare a dire con chiarezza che alcune cose non sono più etiche, e cominciare quindi a estromettere dal sistema tutto ciò che ormai è vecchio e non serve più per poter liberare risorse da investire in quello che è realmente innovativo. Significa – ha aggiunto – eliminare prestazioni obsolete o non più dotate di evidenza e di appropriatezza per potenziarne altre. Significa proteggere quella parte della popolazione fragile che non può permettersi di sostenere le cure e chiedere a chi invece può permetterselo di fare un passo indietro”.
 
Per questo al Policlinico Tor Vergata si sta lavorando per lanciare un progetto sulla certificazione etica delle strutture.
 
I punti cardine sono, cercare di drenare costi inutili e dannosi, eliminare le inappropriatezze, anche sul fronte delle diagnostiche strumentali e di laboratorio, puntare sui risparmi energetici. “Dobbiamo capire che non possiamo più dare tutto a tutti – ha aggiunto – dobbiamo fare delle scelte basandoci su principi etici. È quindi etico ad esempio implementare progetti di telemedicina per intercettare il paziente al difuori dell’ospedale e curalo direttamente al domicilio”.
 
Una politica dell’etica quindi, che si sostanzia soprattutto in scelte organizzative e gestionali. Che per Frittelli devono essere sempre motivate con chiarezza per far comprendere a tutti perché sono state compiute e quali sono gli obiettivi da raggiungere.
 
“Il tempo di presenza in corsia è un tempo di cura – ha spiegato –  e in questa ottica compiere azioni etiche significa anche selezionare e ridimensionare una serie di costi per continuare a garantire ad esempio, in un momento di blocco del turn over, l’assistenza infermieristica al letto del paziente che è appunto uno dei momenti più alti per la cura del paziente. È etico lavorare in collaborazione con il territorio. per questo ci stiamo impegnando con la Roma H per intercettare la domanda che arriva dal territorio ed evitare così di riversare sul pronto soccorso accessi inappropriati”.
Ma non solo, sempre in linea con le scelte etiche, il Dg ha immediatamente aggredito l’area dei beni e servizi, imponendo gare per ottenere beni a prezzi migliori, ha nominato un Energy manager dell’Università a costo zero, per eliminare qualunque spreco energetico. E ora sta rivisitando gli appalti, per garantire al sistema sicurezza, efficienza e sostenibilità.

È però fondamentale, ha concluso Frittelli “che chi è in prima linea sia sostenuto da indirizzi chiari dettati dagli organismi nazionale, ministero della Salute, Agenas e Aifa, che consentano di governare la sfida tra innovatività e sostenibilità, attraverso processi di Health technology assesment, come peraltro indicato sia dal Patto per la Salute che dalla Legge di Stabilità”.

06 novembre 2014
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